City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Il parere di

(CIS) – Perugia feb. - La "Festa del Don Bosco 2020" ha aperto a Perugia, ieri domenica, il triennio di preparazione al primo centenario della presenza salesiana nel capoluogo umbro (1922-2022), i cui eventi sono stati presentati in conferenza stampa il 30 gennaio. Al primo di questi eventi sono stati invitati il cardinale Gualtiero Bassetti, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il vice sindaco di Perugia e assessore alla scuola Gianluca Tuteri, il pro rettore dell'Università degli Studi Fausto Elisei e la pro rettrice dell'Università per stranieri Dianella Gambini. I relatori si sono confrontati sulla linea tracciata da san Giovanni Bosco, tema della "strenna 2020" del Rettor maggiore dei Salesiani: "Buoni cristiani e onesti cittadini", che il cardinale Bassetti ha definito «una formula che racchiude l'"umanesimo" educativo di Don Bosco. Il punto di partenza è quindi la sfida formativa che è al centro del carisma salesiano». Il presule ha esordito ricordando le «migliaia di giovani che in questi decenni sono passati e, direi cresciuti,  grazie alle opere salesiane: le scuole, anzitutto (media, licei classico, scientifico, linguistico e attualmente il Centro di formazione professionale, ndr), ma anche gli oratori, il convitto (oggi residenza universitaria, ndr). Tutto ciò testimonia quanto abbia inciso nel nostro tessuto sociale l'opera educativa e formativa offerta in un secolo sui passi di Don Bosco». «Viviamo in una città, Perugia, e in una terra, l'Umbria, dove armonia e bellezza si fondono – ha detto il cardinale Bassetti –. Ma se non educhiamo le nuove generazioni alle cose grandi, al desiderio di avere più vita, se non appaghiamo in loro il bisogno di infinito, in una parola, di Dio, corriamo il rischio che i nostri ragazzi diventino schiavi dell'immanente, di "falsi profeti", dell'imperativo del "tutto e subito", di specchietti per le allodole che promettono vie illusorie per una felicità effimera e forviante. segue

(CIS) – Perugia feb. – Investire la propria vita come "missione per il bene della comunita' sociale, con quei valori umani e cristiani", alla base degli insegnamenti di Don Bosco. La sfida nella educazione salesiana; essere onesto cittadino comporta oggi per un givoane che egli promuova la dignita' della persona e i suoi diritti, in tutti i contesti; che viva con generosita' nella famiglia e si prepari a formarla sulla base della reciproca donazione; che favorisca la solidarieta', specialmente verso i più poveri; che sviluppi il proprio lavoro con onesta' e competenza professionale; che promuova la giustizia, la pace, il bene comune nella politica; che rispetti la creazione e favorisca la cultura". E' questa una parte degli scritti di don Angel Fernadez Artime, rettore maggiore Salesiano, nella "Strenna 2020" che analizza l'importanza del "sociale" della solidarieta', della fraternita' umana. Come ci dice Papa Francesco – e' detto nello scritto – "il futuro dell'umanita' non e' solo nelle mani dei politici, dei grandi leader, delle grandi aziende. Si', la loro responsabilita' e' enorme. Ma il futuro e' soprattutto nelle mani delle persone che riconoscono l'altro come un "tu" e se stessi come parte di un "noi". Un noi che chiede di andare oltre il silenzio, oltre l'indifferenza, - sottolinea don Angel Artime - affinche' tutti noi, cittadini di questo tempo, possiamo compiere la nostra missione nella comunita'. abstract pp

