City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Il parere di

(CIS) – Perugia 3 feb. - Supportare gli studenti più in difficoltà che dovranno ancora seguire la didattica a distanza, vista la decisione di sospendere di nuovo l'attività scolastica in presenza per evitare un'ulteriore diffusione del Covid-19. È questo l'obiettivo dell'iniziativa della Fondazione L'Albero della Vita onlus che donerà 100 tablet dotati di connessione internet complessivamente a 10 scuole superiori di Perugia. Le 10 scuole superiori riceveranno 10 tablet ciascuna e sono state segnalate alla Fondazione L'Albero della Vita, dall'Assessorato alla Scuola ed edilizia scolastica, politiche per l'infanzia e l'adolescenza, salute e dall'Assessorato alle Politiche sociali, famiglia, diritto alla casa, pari opportunità, servizi civici del Comune di Perugia. I tablet saranno consegnati in questi giorni, all'inizio del secondo quadrimestre dell'anno scolastico, dagli educatori de L'Albero della Vita ai dirigenti scolastici e saranno poi distribuiti da ciascuna scuola alle famiglie che hanno la necessità di garantire ai propri figli il collegamento con gli insegnanti per la didattica a distanza. "In questo difficile momento, che anche i più giovani stanno vivendo a causa delle restrizioni legate all'emergenza sanitaria, siamo felici di poter dare un aiuto concreto per quanto riguarda un'istituzione fondamentale per la loro formazione come la scuola" – ha sottolineato Giuseppe Di Rienzo, Responsabile dei progetti in Italia della Fondazione L'Albero della Vita. "Anche a livello scolastico è importante che nessuno resti indietro e che tutti possano avere pari strumenti per affrontare al meglio le materie di studio. Le famiglie più fragili sono da sempre al centro del nostro intervento e proprio per questo le nostre attività quotidiane sono rivolte a supportare tutti gli aspetti della quotidianità, dalla spesa al lavoro, dalla salute alla scuola, alla gestione dei rapporti genitori-figli. Attraverso il programma di contrato alla povertà 'Varcare la Soglia' ci impegniamo ogni giorno per offrire a queste famiglie un futuro migliore." segue

(CIS) - Perugia/Bastardo 3 feb. - "Una grande opportunità, un'idea innovativa in cui crediamo molto e che è un vero sguardo verso il futuro. Un progetto (PRIMA) che risponde appieno alla nostra visione dell'Umbria e intercetta gli obiettivi del PNRR". Lo hanno affermato nel corso della riunione la Presidente Tesei e gli Assessori Fioroni e Morroni "A livello nazionale – è stato sottolineato - rappresenta una best practice che trasformerebbe un'area da riqualificare in una infrastruttura di importanza strategica per l'intera regione. Non va inoltre dimenticato che un'opera del genere, oltre al valore ambientale ed energetico, ha una enorme valenza per lo sviluppo economico ed occupazionale, in quanto potrà portare alla creazione di circa 300 posti di lavoro tra diretti ed indiretti". Il Presidente Pompeo Farchioni, per conto della Società "SB Gualdo Giano Futura Srl", esprimendo grande apprezzamento per l'iniziativa assunta dalla Regione, ha manifestato il deciso ed attivo impegno degli Imprenditori del territorio per il "Progetto Idrogeno" assicurando, nelle forme che dovranno essere successivamente definite, "la più ampia collaborazione per la sua realizzazione in quanto, oltre a realizzare una importante riqualificazione del Sito della ex Centrale, rende concreto il superamento dell'impiego dei combustibili fossili a fini energetici proprio in un territorio che negli ultimi decenni ne ha subito tutti gli effetti negativi". Farchioni ha altresì sottolineato la "necessità di un coinvolgimento diretto di ENEL, proprietario dell'area, il cui impegno è indispensabile per assicurare la realizzazione del Progetto nei termini che verranno stabiliti dal Recovery Plan (entro la fine del 2026 !!) garantendo tempi certi e rapidi per effettuare le fondamentali attività di bonifica dei terreni e di demolizione degli impianti della Centrale".  segue

