City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

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(CIS) - Ancona, ott. - Le misure previste dal Piano strategico, ha spiegato l'assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, "sono di natura emergenziale e straordinaria. Si rendono necessarie e inderogabili a causa del rapido diffondersi dell'epidemia da Covid-19 sul territorio regionale. Hanno pertanto validità temporanea, fino alla risoluzione delle criticità, ma sono essenziali in questa fase di ripresa del contagio. Siamo al lavoro per implementare le reti sanitarie e territoriali, l'arrivo in ospedale deve avvenire solo quando necessario". Dai dati riportati nel Piano pandemico, risulta che il rapporto positivi/testati è passato dal 9,7% (12-18 ottobre) al 14,35% (19-25 ottobre). L'incidenza media al giorno da 141 casi (12-18 ottobre) a 216 (19-25 ottobre). L'indice Rt per la valutazione del rischio da 1,45 (5-11 ottobre) a 1,55 (12-18 ottobre). "Abbiamo constatato, alla data del 21 ottobre 2020, che i posti letto in terapia intensiva risultavano 120, ponendo le Marche in 17a posizione - ha detto - rispetto alle dotazioni delle altre Regioni. Si sono registrati ritardi nella copertura dei 105 posti di terapia intensiva già autorizzati dal Governo e si è dovuto quindi avviare l'utilizzazione di parte della struttura allestita presso la Fiera di Civitanova, constatata la carenza attuale di posti letto". Nel piano di indirizzo deliberato dalla Giunta, sono numerose le azioni programmate e messe in campo dalla Regione per il controllo della curva pandemia e la gestione delle necessità assistenziali che emergeranno in autunno-inverno. Prima di tutto quella di incrementare la dotazione giornaliera di tamponi (5000 molecolari, 1500 molecolari rapidi, 5500 antigenici rapidi), dotazione richiesta e confermata dal Commissario Arcuri.  segue

(CIS) – Perugia ott. - Gradita sorpresa per i componenti del Senato Accademico dell'Università degli Studi di Perugia, riunitosi questa mattina in via telematica, per discutere i diversi punti all'ordine del giorno. All'assemblea, infatti, è intervenuto in collegamento il Ministro dell'Università e della Ricerca, Prof. Gaetano Manfredi."Ringrazio il Ministro per le incoraggianti notizie provenienti dal sistema universitario – ha esordito, salutando il Ministro, il Magnifico Rettore, Maurizio Oliviero – che confermano il senso di riscoperta del senso di appartenenza nei nostri giovani, basato su due pilastri: il grande investimento sul diritto allo studio e l'eccellente capacità di risposta dimostrata dal sistema universitario, che non era attrezzato per un'emergenza di questa portata. La ringrazio a nome della comunità accademica per l'opera instancabile e per il rapporto, diretto e costante, che ci ha garantito, condizioni che ci hanno permesso di sostenere la comunità universitaria. Devo rivolgere il mio ringraziamento anche ai nostri straordinari studenti, che hanno collaborato attivamente, in modo propositivo e costante. Ma anche al nostro personale TAB e CEL, centrale per assicurare la gestione dell'università. Nessuno si è tirato indietro, ritrovando un forte senso di appartenenza. Aule e istituti in sicurezza; prororoga fino al 9 novembre della scadenza per le immatricolazioni con risultati sono incoraggianti: un aumento delle immatricolazioni – ha sottolineato il Rettore - che ci rende orgogliosi. Questo, però, non è un successo solo di questa Università ma è condiviso con tutto il sistema universitario italiano. Penso di poterla ringraziare, in questa sede, anche a nome della città e della regione, per lo straordinario supporto che ci ha dato e che continua a darci. Stiamo continuando a impegnarci al massimo delle nostre possibilità: distribuiremo a breve più di 2000 tablet per ridurre il digital divide, grazie anche all'azione del suo Ministero. segue