(CIS) – Perugia feb. - "Il dibattito sulla prescrizione del reato sembra datato, fuori tempo massimo. Sia chiaro, ogni soluzione che possa incidere favorevolmente sui tempi di durata del processo, in questo caso scoraggiando impugnazioni infondate, presentate al solo scopo di dilazionare quanto possibile l'esecuzione; che possa accorciare quella "corsa a ostacoli" al termine della quale c'è l'impunità per i colpevoli abbienti, mentre si è consumato giorno per giorno il massacro morale e fisico di eventuali innocenti, è la benvenuta. Ma se questo è l'obiettivo, il contenimento dei tempi processuali, temo che ci sarà delusione, perché le impugnazioni pretestuose hanno altri moventi, oltre a quello della prescrizione, moventi che rimangono intatti. Se poi sarà normata la cosiddetta prescrizione processuale, che realizza gli stessi effetti solo più confusamente, l'intento deflattivo sarà inevitabilmente frustrato." E' stato questo uno dei passi di maggiori rilievo per il dibattito politico in corso in Italia, sottolineato dalla relazione del procuratore generale della repubblica di Perugia Fausto Cardella, all'annuale inaugurazione dell'Anno giudiziario del distretto. "Ma davvero la prescrizione è questa tagliola nella quale finiscono le indagini? – si e' chiesto Cardella -. Questo era vero quando i reati ambientali erano contravvenzioni, sanzionate con pena irrisoria; era vero quando la cosiddetta legge "ex Cirielli" falcidiava i tempi; ma oggi irrisoria; era vero quando la cosiddetta legge "ex Cirielli" falcidiava i tempi; ma oggi è diverso: il reato di disastro ambientale, di cui all'art. 452 quater c.p. si prescrive in 30 anni, la violenza sessuale in non meno di 24 anni, i maltrattamenti in famiglia possono superare i 20 anni, il furto in appartamento, aggravato, in 20 anni, la corruzione in 15 anni, la corruzione in atti giudiziari in 18 anni e può arrivare a 30 anni nei casi più gravi. segue


Cari giornalisti e cari operatori dell'informazione, è con grande gioia che, come accade ogni anno, torno a incontrarvi per la vostra festa. Infatti il 24 gennaio la Chiesa fa memoria di san Francesco di Sales, il vostro patrono. Vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, è stato non solo maestro di spiritualità ma anche un brillante scrittore che per incontrare i "lontani" faceva affiggere i suoi "manifesti" scritti in uno stile agile ed efficace. Oggi i mezzi di comunicazione consentono di raggiungere migliaia, se non milioni e miliardi, di persone e di creare reti senza confini. C'è un flusso di informazioni così ampio e continuo che ciascuno di noi può conoscere quanto accade in ogni angolo del mondo attraverso una sterminata pluralità di fonti. Eppure questa mole così ricca di notizie non è sempre attendibile. Tutti possono "improvvisarsi" comunicatori, anche falsificando la realtà o istillando pregiudizi e visioni distorte. Soprattutto su Internet e nelle reti sociali l'anonimato ha partorito gli "odiatori". Come cittadini, come Chiesa e come pastore, non possiamo che condannare ogni atteggiamento o intervento che semina disprezzo, inimicizia, ostilità. Azioni e parole dettate dal rancore sono un peccato contro Dio e contro l'umanità e sono in netta antitesi con il "comandamento dell'amore" che Cristo ci consegna. Quando si sostituisce il Signore con l'idolatria dell'odio, si arriva alla follia di sterminare l'altro. Provo dolore verso ogni forma di antisemitismo che deve essere combattuta senza esitazioni oppure verso chi addita come nemico l'altro, il fratello che ha un'etnia, una storia o una cultura diversa della nostra. Anche la stampa, la televisione e il pianeta digitale sono chiamati a un'informazione che non alimenti le divisioni. Come ho già detto più volte, la nostra amata Italia è un Paese da ricucire. I mezzi di comunicazione possono contribuire ad acuire le cesure oppure possono incoraggiare alla fraternità. Sia questa seconda opzione la via maestra per chi opera nei media. Il cardinale Carlo Maria Martini, nel 1991, metteva in guardia con lungimiranza dalla bramosia dello scoop. segue

