Polo tecnologico Pesaro-Urbino; le aziende investiranno in formazione
(CIS) – Pesaro-Urbino feb. – Il polo sara' una realta'; ogni azienda aderente, investirà almeno 3000 euro per fare partire il Polo, con lo scopo di far crescere le competenze professionali del territorio; l'Itis, dalla sua, destinerà 6000 euro e metterà a disposizione i suoi laboratori che verranno riaggiornati allo scopo e utilizzati anche dalle industrie in orario anche pomeridiano. Allo stesso modo verranno progettati percorsi scolastici all'interno dell'industrie, mettendo gli studenti a contatto con le tecnologie all'avanguardia del mondo del lavoro. Lo scopo del Polo, infatti, è quello di creare dei laboratori diffusi su tutta la Provincia e una rete di formazione che risponda alle esigenze delle aziende e dei lavoratori: percorsi che prevedano un'integrazione tra scuola e industrie negli anni scolastici, nel periodo post diploma, ma che siano anche significativi per la riqualificazione dei lavoratori specializzati delle aziende o per la riconversione lavorativa anche di persone adulte escluse dal mondo del lavoro. Come prima azione concreta l'assemblea ha deciso di far partire nei prossimi mesi un percorso di apprendistato duale post diploma con una parte formativa a scuola e un inserimento in azienda già con un prima forma contrattuale. Dal prossimo anno l'apprendistato duale verrà adottato anche per alcuni ragazzi di IV. Nell'aula magna del'Itis erano presenti tra gli altri Paolo Cioppi , responsabile dei rapporti con la scuola di Confindustria Marche Nord, Vincenzo Paoletti , presidente dell'Its Fabriano, Alberto Renzulli dell'Università "Carlo Bo" di Urbino, la dirigente del Mattei Silvia Gelardi e i due professori che hanno elaborato lo Statuto del Polo: Paolo Righi e Simone Scardacchi. fonte com abstract
Emergenza Coronavirus/Umbria: Ass. Coletto risponde in aula -
(CIS) – Perugia feb. - Respinta dopo un lungo e articolato dibattito, con 12 no della maggioranza e 8 sì della minoranza la risoluzione presentata da questi ultimi in merito alla emergenza determinata dall'infezione Coronavirus. In apertura di seduta il vicepresidente della Giunta regionale, Morroni (con la presidente Tesei impegnata nella riunione in videoconferenza della Protezione civile con il Consiglio dei ministri) ha proposto la modifica dei lavori dell'Aula a cominciare dalla relazione di Giunta sulla situazione, tenuta dall'assessore alla sanità. E solo dopo procedere con il question time, rinviando la trattazione delle mozioni. Proposta accolta all'unanimità. I gruppi di minoranza avevano presentato formalmente, sia alla presidente Tesei, sia al presidente Squarta la richiesta di una comunicazione dell'Esecutivo sulla questione Coronavirus in apertura della seduta odierna. I gruppi di minoranza avevano presentato formalmente, sia alla presidente Tesei, sia al presidente Squarta la richiesta di una comunicazione dell'Esecutivo sulla questione Coronavirus in apertura della seduta odierna. L'assessore alla Sanita' Luca Coletto nel suo intervento ha detto che "la Regione Umbria nel predisporre quanto necessario a fronteggiare l'emergenza coronavirus ha agito sulla base di indicazioni del ministero della salute. É stata nominata la TASK FORCE regionale con il compito di affrontare nel modo più efficace questa emergenza. La task force si è riunita una volta alla settimana e continuerà a farlo per l'aggiornamento delle misure in modo da configurare un sistema pronto in caso di novità. Detta task force è composta oltre che dalle competenti direzioni regionali, dalle direzioni aziendali sanitarie regionali, responsabili 118, direttori di dipartimento prevenzione, responsabili di igiene e Sanità pubblica. segue
Superamento barriere architettoniche: Melasecche (Umbria) norme per edifici e accessibilita'/viabilita'
(CIS) – Perugia feb. – L'assessore Melasecche ha sottolineato che "la Legge 9 gennaio 1989, n. 13 e il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio '96, n. 503, rappresentano un primo passo verso il superamento e l'abbattimento delle barriere architettoniche anche se spesso la loro attuazione risulta ancora oggi di difficile o incompleta applicazione. L'attenzione dell'Amministrazione regionale – ha concluso l'assessore Melasecche - sarà sempre altissima su questo tema, ed in particolare ci impegneremo con tutte le nostre forze affinchè il canale dei finanziamenti statali a favore della L. 13/1989 resti sempre attivo anche nei prossimi anni". Con la legge del 1989 sono state introdotte tre condizioni che devono essere rispettate sia negli edifici privati che in quelli