(CIS) – Perugia 29 gen. – L'omelia del Cardinal Bassetti sotolinea che "non casualmente, nella prima lettura di oggi, Isaia afferma che il Signore lo "ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri" e "a consolare gli afflitti". Mai come in questo momento le parole del profeta sono straordinariamente attuali per la città di Perugia. I dati della pandemia sulla nostra città, infatti, non possono non destare preoccupazione e timore. L'incremento della diffusione del virus a Perugia e nella zona del Trasimeno, in maggiore misura rispetto alle altre zone della regione, non può non suscitare inquietudine e anche molti interrogativi sul nostro stile di vita. Come arcivescovo di questa diocesi mi sento di dover esortare tutti i fedeli ad esercitare la virtù cardinale della prudenza.Una virtù importantissima per la condotta morale di ogni cristiano che non significa, come alcuni pensano, che l'uomo prudente è un uomo poco coraggioso o addirittura un vile. La prudenza, all'opposto, invita il cristiano a discernere, in ogni circostanza della vita, qual è il vero bene alla luce della sapienza di Dio. La prudenza esorta il cristiano a comportarsi in modo realistico senza farsi trascinare dalle passioni e a difendere, sempre, i più deboli. Cari fratelli e sorelle occorre salvaguardare i nostri anziani, i nostri malati, i nostri disabili. Ma occorre difendere anche le nostre famiglie, le nostre aziende e le nostre comunità dalla crisi economica causata dalla pandemia. Non possiamo permettere che si affermi una mentalità individualista nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle più fragili. segue

(CIS) - Roma 27 gen - dal Palazzo del Qurinale . - "Saluto i Presidenti del Senato, della Camera, del Consiglio, e quanti ci seguono da remoto.Ringrazio tutti gli intervenuti: Eraldo Affinati e la Presidente Di Segni per le parole puntuali e molto efficaci. Ringrazio la Ministra Azzolina, attenta alla diffusione del tema della memoria nelle scuole, e ringrazio Alicja e Cesare che l'hanno intervistata." Si apre cosi' l'intervento del capo dello stato Sergio Mattarella, nella giornata della Momoria, oggi il 27 gennaio. Complimenti agli artisti, Eleonora Giovanardi che ci ha anche condotto con tanta efficacia, Claudio Cavallaro e Massimo Spada che, con tanta sensibilità, hanno reso più intensa la celebrazione di questo Giorno della Memoria. Rivolgo un pensiero a Nedo Fiano, scomparso qualche settimana addietro, di cui abbiamo ascoltato poc'anzi un pensiero coinvolgente e fortemente impegnativo. Un ringraziamento davvero speciale a Sami Modiano. Non è la prima volta che lo ascoltiamo al Quirinale. Ma la sua testimonianza sempre limpida e ferma, scolpita nella sua personale esistenza, coinvolge, commuove e fa riflettere ogni volta che lo ascoltiamo. Grazie di essere venuto anche questa volta. Sono passati vent'anni da quella legge che ha istituito il Giorno della Memoria, dedicato al ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. E, tutte le volte, ci accostiamo al tema della Memoria con commozione e turbamento; e sempre pervasi da inquietudine, dubbi e interrogativi irrisolti. Perché Auschwitz – che simboleggia e riassume tutto l'orrore e la lucida follia del totalitarismo razzista - racchiude in sé i termini di un tragico paradosso. Si tratta, infatti, della costruzione più disumana mai concepita dall'uomo. Uomini contro l'umanità. Una spaventosa fabbrica di morte. Il non luogo, l'inaudito, il mai visto, l'inimmaginabile. segue