(CIS) – Perugia gen. - Una delegazione della Federazione Regionale dell'USB è stata ricevuta dalla Presidente della Regione, alla presenza del Capo di Gabinetto e dell'Assessore al personale dell'Ente Regione. L'incontro, richiesto dalla Presidente, ha avuto finalità interlocutorie e di primo approccio e conoscenza tra l'USB, sindacato presente in molte delle più importanti realtà del lavoro pubblico e privato del territorio regionale, e la nuova amministrazione regionale. L'occasione dell'incontro con la Presidente, ha fatto sì che USB potesse illustrare quelle che sono le maggiori problematiche e vertenze che affliggono il territorio regionale a partire dalle più recenti, quali ad esempio – spiega una nota - il progetto di taglio ai servizi di trasporto pubblico locale, per il quale USB si è già confrontata con l'assessore di competenza. Il sindacato infatti ha gia' rappresentato la netta contrarietà ad interventi che finirebbero per penalizzare i centri minori, mettendo in discussione il diritto costituzionale alla mobilità, fino alla delicata vertenza AST ed al tema ambientale, senza tralasciare il più ampio modello di sviluppo ed intervento della nuova amministrazione in ulteriori ambiti strategici primo fra tutti, la sanità e per i quali USB ha chiesto discontinuità per la piena salvaguardia dei servizi che devono mantenere un profilo universale e generale e superare le problematiche che si abbattono sull'utenza ad iniziare dalle liste di attesa per l'accesso alle prestazioni. La n ota prosegue sottolineando che e' stata condivisa la necessità di azioni utili ad invertire un processo che ormai da diversi anni ha determinato una decrescita forte della Regione Umbria, in termini di sviluppo economico e di occupazione, tramite politiche volte al rilancio e valorizzazione degli asset strategici regionali e l'attivazione di sinergie e collaborazioni con i diversi attori economici ed anche con l'Università, che si è condiviso essere strategica per la qualità e professionalità dei possibili progetti ed interventi. segue

(CIS) – Perugia dic. - Questa mattina nella sala della Vaccara di Palazzo dei Priori a Perugia, la conferenza stampa di fine anno della Lega Umbria. Si è chiuso per il partito un 2019 da incorniciare caratterizzato dalle vittorie ottenute alle Amministrative in comuni importanti come Marsciano, Orvieto, Foligno e dal recente storico successo alle elezioni regionali con Donatella Tesei. Una Lega sempre più trainante nella coalizione di centrodestra e in continua crescita sia nelle percentuali che nei numeri. Organizzazione, territorio, buon governo, cittadino al centro: questi i concetti espressi. Presentate le nuove figure del partito: Luca Valigi (tesoriere), Nico Nunzi (coordinatore regionale), Manuel Petruccioli (responsabile enti locali) e Mauro Malaridotto (responsabile tesseramento). A seguire il bilancio tracciato dai parlamentari umbri e i propositi per il 2020. On. Virginio Caparvi: "Se c'è un partito che può tirare una linea ed essere contento dei risultati ottenuti nel 2019 è la Lega. I numeri e le vittorie testimoniano la grande struttura che ha la Lega in Umbria fatta di militanti, sostenitori, ma anche di consiglieri comunali, sindaci e assessori che dedicano tempo alla politica perché hanno voglia di partecipare al cambiamento. Alle ultime amministrative abbiamo vinto in 10 comuni e contribuito a vincere in "piccole" realtà comunali dove per 73 anni aveva dominato la sinistra. Ad oggi contiamo oltre 170 eletti, mentre solo tre anni fa erano meno di 30. Nel 2020 lavoreremo a stretto contatto con i territori per consolidare i risultati ottenuti e crescere ancora di più nel formare una classe dirigente esperta e capace".Presidente Regione Umbria, Donatella Tesei".La vittoria alle Regionali ci ha consegnato una grande responsabilità. Abbiamo iniziato da poco tempo, ma siamo già a lavoro per rispettare delle scadenze importanti. Abbiamo dovuto "correre" per non bloccare la macchina amministrativa, ci siamo subito attivati sui temi fondamentali del lavoro, delle infrastrutture, del bilancio e dello sviluppo economico per recuperare il gap esistente. segue