(CIS)- Magione (Pg) ott. - – Con le nuove limitazioni imposte agli eventi in presenza, a causa del permanere dell'emergenza da Covid19, per iniziativa dell'assessorato alla cultura del Comune di Magione riprendono gli appuntamenti sulla pagina Fb Magione cultura, con presentazione di libri, incontri con esponenti del mondo della cultura, progetti di promozione della lettura. Riprendono quindi gli appuntamenti sulla pagina fb. Magione cultura. "Forte del riconoscimento ministeriale di Città che legge 2020/2021 – spiega l'assessore alla cultura Vanni Ruggeri – il Comune di Magione ha attivato una serie di iniziative inserite nel quadro del programma regionale di promozione della lettura, per le quali ha ottenuto anche il cofinanziamento della Regione Umbria. Più che mai in questa fase – prosegue – è essenziale scongiurare il rischio di depotenziamento dell'offerta culturale che si muove intorno alla Biblioteca Vittoria Aganoor e non solo, con progetti e appuntamenti rivolti al vasto pubblico, ma in particolare a studenti, genitori ed educatori, proposti in rete sui canali social, facilmente accessibili e che diventano altrettanti contenuti liberamente fruibili in ogni momento". Per Ruggeri e' necessario "scongiurare in ogni modo il depotenziamento dell'offerta culturale". Il primo appuntamento sara' domani mercoledì 28 ottobre alle 18 con Michele Volpi, formatore professionale Nati per Leggere su "Quando nasce un lettore: lettura ad alta voce in età precoce" in cui verranno presentati i benefici della lettura ad alta voce nell'età 0-6 anni, del perché sia importante continuare l'attività di lettura ad alta voce anche successivamente (6-10 anni e oltre) e di cosa significhi diventare promotori della lettura. Saranno inoltre illustrate le modalità di partecipazione e i contenuti del corso gratuito "Quando nasce un lettore: lettura ad alta voce in età precoce", rivolto a genitori, educatrici, educatori e insegnanti, o semplici interessati, organizzato dal Comune di Magione, assessorato alla cultura, e realizzato con il contributo della Regione Umbria. Altri appuntamenti, venerdì 30 ottobre, ore 18, con la presentazione del libro del giornalista e scrittore Alvaro Fiorucci "100 delitti. L'Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana". Al dibattito interverranno il magistrato Giuliano Mignini e Marco Brusco, segretario Camera penale. Fonte com

(CIS)- Magione (Pg) ott. - – Con le nuove limitazioni imposte agli eventi in presenza, a causa del permanere dell'emergenza da Covid19, per iniziativa dell'assessorato alla cultura del Comune di Magione riprendono gli appuntamenti sulla pagina Fb Magione cultura, con presentazione di libri, incontri con esponenti del mondo della cultura, progetti di promozione della lettura. Riprendono quindi gli appuntamenti sulla pagina fb. Magione cultura. "Forte del riconoscimento ministeriale di Città che legge 2020/2021 – spiega l'assessore alla cultura Vanni Ruggeri – il Comune di Magione ha attivato una serie di iniziative inserite nel quadro del programma regionale di promozione della lettura, per le quali ha ottenuto anche il cofinanziamento della Regione Umbria. Più che mai in questa fase – prosegue – è essenziale scongiurare il rischio di depotenziamento dell'offerta culturale che si muove intorno alla Biblioteca Vittoria Aganoor e non solo, con progetti e appuntamenti rivolti al vasto pubblico, ma in particolare a studenti, genitori ed educatori, proposti in rete sui canali social, facilmente accessibili e che diventano altrettanti contenuti liberamente fruibili in ogni momento". Per Ruggeri e' necessario "scongiurare in ogni modo il depotenziamento dell'offerta culturale". Il primo appuntamento sara' domani mercoledì 28 ottobre alle 18 con Michele Volpi, formatore professionale Nati per Leggere su "Quando nasce un lettore: lettura ad alta voce in età precoce" in cui verranno presentati i benefici della lettura ad alta voce nell'età 0-6 anni, del perché sia importante continuare l'attività di lettura ad alta voce anche successivamente (6-10 anni e oltre) e di cosa significhi diventare promotori della lettura. Saranno inoltre illustrate le modalità di partecipazione e i contenuti del corso gratuito "Quando nasce un lettore: lettura ad alta voce in età precoce", rivolto a genitori, educatrici, educatori e insegnanti, o semplici interessati, organizzato dal Comune di Magione, assessorato alla cultura, e realizzato con il contributo della Regione Umbria. Altri appuntamenti, venerdì 30 ottobre, ore 18, con la presentazione del libro del giornalista e scrittore Alvaro Fiorucci "100 delitti. L'Umbria in mezzo secolo di cronaca italiana". Al dibattito interverranno il magistrato Giuliano Mignini e Marco Brusco, segretario Camera penale. Fonte com