Sono questi i termini ricorrenti con cui i sopravvissuti hanno descritto il loro tremendo passaggio in quei luoghi di violenza e di abiezione. Lo abbiamo ascoltato poc'anzi ancora dalle parole di Sami Modiano. Un unicum, nella storia dell'umanità, che pur è costellata purtroppo di stragi, genocidi, guerre e crudeltà. Una mostruosa costruzione, realizzata nel cuore della civile ed evoluta Europa. In un secolo che pure si era aperto con la speranza nel progresso, nella pace e nella giustizia sociale e con la fiducia nella scienza, nella tecnica e nelle istituzioni della democrazia. I totalitarismi della prima metà del Novecento – e le ideologie che li hanno ispirati - hanno arrestato la ruota dello sviluppo della civiltà, precipitando larga parte del mondo nella notte della ragione, nel buio fitto della barbarie, in una dimensione di terrore e di sangue. Ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti – ebrei in maggior parte, ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili – esprime dunque - ha sottolineato il Presidente Mattarella - un dovere di umanità e di civiltà, che facciamo nostro ogni volta con dolorosa partecipazione. Ma faremmo un'offesa grave a quegli uomini, a quelle donne, a quei bambini mandati a morire nelle camere a gas, se considerassimo quella infausta stagione come un accidente della storia, da mettere tra parentesi. Se, insomma, rinchiudessimo soltanto nella memoria quei tragici accadimenti, chiudendo gli occhi sulle origini che hanno avuto e sulle loro dinamiche. Il fascismo, il nazismo, il razzismo non furono funghi velenosi nati per caso nel giardino ben curato della civiltà europea. Furono invece il prodotto di pulsioni, di correnti pseudo culturali, e persino di mode e atteggiamenti che affondavano le radici nei decenni e, persino, nei secoli precedenti. Certo, nei salotti di tante parti d'Europa, dove a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, si conversava, con irresponsabile civetteria, di gerarchia razziale, di superiorità ariana, di antisemitismo accademico, forse nessuno avrebbe pensato che si sarebbe poi arrivati un giorno a quella che fu crudelmente chiamata soluzione finale, ai campi di sterminio, ai forni crematori. Ma le parole, specialmente se sono di odio, non restano a lungo senza conseguenze. Quelle idee e quei pensieri grotteschi, nutriti di secoli di pregiudizi contro gli ebrei, rappresentarono il brodo di cultura nel quale nacque e si riprodusse il germe del totalitarismo razzista. Rimasto per molto tempo allo stato latente, esplose e si diffuse, con violenza inimmaginabile, quando infettò organismi politici e sociali indeboliti e sfibrati dalla crisi economica esplosa dopo la Grande Guerra. La disperazione e la paura del futuro, di fronte all'inefficacia e alle divisioni della politica, spinsero molte persone a consegnare il proprio destino nelle mani di chi proponeva scorciatoie autoritarie, ad affidarsi ciecamente al carisma "magico" dell'uomo forte. "Credere, obbedire e combattere", intimava il fascismo. "Obbedienza incondizionata ad Adolf Hitler" giuravano invece i soldati e i funzionari del regime nazista. La fiducia nel potere diventava un atto di fede cieco e assoluto. L'arbitrio soppiantava la legge. L'uso abile e spregiudicato dei mezzi di comunicazione più moderni del tempo e l'instaurazione di un regime di terrore, che stroncava ogni forma di dissenso, completarono quell'opera nefanda. Violenza, paura, sopraffazione, persecuzioni, privilegi, razzismo, culto del capo erano le autentiche fondamenta del nuovo ordine politico e sociale propugnato dal nazifascismo. Scrisse nel 1931 Lauro de Bosis: «L'atteggiamento che consiste nell'ammirare il fascismo pur deplorando gli eccessi non ha senso. Il fascismo non può esistere che grazie ai suoi eccessi. I suoi cosiddetti eccessi sono la sua logica». La logica di quegli eccessi contro la cultura e contro la dignità umana, contro la dimensione personale di ogni cittadino, connaturata a tutti i totalitarismi, fece deviare bruscamente il corso di Italia e Germania. Si trattava di Paesi di antica tradizione cristiana e umanista, culle del diritto, dell'arte, del pensiero, della civiltà. Le dittature li precipitarono in un universo tetro, senza libertà e senza umanità. Una dimensione fatta di odio e di paura che, inevitabilmente, portò alla soppressione fisica di chi veniva definito diverso e scatenò– per brama di conquista e di potenza – il più micidiale e distruttivo conflitto che la storia dell'uomo rammenti. La circostanza che i dittatori trovino nelle loro popolazioni, per qualche tempo, larga approvazione e ampio consenso non attenua per nulla la responsabilità morale e storica dei loro misfatti. Un crimine, e un crimine contro l'umanità, resta tale, anche se condiviso da molti, aggiungendo alla infamia la colpa di aver trascinano in essa numerosi altri. Questa constatazione, persino ovvia – ma talvolta posta in discussione - ci obbliga piuttosto, ancora una volta, a fare i conti senza infingimenti e con coraggio, con la storia nazionale. E a chiamare gli eventi con il loro vero nome. Nei saloni del Quirinale è esposta da alcuni mesi– insieme ad altre pregevoli realizzazioni artistiche contemporanee – un'opera del maestro Emilio Isgrò, dal titolo "Colui che sono". Isgrò vi ha cancellato a una a una le parole contenute negli articoli delle famigerate leggi razziali italiane del 1938. Quelle cancellature non rappresentano una rimozione, tutt'altro. Le pagine di quel provvedimento infame e infamante rimangono infatti ben visibili, sia pure sotto fitti tratti di penna. La Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza, ha cancellato le ignominie della dittatura. Ma non intende dimenticarle. Non vanno dimenticate. Per questa ragione la memoria è un fondamento della Repubblica che si basa sui principi di uguaglianza, di libertà, di dignità umana, con il riconoscimento, pieno e inalienabile, dei diritti universali dell'uomo, di ciascuna persona. Contro la barbarie dell'arbitrio, della violenza, della sopraffazione. La memoria - che oggi celebriamo qui e in tante altre parti del mondo - non è, dunque, gettare lo sguardo su una fotografia che sbiadisce con il trascorrere del tempo. Ma un sentimento civile, energico e impegnativo. Una passione autentica per tutto quello che concerne la pace, la fratellanza, l'amicizia tra i popoli, il diritto, il dialogo, l'eguaglianza, la libertà, la democrazia. Nei giorni scorsi Edith Bruk ha detto che "sull'Europa intera sta tornando una nuvola nera". Confido che non sia così, anche per la fiducia nella grande, storica costruzione di pace rappresentata dall'Unione Europea, nata dando centralità alla persona umana, sulla base dell'amicizia tra i popoli del Continente e mettendo in comune il loro futuro. Ma quell'appello, quell'avvertimento non va dimenticato. Sta a noi impedire che quel che - di così turpe - è avvenuto si ripeta. Sta a noi vigilare e guidare gli avvenimenti e trasmettere alle future generazioni i valori della civiltà umana. fonte com - Discorso integrale -