pubblici: l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità. Per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti, sono previsti contributi a fondo perduto, che spiega la nota - comunque non coprono il 100% della spesa sostenuta. Hanno diritto al contributo: I disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio e i non vedenti; coloro i quali abbiano a carico persone con disabilità permanente; i condomini ove risiedano le suddette categorie di beneficiari ed i centri o istituti residenziali per i loro immobili destinati all'assistenza di persone diversamente abili. La domanda di contributo può essere presentata dalla persona diversamente abile oppure dall'esercente, la potestà o la tutela sul soggetto avente diritto al contributo. La domanda va redatta su un modulo apposito e presentata al Sindaco del Comune in cui è situato l'immobile dove si intendono eseguire i lavori. I lavori devono essere eseguiti sempre dopo la presentazione della domanda di contributo al Comune. segue
Coronavirus: morti oltre 2000 in Cina, ma guarigioni superano nuovi casi. Ricercatrice Spallanzani, noi siamo allenati all'emergenzza (fonte Dire)
(CIS) - Roma feb. - - "Noi abbiamo un allenamento costante a fronteggiare l'emergenza. Siamo come una molla che si carica e lavora per essere carica, per poi essere rilasciata quando serve. Questo vuol dire che facciamo un continuo monitoraggio di quello che accade nel mondo e quando ci sono avvisaglie di qualcosa che sta venendo fuori, mettiamo in campo le nostre conoscenze, competenze e la nostra esperienza in ambito nazionale e internazionale". Lo ha detto la direttrice del laboratorio di virologia dell'Istituto nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Maria Rosa Capobianchi, intervistata dall'agenzia Dire. Capobianchi, fa parte del team di donne, composto da Concetta Castilletti e Francesca Colavita, che hannoisolato il nuovo Coronavirus in Italia. "A gennaio - ha raccontato la direttrice del laboratorio dello Spallanzani - e' venuto fuori che forse c'era qualcosa di preoccupante, cioe' un cluster di polmoniti. E gli scienziati cinesi, devo dire a tempo di record, hanno scoperto l'agente, ne hanno pubblicato la sequenza con trasparenza e tempi migliori rispetto a quelli che hanno caratterizzato la risposta alla SARS. Una volta pubblicata la sequenza, tutti i laboratori di punta si sono organizzati per cercare di mettere a punto i metodi, tra cui anche noi. Subito dopo l'Oms ha pubblicato un protocollo diagnostico e lo abbiamo adottato sui primi pazienti che arrivavano con sospetto all'Istituto. La prima diagnosi l'abbiamo fatta il 29 gennaio, quando sono arrivati i due turisti cinesi, e non nascondo che ci sono stati attimi di trepidazione: eravamo ad un'attivita' di formazione e divulgazione interna per un aggiornamento e ricordo che i vari laboratoristi si scambiavano cenni dicendo 'il test e' in corso!'. segue
Lo sviluppo dell’industria mangimistica in Umbria; volume dedicato al Gruppo Mignini&Petrini
(CIS) – Perugia feb. - "Due imprese - Una storia in Umbria" è il volume che ripercorre la nascita, lo sviluppo e l'evoluzione del gruppo industriale Mignini&Petrini, leader a livello regionale e tra i maggiori in Italia nel settore della produzione di alimenti per animali. L'opera, edita da Fabrizio Fabbri Editore e presentata ad Assisi, è frutto del lavoro di Manuel Vaquero Piñeiro, professore associato di Storia economica del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Perugia, e della dottoressa Francesca Giommi, che nel 2015 avevano curato insieme la mostra storica ospitata nell'ex stabilimento Petrini a Bastia Umbra. Grazie a un abbondante apparato di fotografie, immagini e documenti di archivio, viene offerto ai lettori un punto di vista importante sull'evoluzione del comparto in Italia e in Umbria. Il punto di partenza dell'opera – spiega una nota - si colloca nella seconda metà del XIX secolo e si sviluppa attraverso i cambiamenti nel settore dell'alimentazione zootecnica, per arrivare alla fine degli anni Trenta quando, a livello nazionale, si costituì un dinamico nucleo industriale con una spiccata vocazione all'esportazione di prodotti finiti. La storia prosegue con l'analisi del vero e proprio salto di qualità, avvenuto negli anni Cinquanta, quando l'Italia si collocò saldamente in testa ai Paesi europei produttori di mangime e l'Umbria divenne una delle prime regioni per numero di impianti e capacità produttiva globale. segue
Appello: votiamo per il rinnovo degli organi collegiali dell'istituto di previdenza