(CIS) – Perugia ott. - L'Università degli Studi di Perugia e i suoi ricercatori sono protagonisti del progetto europeo CHOKO-AGEche nei prossimi tre anni studierà il rapporto tra nutrizione, stili di vita e invecchiamento della popolazione, uno dei temi dell'agenda strategica di ricerca europea di Horizon 2020. Il progetto guidato dal gruppo di Perugia coordinato dal Prof. Francesco Galli, è risultato vincitore tra 17 proposte presentate all'interno del programma JPI-HDHL (Joint Programming Initiative - A Healthy Diet for a Healthy Life) chefinanzierà la ricerca con un budget di oltre 1 milione di euro a valere sulle misure ERA-NET di Horizon 2020. CHOKO-AGE coinvolge 4 Paesi europei ed è supporto dai partner privati Perugina-NestlèItaliana e Molecular Horizon Srl, entrambi con sede a Perugia. L'obiettivo della ricerca è quello di sperimentare una soluzione nutrizionale originale (cioccolato ad alto contenuto di polifenoli arricchito di vitamina E) accoppiata a un programma di attività fisica (high-intensity interval training) come strategia preventiva dei processi di malnutrizione e degenerativi che alterano la muscolatura, ma anche le funzioni immunitaria e cognitiva, dell'anziano aumentando il rischio di fragilità. I partner privati, su indicazioni dei ricercatori, si occuperanno sia di sviluppare l'alimento funzionale innovativo ad elevata palatabilità (Perugina) che di gestire il "big data" (Molecular Horizon) che sarà prodotto dal partenariato di ricerca internazionale durante le fasi di verifica dell'intervento nutrizionale e dell'attività fisica sui parametri muscolari, cognitivi e immunitari dei soggetti anziani coinvolti nello studio. segue

(CIS) - Corciano ott. - Tra i risvolti meno visibili dell'emergenza sanitaria in atto, c'è quello legato all'impatto emozionale del virus, in chi ne rimane colpito ma anche in chi ne viene sfiorato. Spesso, a farne le spese maggiori sono i minori, soggetti da difendere e curare oltre da crescere come individui pensanti e con un proprio senso critico. Una di queste vicende ha come contesto una delle frazioni del comune di Corciano in cui stanno vivendo la quarantena una mamma e due figlie, di 16 e 12 anni, entrambe positive al virus. "Abbiamo passato mesi a dire che il Covid poteva essere un modo per riscoprire una nuova sensibilità – racconta Paola (nome di fantasia) – invece sta facendo venir fuori il peggio e lo sto vivendo sulla mia pelle e quella di Giulia e Emma (nomi di fantasia). Quando abbiamo avuto consapevolezza che la positività di un nostro familiare poteva avere creato problemi alle figlie con le quali era venuto a contatto, è scattato l'isolamento precauzionale in ottemperanza alle norme ... ma anche l'ostracismo sociale". Da quanto racconta la mamma, è subito serpeggiato a scuola un generale allarmismo, condito anche da una certa cattiveria, che ha portato alla creazione di gruppi whatsapp ed anche di post (poi rimossi) su facebook nei quali la figlia minore – rea di avere causato la chiusura della sua classe – veniva additata come untore. "Attacchi che definisco di bullismo – dice ancora Paola – maldicenze gratuite difficili da spiegare a ragazzine che comprendono bene la situazione e che da vittime di un virus subdolo, si trovano ad essere accusate. Già è difficile destreggiarsi tra le richieste di informazioni, dal medico di base alla asl, e le conseguenti procedure che spesso non sono chiare o ritardano – aggiunge – già è difficile capire come si può svolgere la quotidianità quando, ad esempio, benché siano ripartiti i contagi, molti esercizi non hanno riattivato il servizio di consegne a domicilio e tu non puoi materialmente uscire.  segue