(CIS) – Perugia 21 gen. - - La Giunta regionale dell'Umbria su proposta dell'assessore alla Salute e al Welfare, Luca Coletto, ha approvato l'atto di programmazione delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali del 2020, volto a finanziare la rete dei servizi e interventi erogati dai Comuni alle persone, per un ammontare complessivo di 6 milioni 377 mila 455,99 euro. "Nel rispetto dei vincoli imposti dal Decreto ministeriale di assegnazione – ha spiegato l'assessore Coletto - la Regione ha ripartito e assegnato le risorse ai Comuni associati nelle 12 Zone sociali, ripartendole per macro aree. Secondo il riparto regionale, 3 milioni 188 mila728 euro, ovvero il 50 per cento dello stanziamento complessivo, è stato destinato a favore delle famiglie e minori per garantire l'insieme di servizi e interventi di supporto al contesto familiare in cui vivono bambini e ragazzi, con particolare attenzione al sostegno socio–educativo e alla genitorialità e ad assicurare specifici sostegni in presenza di bambini e bambine nei primi 3 anni di vita. Particolare attenzione è stata dedicata ai bisogni quotidiani dei bambini e dei ragazzi in condizione di difficoltà nel contesto della scuola". Un occhio attento è stato riservato anche – e' detto in una nota - per minorenni fuori dalla famiglia di origine: in questa macro area infatti, si aggiungono 62mila500 euro per il finanziamento di azioni relative all'intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità e 200 mila euro per azioni di integrazione a favore di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti. segue

