City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

cronaca

(CIS) – Ancona/Roma, ott. - Scongiurare in ogni modo il ritorno alla situazione di marzo scorso con il conseguente lockdown. E' l'obiettivo condiviso da tutte le Regioni che oggi si sono confrontate in videoconferenza nel corso del Comitato operativo nazionale, l'organo che assicura la direzione unitaria ed il coordinamento delle attività di emergenza a livello nazionale e che, per quanto riguarda la pandemia in atto, vede la collaborazione tra il Servizio Sanità e quello di Protezione Civile. In attesa del DPCM nazionale che potrebbe introdurre nuove misure, la riunione di oggi è stata utile per aggiornare il sistema di analisi dei fabbisogni di protezione individuali. Per la Regione Marche era collegato anche il nuovo presidente Francesco Acquaroli che, nel sottolineare "l'assoluta opportunità della riunione in un momento in cui per tutti è essenziale tenere alta la guardia", ha avuto l'occasione di ricevere il benvenuto da tutti i presenti e scambiare gli auguri di buon lavoro. "Nonostante la situazione sia sotto controllo - ha aggiunto Acquaroli - questa fase è essenziale per contenere l'espandersi del contagio, mettendo in campo tutti quegli accorgimenti che l'esperienza acquisita ci ha consegnato". Sufficiente per i prossimi mesi il fabbisogno dei dispositivi di protezione individuale a disposizione nelle Marche. Affrontando poi il tema specifico, la Regione Marche attraverso i suoi referenti tecnici ha comunicato di aver attentamente verificato le scorte di dispositivi di protezione individuale e di aver riattivato il piano pandemico regionale che prevede che ogni singola azienda abbia scorte per almeno tre mesi. E' stato inoltre confermato che le mascherine FFP2 e FFP3 e quelle chirurgiche sono più che sufficienti. Non mancano quindi i sistemi di protezione importanti per gli ospedali visto che le Marche hanno ricevuto con continuità i rifornimenti dalla Protezione Civile Nazionale. Per quanto riguarda le aziende, queste si sono attivate anche in autonomia, perché dopo la prima fase ciascuno ha fatto la propria parte. Fonte com

(CIS) - Roma, ott. - La decisione e' stata presa poco fa dopo una riunione; e' stato infatti riattivto il comitato operativo della protezione civile che nel periodo dell'emergenza Covid-19, ha coordinato le informazioni e le operazioni dei vari soggetti impegnati, dal sanitario alle forze dell'ordine. Un comunicato ufficiale precisera' i tempi e le modalita' di comunicazione che verranno adottate, in considerazione che il DPCM che verra' varato in serata imporra' nuove misure, per la sicurezza sanitaria dei cittadini. Una prima riunione si e' tenuta gia' stamane, coordinata da Angelo Borrelli capo del dipartimento protezione civile, presenti il commissario agli approvvigionamenti Domenico Arcuti e in videoconferenza i responsabili della protezione civile delle regioni. Inoltre e' in atto nel Paese una situazione di emergenza in varie regioni del Nord causa maltempo ed anche questo aspetto e' necessario tenere costantemente sotto controllo, avendo piogge e smottamenti, fiumi ingrossati e straripati, creato problematiche alle infrastrutture (ponte crollati e strade inagibili, cosi' paesi isolati, morti) che hanno necessita' di essere monitorati in tempo reale con gli  uomini e donne della Protezione civile gia' all'opera. pp


(CIS) – Perugia-Assisi ott. - Sarà il gruppo "Doniamoci" ad aprire la Catena Umana di 25 km tra Perugia ed Assisi che si svolgerà domenica 11 ottobre. Le persone saranno distanziate almeno due metri, nel rispetto delle norme anti Covid, ma saranno unite dal filo che ciascuno porterà e annoderà a quello degli altri. Le associazioni AIDO Provinciale Perugia, ANED Umbria, AVIS Perugia e Avanti Tutta del progetto "Doniamoci" hanno fortemente voluto la partecipazione alla Catena Umana della Pace e della Fraternità che vedrà coinvolti tutti i volontari delle associazioni in questa bellissima iniziativa. Nonostante il difficile momento che stiamo vivendo a causa del Covid, gli organizzatori della Perugiassisi – spiega una nota - hanno voluto portare avanti il progetto anche perché il virus non può e non deve fermare l'impegno per la pace. Proprio per poter rispettare al meglio le norme anti Covid la Marcia è stata convertita in una catena umana di pace e fraternità. Il progetto "Doniamoci" aderirà alla catena portando i propri valori e concetti di condivisione, volontariato e promozione della cultura del dono. Il tema di quest'anno è la "cura" e mai come oggi abbiamo sentito il bisogno di cura e di cure. Il Coronavirus – e' detto nella nota - ha messo in evidenza tre elementi essenziali della condizione umana: la nostra fragilità, la nostra vulnerabilità e il nostro bisogno di cure. La cura è prestare attenzione, rispettare, ascoltare, sentire, esserci, dare tempo, sentirsi responsabili, agire con delicatezza, mostrare comprensione, procurare all'altro ciò di cui ha necessità, dare conforto, condividere, avere coraggio. segue