(CIS) – Perugia feb. - Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha insediato, a palazzo Chigi, il tavolo tecnico che ha come obiettivo il riequilibrio delle finanze dell'Inpgi. Sono presenti i Sottosegretari per l'Editoria Andrea Martella e per il Lavoro Francesca Puglisi.Tutti a confronto con la Presidente e la Direttrice generale dell'Istituto Marina Macelloni e Mimma Iorio. Nel primo contatto – scrive Gianfranco Ricci consigliere nazionale dell'ordine in una nota ai le parti hanno deciso di ''accompagnare, col supporto di tutte le Amministrazioni interessate, il processo che deve condurre alla messa in sicurezza delle prestazioni previdenziali dei giornalisti, nella consapevolezza- aggiunge una nota ufficiale- che ,la questione riveste importanza straordinaria per i professionisti dell'informazione''. Nelle prossime riunioni – chiarisce palazzo Chigi –'' si cercheranno soluzioni per garantire la sostenibilità duratura della previdenza dei giornalisti. Fra le ipotesi da mettere in campo l'allargamento della platea degli iscritti, allargamento già previsto, dalla legge, per il 2023''. La Presidente dell'Inpgi Marina Macelloni così commenta: ''Il nostro obiettivo è far coincidere finalmente la platea ampia di tutti quelli che lavorano nel mondo dell'informazione e della comunicazione con quella, oggi ristretta, degli iscritti all'Inpgi. Il modello della Previdenza privata ha funzionato bene, consentendo all'Istituto di essere un valido supporto economico per i giornalisti e per le aziende editoriali. segue
Centenario Don Bosco a Perugia: prima evento ai Salesiani
(CIS) - Perugia feb. - Dagli interventi degli altri relatori si è colto che la "proposta-progetto" del cardinale Bassetti non è rimasta inascoltata, anzi, tutt'altro, nel momento in cui è stato riconosciuto all'Istituto Don Bosco un ruolo non secondario di agenzia educativa e formativa. Per la presidente della regione Donatella Tesei (ha ricordato di essere madre ed avvocato che qualche volta portava in studio il figlio piccolo – ndr-) e' importante "educare i nostri figli a partire dai primi anni di vita – ha detto –, ma dobbiamo andare ancora più indietro perché il problema di oggi è quello di una denatalità impressionante. E' un allarme che ci chiama a dover rispondere come istituzioni pubbliche e come istituzioni educative e formative per dare tutte insieme risposte concrete e per sostenere la famiglia. L'attenzione alla formazione è alta come Regione e daremo molto presto delle risposte importanti a partire dalle scuole per l'infanzia fino all'università, non trascurando la formazione professionale dei giovani per accompagnarli al mondo del lavoro, ma prima ancora ci sono i valori che devono essere trasmessi a partire dalla famiglia. Anche se sempre più spesso la famiglia si sente incapace di gestire questo passaggio, al punto da pensare che sia possibile delegare questa funzione ad altre strutture come la scuola e gli oratori. Ma questo non è sufficiente, perché la formazione deve partire dai genitori e attraverso i bambini si possono formare i genitori ad essere buoni educatori. Questo può avvenire frequentando scuole come il Don Bosco, affinché i bambini di oggi diventino cittadini di domani, parte attiva della società del futuro». Per il vice sindaco Tuteri, che e' medico pediatra, il syo intervento ha evidenziato che «la famiglia deve mettersi al servizio dei bambini, perché è semplice nutrire lo stomaco dei figli, ma il compito dei genitori è ben più difficile, è quello di riempire il loro cervello e soprattutto il loro cuore di buone cose. segue
Perugia: Verso il centenario dell'Istituto Don Bosco (1922-2022). Intervenuti Bassetti, la presidente della Regione Tesei e tante personalita'
(CIS) – Perugia feb. - La "Festa del Don Bosco 2020" ha aperto a Perugia, ieri domenica, il triennio di preparazione al primo centenario della presenza salesiana nel capoluogo umbro (1922-2022), i cui eventi sono stati presentati in conferenza stampa il 30 gennaio. Al primo di questi eventi sono stati invitati il cardinale Gualtiero Bassetti, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il vice sindaco di Perugia e assessore alla scuola Gianluca Tuteri, il pro rettore dell'Università degli Studi Fausto Elisei e la pro rettrice dell'Università per stranieri Dianella Gambini. I relatori si sono confrontati sulla linea tracciata da san Giovanni Bosco, tema della "strenna 2020" del Rettor maggiore dei Salesiani: "Buoni cristiani e onesti cittadini", che il cardinale Bassetti ha definito «una formula che racchiude l'"umanesimo" educativo di Don Bosco. Il punto di partenza è quindi la sfida formativa che