(CIS) – Roma, 18 gen. – "Negli ultimi anni sono sempre di più le donne che acquistano casa grazie anche alla maggiore indipendenza economica raggiunta Sul totale delle compravendite realizzate nei primi 6 mesi del 2020 attraverso le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete, il 28,2% sono realizzate da donne, la restante parte è equamente divisa tra uomini e coppie. Concentrandoci sull'universo femminile vediamo che il 77% ha acquistato l'abitazione principale, il 6,1% la casa vacanza e il 16,9% lo ha fatto per realizzare un investimento e quindi con la finalità della messa a reddito, una percentuale comunque interessante." Lo ha affermato Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, come si legge in una nota. In merito allo stato civile emerge come a livello nazionale il 46,5% delle donne che acquista casa è rappresentata da single, un dato che sembrerebbe confermare come la casa sia un traguardo importante da raggiungere ora, sempre più possibile grazie anche a mutui vantaggiosi. Ed infatti la percentuale di donne che fa ricorso al credito è pari al 44%. Percentuale che sale al 47% tra gli uomini. La tipologia più acquistata dalle donne è il trilocale con il 36,6%, a seguire il bilocale con 25,7%. Percentuali abbastanza simili anche tra gli uomini. Un dato che balza all'occhio è la distribuzione per fasce di età che vede una ripartizione abbastanza equa tra le seguenti fasce di età: 25,6% tra 18 e 34 anni, 23,9% tra 35 e 44 anni e 24,3% tra 45 e 54 anni. segue


(CIS) – Ancona, gen. – L'assemblea regionale delle Marche ha preso in esame la mozione presentata dalla consigliera di minoranza Ruggeri (M5S) in cui denunciava i ritardi per l'approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti a causa della mancata presentazione dei Piani d' Ambito a livello provinciale come prevede la Legge Regionale n. 24/2009. "Appena insediatomi – ha chiarito Stefano Aguzzi, assessore all'ambiente, nella riposta – ho notato una serie di ritardi su questa materia e sull'attuazione della legge. Da ben 4 anni la Regione doveva approvare il nuovo Piano regionale dei Rifiuti sulla scorta delle proposte dei piani territoriali e non l'ha fatto giustificando di fatto le carenze degli Ambiti." In particolare la mozione chiedeva alla giunta di esercitare tempestivamente il potere sostitutivo, previa formale diffida, da inoltrare alle ATA (Ambiti Territoriali Ambientali), in pratica commissariandone l'attività. "Quella sollevata dalla consigliera Ruggeri – ha spiegato l'assessore - è una questione realistica e concreta e ringrazio di averla portata in discussione , ma l'intento della giunta regionale è quello di approvare un nuovo Piano di gestione dei rifiuti – e per questo ho già dato mandato agli uffici di lavorare in tal senso – dialogando con gli Ambiti e con i soggetti del territorio per costruire insieme un percorso che abbia una visione e una strategia innovative anche per quanto riguarda l'impiantistica. Le Marche possono vantare buoni livelli di raccolta differenziata ma sono carenti negli impianti per il riutilizzo dei rifiuti.  segue


(CIS) – Perugia gen. - "Questa maternità è vicina a ciascuno di noi, una misericordia fatta di concretezza di gesti, di attenzioni, di una realtà che non ci lascia». Lo ha detto il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, che ha celebrato la solennità di Maria Madre di Dio e la Giornata mondiale della Pace. «Il "Sì" di Maria diventa concretezza di una tenerezza che si manifesta nella vita... Oggi sentiamo di essere amati da Dio in questa concretezza. E' come se quella stessa maternità l'avessimo incontrata nei vari contesti della nostra esistenza». A sottolinearlo è il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve monsignor Marco Salvi nell'omelia della celebrazione eucaristica con il canto del Veni Creator, nella cattedrale di San Lorenzo, la sera del primo dell'anno, solennità di Maria Madre di Dio e Giornata mondiale della Pace. «La Chiesa, tanto vituperata – ha proseguito il presule, come si legge in una nota  –, ci fa sperimentare, attraverso le sue comunità e i suoi volti che incontriamo, che questa maternità è vicina a ciascuno di noi, una misericordia fatta di concretezza di gesti, di attenzioni, di una realtà che non ci lascia. Dobbiamo anche noi - come Maria che con quel "sì" è stata capace di generare Dio -, con il nostro "sì", con la nostra fede, generare Dio nella concretezza della nostra carne. Non è un pensiero, non è una ideologia, non è un qualcosa di astratto, ma è la concretezza di un amore che si offre prima di tutto a noi e diventa possibile per qualunque persona che incontriamo. Che Maria ci accompagni in questa grande decisione per la nostra vita».All'inizio dell'omelia, il vescovo ha ricordato che «nel primo giorno dell'anno civile la liturgia della Chiesa ci pone sotto l'egida della benedizione di Dio, tratta dal Libro dei numeri, la cosiddetta benedizione di Aronne... E' come se la vita di ciascuno è posta sotto l'egida della Grazia.  segue