(CIS) – Perugia dic. – Nella informativa ai colleghi per fine anno, dopo aver ringraziato i colleghi del consiglio dell'Ordine umbro, Gianfranco Ricci ha inviato "un pensiero ricco di auspici, insieme, dobbiamo rivolgerlo agli allievi della Scuola di giornalismo di Ponte Felcino, palestra di eccellente preparazione, tesi ad affrontare, fra pochi mesi, un mestiere che oggi richiede competenze molto più raffinate di quelle che noi di una certa età ''rubammo'', tentando di farci le ossa all'interno delle redazioni. Una robusta stretta di mano vada pure ai molti che professionalmente propongono il meglio di sé operando, in piena dignità, negli uffici stampa (pubblici e privati), nei giornali on-line (in Umbria ce ne sono eccellenti) e nella comunicazione telematica. Alcuni dei Comunicatori potrebbero, con il sollecitato intervento del Parlamento, confluire nell'Inpgi, che, come si sa, è in attesa di provvedimenti mirati a garantire la vita dell'Ente autonomo al quale è affidata la cura delle pensioni; attese da chi, dopo decenni di lavoro, se le è già conquistate, e auspicate dai più giovani che arrancano nella speranza di poterle un giorno acquisire. L'Inpgi - giova ribadirlo – è l'architrave di riferimento per l'intera categoria che per decenni proprio nell'Istituto di previdenza ha trovato certezze, non solo monetarie, perfino nel contesto di aspettative diverse dal trattamento pensionistico. Qualche riflessione, infine, sul pagamento della quota che, per decisione del legislatore, ogni iscritto deve versare all'Ordine regionale. Per l'Umbria, ormai tradizionalmente, sono 110 euro, onorabili entro la fine del prossimo gennaio. Dimezzabili, a richiesta, per i pensionati che hanno superato i 67 anni di età. I 110 euro sono cifra assai significativa per quanti talora strappano dai due ai cinque euro al pezzo. segue

(CIS) - Perugia/Roma dic. - Non pochi di voi, frastornati dalle non esaltanti notizie che ruotano attorno ai destini dell'Inpgi, hanno avuto la cortesia di chiedermi qualche delucidazione sulle dinamiche che scandiscono l'affannato presente del nostro Istituto di previdenza. Girano nella categoria comprensibili allarmi: ''L'Inpgi crolla? Cosa sarà delle nostre pensioni presenti e future? E' vero che arriva il Commissario e che, quindi, l'intera situazione verrà trasferita all 'Inps? Cambiando Istituto si rischia, individualmente, di perdere un po' di quattrini?''. E così via, tra decine di interrogativi che angustiano non solo chi la pensione ce l'ha, ma anche quelli che lavorano per conquistarla. Nel maremagnum delle tesi e delle ipotesi cerchiamo di mettere in fila un po' di situazioni. Partendo da realtà inequivocabili: da diversi anni il bilancio Inpgi, azzoppato fra l'altro dalla crescente carenza di giornalisti a stipendio vero, è in rosso. Tanto che è scattata, dal fronte governativo, la minaccia del commissariamento. Il 30 ottobre era la data di scadenza programmata. C'è stata una benevola dilazione al 30 dicembre. Eravamo, dunque, agli sgoccioli. Ma ieri è arrivata la boccata di ossigeno: nel corpo del decreto Mille proroghe il Sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella, ha inserito il rinvio del Commissariamento al 30 giugno 2020. Quindi - scrive Gianfranco Ricci consigliere nazionale dell'Ordine - almeno per altri sei mesi l'Inpgi non sarà sotto tutela esterna e pertanto allontanerà il timore di transitare armi e bagagli all'Inps. E nel contempo potrà sperare che si concretizzi (in che modo è tutto da vedere) la leggina varata qualche mese fa per il passaggio dei Comunicatori nel nostro Istituto. Se si inserissero migliaia di Comunicatori scatterebbe l'afflusso nella cassa di ''sangue fresco'' , capace – asseriscono gli esperti – di restituire dignitosa vitalità al bilancio.  segue