(CIS) – Magione (PG) ott. - – Il progetto e lo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione di una nuova scuola dell'infanzia a Caserino e' stato illustrato al viceministro dell'istruzione Anna Ascani in occasione della visita istituzionale a Magione. Un'opera, quasi interamente finanziata dal Ministero dell'Istruzione per 1,5 mln di euro, che consentirà a Magione – spiega una nota - di disporre di una struttura all'avanguardia, pensata a misura di bambino. Il nuovo plesso eviterà ogni possibile rischio di insufficienza di spazi per la fascia 3-6 anni, preservando le scuole del capoluogo dal sovraffollamento. Illustrato il progetto e lo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione di una nuova scuola dell'infanzia a Caserino In corso anche la sopraelevazione della scuola primaria di Villa-Soccorso. Progetto interamente a carico del Comune che sta procedendo rapidamente anche grazie alla decisione, maturata assieme alle imprese, di lavorare in orario serale. Una scelta presa per evitare la sovrapposizione con gli orari di presenza dei bambini a scuola e garantita da un sistema di fari e illuminazioni notturne del cantiere. "Non è stato possibile effettuare il sopralluogo nei due cantieri a causa del maltempo – ha commentato il sindaco Giacomo Chiodini – ma l'incontro, tenutosi nella sala del consiglio comunale, è stato comunque utile per fare un punto sulle scuole a livello territoriale e per avere, grazie all'intervento del viceministro, una panoramica generale sull'istruzione pubblica in Italia al tempo dell'emergenza sanitaria". All'incontro con la viceministra Anna Ascani erano presenti la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Antonella Iunti; la preside del circolo didattico di Magione Francesca Volpi; la giunta comunale, a partire dagli assessori all'istruzione Eleonora Maghini e ai lavori pubblici Massimo Ollieri; consiglieri comunali e dipendenti degli uffici interessati; le aziende coinvolte nei lavori. Fonte com

(CIS) – Roma, ott. - In calo rispetto ai 2.844 di ieri i contagi che oggi fanno registrare 2.578 i nuovi casi di coronavirus. Sono stati registrati 18 morti, uno in Umbria a Terni una donna di 77 anni ricoverata in ospedale da meta' agosto. Il totale dei deceduti e' quindi salito a 35.986 da inizio dell'emergenza. I dati del ministero della salute evidenziano che sono in aumento i guariti (+697 da ieri) in totale 231.914 soggetti. Gli attualmente positivi sono 57.429 (+1.863); in isolamento domiciliare totali, 53.839, 1.775 in più rispetto a ieri. Sono cresciuti anche i ricoverati in T.I. nei vari ospedali (303 in totale), + 6 nelle ultime 24 ore. C'e' pero' allarme in Campania, dove la curva registra da 4 giorni un aumento; oggi sono 412 i nuovi casi su 7.250 tamponi effettuati. Il totale dei positivi, secondo il bollettino, è di 14.337 con un totale di tamponi di 627.523. I guariti del giorno sono 54 e portano il totale a 6.472. Dopo la Campania le regioni che fanno registrare aumenti sono seguita la Lombardia (+314) e il Veneto (+261). Fonte com