(CIS) – Perugia dic. - – "Per l'Agenzia Umbria Ricerche si è aperta una nuova stagione che vedrà rafforzato il suo ruolo come istituto di ricerca e analisi a supporto delle azioni di governo della Regione e come punto di riferimento per tutta la comunità regionale, attraverso un riassetto gestionale e una ridefinizione strategica delle attività cui si accompagnerà la riforma della legge regionale con cui è stata istituita, valorizzandone il lavoro per il futuro della nostra Umbria". Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, presentando il progetto di ristrutturazione e rilancio dell'Aur, l'ente di ricerca della Regione Umbria specializzato negli studi in campo socioeconomico, statistico e demografico, insieme al commissario straordinario dell'Agenzia, Alessandro Campi. "Un progetto – ha rilevato la presidente – che si inquadra nel processo di riorganizzazione delle società regionali partecipate e che riguarda un ente strumentale della Regione prezioso per le sue analisi e i suoi studi, ancora di più in anni particolari come quello trascorso e per le sfide che abbiamo davanti. In questi mesi – ha detto la presidente – il commissario Campi e tutta la struttura hanno svolto un lavoro importante, e di questo li ringrazio in maniera particolare, contribuendo con studi e analisi insieme alla struttura regionale alla formazione di documenti cardine, quale è il Defr. Allo stesso tempo è stato avviato il percorso per il nuovo corso dell'Agenzia che porterà, tra l'altro, a un risparmio di 250mila euro a beneficio della collettività umbra. L'Agenzia si focalizzerà sulla ricerca socioeconomica e l'auspicio – ha concluso – è che nel 2021 diventi veramente centrale e punto di riferimento per tutte le istituzioni regionali, il mondo imprenditoriale, le Fondazioni bancarie, per il rilancio dell'economia dell'Umbria". "La sfida che ci siamo posti – ha detto il commissario straordinario dell'Aur, Alessandro Campi, come si legge in una nota – è quella di essere un 'hub' per tutte le energie di cui dispone l'Umbria. Per questo ci proponiamo come partner di organizzazioni di categoria e Fondazioni bancarie, con un rapporto sempre più stretto con il decisore politico ma anche con tutte le realtà pubbliche e private che operano in Umbria".  segue

(CIS) - Perugia dci. - Nell'ambito del Piano Formativo rivolto al personale del Servizio Sanitario Regionale sono state erogate, in un anno, oltre 700 ore di formazione tra residenziale e fad sincrona con oltre 2mila partecipanti. Tra i numerosi percorsi formativi svolti, si segnalano i corsi connessi alla gestione dell'emergenza da Covid 19 che hanno coinvolto più di 1700 operatori del sistema sanitario e sociosanitario regionale e il Corso sul project management rivolto a direzione salute regionale e task force covid. Su impulso e a fianco della Regione Umbria sono stati, poi, organizzati progetti formativi specifici per il settore sociosanitario e progetti finanziati con il fondo sociale europeo. Svolto il Corso di formazione manageriale per direttori sanitari e amministrativi di aziende sanitarie: 136 ore di formazione tra settembre e ottobre 2020 con docenti ed esperti di levatura nazionale. Proseguiti nel 2020, nonostante la pandemia, sia la quarta edizione dell'Executive master tecnologie ed ausili disabilità che la seconda annualità del corso di qualifica per micologi. Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ha, inoltre, competenza nella gestione e organizzazione delle attività afferenti corsi di formazione specifica in Medicina Generale tra cui le attività teoriche relative a seminari e convegni e le attività di tirocinio pratico presso le strutture sanitarie della regione Umbria e la formazione di Tutors di Medicina Generale e di Docenti per la composizione degli appositi Albi regionali.  segue

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