(CIS) – Perugia dic. – La presidente Tesei ne e' convintissima: servono progettualità coraggiose e innovative, che non si limitino alle migliori pratiche ma che sappiano elevare il tasso di produttività e di innovazione. Servirà un sistema di monitoraggio preventivo, che individui le situazioni di fragilità del sistema imprenditoriale prima che queste si trasformino in gravi crisi. Intendiamo perseguire la crescita economica puntando sulla semplificazione della Pubblica amministrazione, sull'aumento dell'innovazione e sul sostegno al credito, sulla digitalizzazione e sul miglioramento della gestione del mercato del lavoro, sull'elevazione del capitale umano, sul sostegno allo sviluppo delle nuove aziende e sull'internazionalizzazione. La semplificazione dovrà riguardare i procedimenti e l'intera macchina burocratica e sarà il punto centrale della riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. L'innovazione andrà ricercata - ha detto - sostenendo il sistema universitario e assicurando adeguato sostegno e risorse per la crescita di spin-off e il potenziamento delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico. L'accesso al credito andrà facilitato promuovendo canali complementari al sistema bancario, facendo sinergia con gli investitori istituzionali al fine di creare effetti moltiplicativi nell'utilizzazione di risorse regionali. Le partecipate Gepafin e SviluppUmbria non dovranno essere soltanto 'salvatori di ultima istanza' ma strumenti per facilitare l'accesso alle risorse finanziarie e sostenere i progetti innovativi. La crescita, la semplificazione dipendono dalla digitalizzazione, che sarà un priorità assoluta di questo governo. Verranno razionalizzate le attività informatiche, creando un'unica divisione dei sistemi che funga da staff a tutti i vari dipartimenti della Regione. Sarà necessaria una profonda revisione del ruolo e delle competenze di Umbria digitale che oggi non si è dimostrata sempre in grado di rispondere alle esigenze della macchina regionale. segue

(CIS) – Perugia dic. - Un bel Corso di Formazione allestito dall'Ordine umbro dei giornalisti, dalla Regione Umbria, dal Comitato per le pari opportunità e dall'Asu si e' svolto sabato scorso nella sede dell'assemblea regionale umbra. I temi. la clamorosa carenza della parità di genere, la violenza contro le donne, il fragile concetto dell'uguaglianza fra le persone, l'aggressività del linguaggio nei media e nella più ampia vita sociale. Il corso e' stato aperto da Maria Pia Fanciulli (vice presidente dell'Ordine regionale) e coordinato da Vanna Ugolini, consigliera umbra. Il collega Gianfranco Ricci, consigliere nazionale dell'Ordine ha ritenuto opportuno in una sintesi, raccontare sul confronto a più voci che si è protratto per quasi cinque ore. Anche perché le tematiche affrontate sono così calde, attuali e angoscianti che davvero è importante quantomeno sottolinearle , se non altro come motivi di riflessione non solo per chi fa il mestiere del raccontare, ma per chiunque avverta l' urgenza di misurarsi con le degenerazioni socio-culturali che ignorano la parità dei generi o addirittura la irridono. E indispensabile opporsi a quelli che – scrive Ricci - facendo spallucce di fronte alla violenza sulle donne, parlano delle aggressioni sessuali come di un divertente giochino di società . Serve reagire con durezza quando cercano di creare disagio i parecchi che sghignazzano sull'uguaglianza fra le persone e sulla necessità dell'inclusione . Dilagano, anche sui giornali purtroppo, dinamiche tutt'altro che incoraggianti. Talora – hanno osservato i relatori del Corso – ''si trattano certi delicati argomenti con superficialità o supponenza, senza meditare sulle conseguenze di una faciloneria che determina lassismi e cattive abitudini, sia cronistiche, sia più semplicemente linguistiche. Davvero – si è insistito- qualche volta le parole sono pietre''.  segue

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