è al centro del carisma salesiano». Il presule ha esordito ricordando le «migliaia di giovani che in questi decenni sono passati e, direi cresciuti, grazie alle opere salesiane: le scuole, anzitutto (media, licei classico, scientifico, linguistico e attualmente il Centro di formazione professionale, ndr), ma anche gli oratori, il convitto (oggi residenza universitaria, ndr). Tutto ciò testimonia quanto abbia inciso nel nostro tessuto sociale l'opera educativa e formativa offerta in un secolo sui passi di Don Bosco». «Viviamo in una città, Perugia, e in una terra, l'Umbria, dove armonia e bellezza si fondono – ha detto il cardinale Bassetti –. Ma se non educhiamo le nuove generazioni alle cose grandi, al desiderio di avere più vita, se non appaghiamo in loro il bisogno di infinito, in una parola, di Dio, corriamo il rischio che i nostri ragazzi diventino schiavi dell'immanente, di "falsi profeti", dell'imperativo del "tutto e subito", di specchietti per le allodole che promettono vie illusorie per una felicità effimera e forviante. segue
Salesiani: educatori impegnati nel formare le nuove generazioni. La missione nella vita
(CIS) – Perugia feb. – Investire la propria vita come "missione per il bene della comunita' sociale, con quei valori umani e cristiani", alla base degli insegnamenti di Don Bosco. La sfida nella educazione salesiana; essere onesto cittadino comporta oggi per un givoane che egli promuova la dignita' della persona e i suoi diritti, in tutti i contesti; che viva con generosita' nella famiglia e si prepari a formarla sulla base della reciproca donazione; che favorisca la solidarieta', specialmente verso i più poveri; che sviluppi il proprio lavoro con onesta' e competenza professionale; che promuova la giustizia, la pace, il bene comune nella politica; che rispetti la creazione e favorisca la cultura". E' questa una parte degli scritti di don Angel Fernadez Artime, rettore maggiore Salesiano, nella "Strenna 2020" che analizza l'importanza del "sociale" della solidarieta', della fraternita' umana. Come ci dice Papa Francesco – e' detto nello scritto – "il futuro dell'umanita' non e' solo nelle mani dei politici, dei grandi leader, delle grandi aziende. Si', la loro responsabilita' e' enorme. Ma il futuro e' soprattutto nelle mani delle persone che riconoscono l'altro come un "tu" e se stessi come parte di un "noi". Un noi che chiede di andare oltre il silenzio, oltre l'indifferenza, - sottolinea don Angel Artime - affinche' tutti noi, cittadini di questo tempo, possiamo compiere la nostra missione nella comunita'. abstract pp
Inaugurazione anno Giudiziario: Procuratore Cardella...."sembra datato dibattito su prescrizione
(CIS) – Perugia feb. - "Il dibattito sulla prescrizione del reato sembra datato, fuori tempo massimo. Sia chiaro, ogni soluzione che possa incidere favorevolmente sui tempi di durata del processo, in questo caso scoraggiando impugnazioni infondate, presentate al solo scopo di dilazionare quanto possibile l'esecuzione; che possa accorciare quella "corsa a ostacoli" al termine della quale c'è l'impunità per i colpevoli abbienti, mentre si è consumato giorno per giorno il massacro morale e fisico di eventuali innocenti, è la benvenuta. Ma se questo è l'obiettivo, il contenimento dei tempi processuali, temo che ci sarà delusione, perché le impugnazioni pretestuose hanno altri moventi, oltre a quello della prescrizione, moventi che rimangono intatti. Se poi sarà normata la cosiddetta prescrizione processuale, che realizza gli stessi effetti solo più confusamente, l'intento deflattivo sarà inevitabilmente frustrato." E' stato questo uno dei passi di maggiori rilievo per il dibattito politico in corso in Italia, sottolineato dalla relazione del procuratore generale della repubblica di Perugia Fausto Cardella, all'annuale inaugurazione dell'Anno giudiziario del distretto. "Ma davvero la prescrizione è questa tagliola nella quale finiscono le indagini? – si e' chiesto Cardella -. Questo era vero quando i reati ambientali erano contravvenzioni, sanzionate con pena irrisoria; era vero quando la cosiddetta legge "ex Cirielli" falcidiava i tempi; ma oggi irrisoria; era vero quando la cosiddetta legge "ex Cirielli" falcidiava i tempi; ma oggi è diverso: il reato di disastro ambientale, di cui all'art. 452 quater c.p. si prescrive in 30 anni, la violenza sessuale in non meno di 24 anni, i maltrattamenti in famiglia possono superare i 20 anni, il furto in appartamento, aggravato, in 20 anni, la corruzione in 15 anni, la corruzione in atti giudiziari in 18 anni e può arrivare a 30 anni nei casi più gravi. segue