(CIS) - Assisi , ott. - Beatificazione per Carlo Acutis, morto a 15 anni, un giovane di terra lombarda che si era donato a Gesu'; beatificazione oggi nella Basilica Superiore di San Francesco. Nella sua omelia, Vallini ha ricordato che "Il novello Beato rappresenta un modello di fortezza, alieno da ogni forma di compromesso, consapevole che per rimanere nell'amore di Gesù, è necessario vivere concretamente il Vangelo, anche a costo di andare controcorrente. Egli ha fatto veramente sue le parole di Gesù: 'Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi'"."Chi rimane in me, ed io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla" (Gv. 15,5). Lo scrive il sito Sanfrancesco.org che ha seguito la funzione della beatificazione come la omelia del Cardinale Vallini. Con queste parole, che abbiamo ascoltato dal Vangelo di Giovanni, Gesù, nell'ultima cena, si rivolge ai suoi discepoli e li esorta a rimanere uniti a Lui come i tralci alla vite. L'immagine della vite e dei tralci è molto eloquente per esprimere quanto sia necessario per il cristiano vivere in comunione con Dio. La sua forza sta proprio qui: avere con Gesù un rapporto personale, intimo, profondo, e fare dell'Eucarestia il momento più alto della suarelazione con Dio. Cari fratelli e sorelle - ha detto il card. Vallini - noi oggi siamo particolarmente ammirati e attratti dalla vita e dalla testimonianza di Carlo Acutis, che la Chiesa riconosce come modello ed esempio di vita cristiana, proponendolo soprattutto ai giovani. Viene spontaneo domandarsi: che aveva di speciale questo ragazzo di appena quindici anni? Ripercorrendo la sua biografia troviamo alcuni punti fermi che lo caratterizzano già umanamente. Era un ragazzo normale, semplice, spontaneo, simpatico (basta guardare la sua fotografia), amava la natura e gli animali, giocava a calcio, aveva tanti amici suoi coetanei, era attratto dai mezzi moderni della comunicazione sociale, appassionato di informatica, e da autodidatta costruiva programmi "per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza" (Papa Francesco). Aveva il dono di attrarre e veniva percepito come un esempio. Fin da bambino - ce lo testimoniano i suoi familiari - sentiva il bisogno della fede ed aveva lo sguardo rivolto a Gesù.  segue

(CIS) - Roma SCV - L'Enciclica "Fratelli Tutti" e' stata  pubblicata sull'Osservatore Romano e resa nota, dopo la firma di ieri ad Assisi sulla Tomba del santo Poverello, stamane, dopo una conferenza stampa in Vaticano.