(CIS) – Spello/Assisi ott. - Papa Bergoglio, non vuole clamore, e' riservato e i suoi spostamenti fuori di Roma, sono noti a pochissimi; non vuole clamore che i media invece si portano dietro. E' l'esempio della sua visita privata fatta ieri alle monache di clausura di Santa Maira in Vallegloria di Spello, ieri prima di pranzo, dopo quella del gennaio 2019. Il primo incontro con la suore avvenne in Vaticano il 25 agosto 2016, tre anni dopo l'elezione di Francesco al soglio pontificio, quando le clarisse di Spello andarono a fargli visita a Santa Marta. In quell'occasione il Papa consegnò loro la costituzione apostolica Vultum Dei quaerere in rappresentanza delle claustrali di tutto il mondo. Nel 2019, nessuna delle suore sapeva del suo arrivo. Fu una visita a sorpresa, come lo sono alcune sue telefonate dalla sede dello Stato Vaticano. Anche allora arrivo in auto, alle 9 del mattino quando al monastero di Santa Maria in Vallegloria le monache si trovarono alla porta il Papa, accompagnato dal vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi era a conoscenza di quella visita privata. Una visita che durò fino al primo pomeriggio. «Per incoraggiare le suore di clausura, la vita contemplativa e condividere con loro l'Eucaristia, la preghiera e il pane», spiegherà solo dopo la ripartenza per Roma l'allora direttore "ad interim" della sala stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, dando la notizia ai media, come ha scritto l'ANSA. Poi, ieri 3 ottobre,  a San Damiano, ed infine come previsto dai frati, al convento di San Francesco. Alle 15 la celebrazione della messa nella cripta della Basilica Inferiore di Assisi e lal termine, a firma dell'enciclica Fratelli Tutti. Il Papa ha voluto ringraziare la Segreteria di Stato Vaticana per le traduzioni dell'Enciclica e l'impegno ad un lavoro silenzioso. abstract fonte Scv pp

(CIS) – Roma SCV – ott. - Percorrendo l'Enciclica, ci si sente chiamati alle nostre responsabilità, individuali e collettive, di fronte a nuove tendenze ed esigenze che si affacciano sulla scena internazionale. Proclamarci fratelli e fare dell'amicizia sociale il nostro abito, probabilmente non basta. Come pure definire le relazioni internazionali in termini di pace o sicurezza, di sviluppo o di generico richiamo al rispetto dei diritti fondamentali non è più sufficiente, pur avendo rappresentato negli ultimi decenni la ragion d'essere dell'azione diplomatica, del ruolo degli organismi multilaterali, dell'azione profetica di tante figure, dell'insegnamento di filosofie, e caratterizzato anche la dimensione religiosa. Il ruolo effettivo della fraternità, permettetemi, è dirompente poiché si lega a concetti nuovi che sostituiscono la pace con gli operatori di pace, lo sviluppo con i cooperanti, il rispetto dei diritti con l'attenzione alle esigenze di ogni prossimo, sia esso persona, popolo o comunità. Ce lo dice molto chiaramente la radice teologica dell'Enciclica che ruota intorno alla categoria dell'amore fraterno che, al di là di ogni appartenenza, anche identitaria, è capace di realizzarsi in concreto in «colui che si è fatto prossimo» (FT, 81). L'immagine del Buon Samaritano è lì come monito e modello. Ai responsabili delle Nazioni, ai diplomatici, a quanti operano per la pace e lo sviluppo la fraternità propone di trasformare la vita internazionale da semplice co-esistenza, quasi necessaria, a dimensione basata su quel comune senso di "umanità" che già oggi ispira e sorregge tante regole e strutture internazionali, favorendo così un'effettiva convivenza. È l'immagine di una realtà in cui le istanze di popoli e persone diventano prevalenti, con un apparato istituzionale capace di garantire non interessi particolari, ma quell'auspicato bene comune mondiale (cf. FT, 257). La fraternità ha, dunque come protagonista la famiglia umana che nelle sue relazioni e nelle sue differenze viaggia verso la piena unità, ma con una visione lontana dall'universalismo o da un'astratta condivisione, come da certe degenerazioni della globalizzazione (cf. FT, 100). Attraverso la cultura della fraternità Papa Francesco chiama ognuno ad amare l'altro popolo, l'altra nazione come la propria. E così a costruire rapporti, regole e istituzioni, abbandonando il miraggio della forza, degli isolamenti, delle visioni chiuse, delle azioni egoistiche e di parte poiché «la mera somma degli interessi individuali non è in grado di generare un mondo migliore per tutta l'umanità» (FT, 105). Fonte com SCV - abstract 

(CIS) – Assisi ott. - Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli a nome di tutti i sindaci italiani, ha acceso, quest'anno, la lampada che arde perpetuamente, ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, mnella ricorrenza del Santo Patrono d'Italia. Valeria Mancinelli era accompagnata da una folta delegazione di primi cittadini marchigiani, dalla Conferenza episcopale marchigiana (Cem), dalla Regione Marche, presente con il presidente Francesco Acquaroli. "È un grande orgoglio, come prima uscita, essere qua per questo evento straordinario", ha commentato il governatore". L'accensione della lampada, a nome delle Regioni italiane, "è una grande responsabilità, una grande testimonianza. Racchiude anche un messaggio importante che bisogna testimoniare, per rilanciare i valori del francescanesimo, in questo momento così difficile a causa della crisi economica, della pandemia e della ricostruzione che lascia al di fuori delle proprie abitazioni ancora tante famiglie e intere comunità. Ad Assisi cogliamo lo stimolo a concretizzare il nostro impegno istituzionale per essere portatori dei valori su cui si fondano la nostra repubblica e la nostra democrazia". La lampada è stata accesa durante il rito religioso che si è svolto nella Basilica Superiore del Sacro Convento, in diretta su Rai Uno e officiata da mons. Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro e presidente Cem. "È un gesto che riveste un preciso significato simbolico, che indica la volontà di attingere dalla figura e dall'opera di San Francesco quella luce di cui abbiamo bisogno – ha detto nell'omelia – La nostra regione giunge a questo appuntamento fortemente provata da due pesanti esperienze: quella del terremoto del 2016 che l'ha colpita materialmente e spiritualmente con oltre 50 vittime e quella del coronavirus che ha fatto registrare quasi mille morti. Siamo una regione provata e affaticata ma non piegata! La nostra fede nel Signore ha sostenuto e sta sostenendo la nostra gente la quale, ancora una volta, sta dando prova di adattabilità, laboriosità ma anche di forte insofferenza, dovuta, soprattutto, ai mancati interventi da parte delle competenti autorità, in merito al sisma. Noi Pastori chiediamo alla politica e alle istituzioni un supplemento di impegno e di responsabilità". segue

(CIS) – Assisi – ott. - "Siamo chiamati a volgere lo sguardo al futuro abbracciando con coraggio, con fiducia, una prospettiva di rinascita, un'autentica conversione, verso un modello di sviluppo più equo e sostenibile, più attento all'ambiente, orientato al pieno, integrale sviluppo della persona. Dobbiamo cogliere questa straordinaria opportunità, l'attesa di una nuova alba che oltrepassi i tanti confini che ci hanno diviso e impoverito. La nostra missione e attività di governo richiede uno sguardo fisso sul futuro tanto ampio da custodire e rigenerare la casa comune per le future generazioni. Lo faremo: stiamo elaborando un piano nazionale per un Paese rigenerato". Lo ha detto tra l'altro nel suo Messaggio all'Italiaa il premier Giuseppe Conte che anche quest'anno ha voluto rivolgere, da Assisi, "un saluto a tutti i presenti e ai cittadini", aggiungendo che "da quando sono premier è un appuntamento che non ho mai mancato, anche per il legame speciale che unisce Francesco all'Italia, un legame ricco di tanti significati che trascendono la dimensione religiosa e che assumono una validità universale. Le Marche sono la Regione protagonista di quest'anno, nell'olio che arde in questa fiamma sono racchiusi i comuni d'Italia Francesco, come poche altre figure, parla all'uomo di ogni fede e cultura, con un chiaro messaggio di autentico abitante della terra, di sensibile filo del creato. Francesco – scrive il sito Sanfrancesco.org -, con ricca umanità e spiritualità, ci parla oggi più che mai. La drammatica crisi sanitaria ci pone interrogativi fondamentali sulla vita e la morte. I mesi difficili, i più acuti della pandemia, ma anche quelli attuali, ci portano a ripensare ciò che conta nella vita. segue

(CIS) - Roma, ott. - Oggi domenica, mentre ad Assisi si sta celebrando la San Messa nella Basilcia Superiore, l'enciclica, firmata ieri da Papa Francesco sulla tomba del poverello con un forte significato e commozione, e' stata presentata stamane in Vaticano, nel corso di una conferenza nell'Aula nuova del Sinodo, in Vaticano appunto, alla presenza del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Intervenuti - e' detto in unanota vaticana - il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Mohamed Mahmoud Abdel Salam, segretario generale dell'Alto comitato per la Fratellanza umana, Anna Rowlands, docente di Catholic Social Thought & Practice all'Università di Durham, nel Regno Unito, e Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, docente di Storia Contemporanea. La pubblicazione dell'enciclica coinciderà con il ritorno alla stampa su carta de «L'Osservatore Romano», che domenica esce con un'edizione speciale con il testo integrale del documento papale che sarà distribuita gratuitamente in piazza San Pietro subito dopo la preghiera dell'Angelus. Presso la tomba del Poverello, Papa Francesco ha ieri celebrato l messa (solo 65 presenti) firmando la terza lettera enciclica del suo pontificato — dopo la Lumen fidei del 29 giugno 2013 e la Laudato si' del 24 maggio 2015 — il cui testo sara' diffuso dopo mezzogiorno di domenica 4 ottobre, al termine dell'Angelus in piazza San Pietro. fonte com vatican

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