 

Ecco il testo

1. Anche per l'osservatore meno attento, di fronte a questa Enciclica, una domanda è d'obbligo: quale spazio e considerazione trova la fraternità nelle relazioni internazionali? Chi è attento allo svolgersi dei rapporti a livello mondiale si aspetterebbe una risposta in termini di proclami, normative, statistiche e forse anche di azioni. Se invece ci lasciamo guidare da Papa Francesco nella costatazione di fatti e situazioni, la risposta è un'altra: «La società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali» (FT, 179). L'Enciclica non si limita a considerare la fraternità uno strumento o un auspicio, ma delinea una cultura della fraternità da applicare ai rapporti internazionali. Una cultura, certo: l'immagine è quella di un sapere del quale viene sviluppato il metodo e l'obiettivo. Quanto al metodo. La fraternità non è una tendenza o una moda che si sviluppa nel tempo o in un tempo, ma è piuttosto la manifestazione di atti concreti. L'Enciclica ci ricorda l'integrazione tra Paesi, il primato delle regole sulla forza, lo sviluppo e la cooperazione economica e, soprattutto, lo strumento del dialogo visto non come anestetico o per "rattoppi" occasionali, bensì come un'arma che ha un potenziale distruttivo molto superiore a qualsiasi armamento. Infatti, se le armi e con esse la guerra distruggono vite umane, ambiente, speranza, fino a spegnere il futuro di persone e comunità, il dialogo distrugge le barriere del cuore e della mente, apre gli spazi per il perdono, favorisce la riconciliazione. Anzi, è lo strumento di cui necessita la giustizia per potersi affermare e nel suo significato ed effetto più autentico. Quanto l'assenza di dialogo permette ai rapporti internazionali di degenerare o di affidarsi al peso della potenza, ai risultati della contrapposizione e della forza! Il dialogo, invece, soprattutto quando è «perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto» (FT, 198). Certo, guardando ai fatti internazionali, anche il dialogo fa le sue vittime. Sono coloro che non rispondono alla logica del conflitto a tutti i costi o sono visti come ingenui ed inesperti solo perché hanno il coraggio di superare interessi immediati e parziali delle singole realtà che rischiano di dimenticare la visione d'insieme. Quella visione che avanza e si protrae nel tempo. Il dialogo domanda pazienza e avvicina al martirio, per questo l'Enciclica lo evoca come strumento della fraternità, un mezzo che rende chi dialoga diverso da quelle «persone con funzioni importanti nella società, che non avevano nel cuore l'amore per il bene comune» (FT, 63). Veniamo adesso all'obiettivo. La storia, ma anche le visioni religiose e diversi percorsi di spiritualità parlano di fraternità e ne delineano la bellezza e gli effetti, ma spesso legandoli ad un cammino lento e difficile, quasi una dimensione ideale dietro cui si veicolano spinte di riforma o processi rivoluzionari. Come pure è una tentazione costante limitare la fraternità ad un livello di maturazione individuale, capace di coinvolgere solo chi condivide il medesimo cammino. L'obiettivo, secondo l'Enciclica, è invece un percorso ascendente determinato da quella sana sussidiarietà che, partendo dalla persona, si allarga ad abbracciare la dimensione familiare, sociale, statale fino alla Comunità internazionale. Ecco perché, ci ricorda Francesco, per fare della fraternità uno strumento per agire nei rapporti internazionali: «è necessario far crescere non solo una spiritualità della fraternità ma nello stesso tempo un'organizzazione mondiale più efficiente, per aiutare a risolvere i problemi impellenti» (FT, 165).   segue

(CIS) – Perugia set.- Passaggio di campana per il Lions Club Perugia Centenario. Nei giorni scorsi, nella splendida cornice del Golf Club Perugia, si è tenuta la cerimonia alla presenza del Past President, Riccardo Spadolini, del Presidente di Zona, Francesco Tei, e del coordinatore Global Leadership Team, Cesare Cesarini. L'attuale consiglio direttivo per l'anno 2020/21 sarà quindi composto dalla Presidente Marta Bocci, affiancata dai due Vicepresidenti, Maria Grazia Vagnetti e Carlo Palombi, dal Past President Ezio Vescovi e dal Responsabile del Comitato Service Francesco Tei. Il ruolo di tesoriere sarà ricoperto da Stefano Acquinardi, quello di segretario da Maria Grazia Vagnetti, di cerimoniere da Daniela Antonacci, di Presidente del Comitato Soci da Nicoletta Pepe, di censore da Sandro Pacifici, di revisore dei conti da Francesco Bracchi, di coordinatore LCIF da Riccardo Spadolini e di informatico da Gabriele Cardona. I consiglieri saranno: Rita Floridi, Maria Luisa Bacosi, Katia Perruccio e Cristiana Casaioli. Dopo la presentazione del team, la presidente Marta Bocci ha illustrato il suo programma di mandato ricordando è "un club che, in soli tre anni di vita, conta già 52 soci – ha spiegato – ed ora rappresenta il secondo club più numeroso di Perugia. Il segreto del suo successo? Il felice connubio tra soci fondatori di comprovata esperienza lionistica e neofiti del mondo Lions che circa 3 anni fa, uniti da un progetto condiviso, hanno deciso di dare vita al Lions Centenario". "Con riferimento ai service che ci proponiamo di realizzare, - ha proseguito Bocci - compatibilmente con le restrizioni che sono proprie di questo terribile periodo di pandemia, sia pure in linea di principio, in quanto il programma definitivo dovrà essere approvato dall'assemblea dei soci che si terrà alla fine di questo mese, ci sono senza alcun dubbio dei service continuativi che sono ormai una costante della nostra attività. segue

(CIS) - Roma - La tecnologia e l'innovazione sono di casa all'ospedale Bambino Gesu' di Roma e sono utilizzati nel trattamento e nel recupero delle funzioni motorie nei bambini con disabilita'. Per capire meglio i vantaggi di questi macchinari di ultima generazione l'agenzia di stampa Dire ha raggiunto via skype il Professor Enrico Castelli, direttore del dipartimento di Neuroriabilitazione intensiva e robotica dell'Opbg. - Recuperare la funzionalita' motoria di bambini con disabilita' dovute a danni neurologici o congeniti attraverso le tecnologie piu' innovative e' realta' all'ospedale Bambino Gesu'. Ci puo' dire quali sono le macchine in dotazione e quali sono i reali vantaggi per i piccoli pazienti? "Negli ultimi dieci anni la tecnologia ci ha consentito di mettere a disposizione dei piccoli pazienti con disabilita' delle tecnologie a supporto nel percorso di recupero motorio di questi bambini. Abbiamo in dotazione attrezzature per il recupero del cammino e per la facilitazione del controllo assiale cioe' di capo, collo, bacino e robot per la riabilitazione della spalla, del gomito, dell'avambraccio e della mano. E ancora siamo dotati di sistemi di realta' virtuale per facilitare il controllo e la coordinazione occhio-mano. I vantaggi sono tangibili in vari ambiti. Innanzitutto l'intervento riabilitativo robotico si inserisce in un progetto riabilitativo del bambino piu' ampio che e' sempre personalizzato. Il robot non risolve di per se' il problema del piccolo paziente ma e' uno strumento che nelle mani del riabilitatore da maggiore valore al trattamento. Basti pensare alla motivazione del bambino, noi abbiamo pazienti che hanno disabilita' derivanti da un danno perinatale cioe' dalla nascita e quando crescono sono stanchi di fare riabilitazione e questo li rende demotivati. Al contrario la motivazione e' importante per qualsiasi processo di apprendimento dunque mettere a disposizione dispositivi robotici serve soprattutto per recuperare la motivazione e fargli vivere questo tipo d'intervento come un gioco e' il primo vantaggio di questi sistemi". - A tal proposito veniamo a Hirob, il cavallo robotico che e' solo l'ultimo macchinario entrato in dotazione nel nosocomio. A cosa serve e il suo aspetto giocoso aiuta il bambino durante il trattamento?.  segue

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