City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 06 Marzo 2024 18:44

Vendita di un prezioso orologio, scoperta una truffa; a capo un detenuto di Pioggioreale


(CIS) – Perugia/napoli mar. – Sette misure cautelari in carcere e una con obbligo di firma; perquisizioni nelle abitazioni dei destinatari e anche all'interno delle celle di Pioggioreale dove sono stati trovati due telefonini in uso ad un detenuto (il presento vertice dell'organizzazione); gioielli, computer e appunti manoscritti tutto materiale sequestrato per ulteriori verifiche investigative. Le indagini scattate un anno fa dopo la denuncia presentata da un cittadino della provincia di Perugia; hanno visto all'opera personale del centro operativo per la sicurezza cibernetica Polizia postale di Perugia delegate dalla procura del capoluogo umbro. Gli approfondimenti svolti hanno consentito di svelare – e' detto in una nota della procura – un sodalizio criminale composto da uomini e donne, legati tra loro anche da vincoli di parentela, ognuno con compiti ben precisi, in grado di acquistare accessori di lusso (generalmente orologi di valore) con assegni circolari falsi. A capo dell'organizzazione, come detto, un soggetto attualmente detenuto a Poggioreale che nonostante lo stato di detenzione riusciva con i cellulari di cui era illecitamente in possesso, a dirigere il gruppo e a tenere contatti non solo con i solidali, ma anche per le vittime. Il perugino che aveva messo in vendita il suo prezioso orologio su un noto sito internet e-commerce, era stato contattato per l'acquisto; raggiunto l'accordo, l'orologio veniva pagato con un assegno circolare (ottomila euro nel caso – ndr-) poi risultato falso. segue

Il modus operandi era collaudato: ricognizione sulle piattaforme e-commerce; contatto telefonico con sms e whats-app e una volta cquisita la fiducia del venditore per rendere maggiormente credibile la bontà della proposta d'acquisto, gli indagati indicavano per lo scambio dell'orologio, la filiale della banca della vittima, dove sarebbe stato incassato l'assegno circolare. L'organizzazione aveva attivato utenze Voip con prefissi geografici 02,051,0742 da inserire nel motore di ricerca Google in maniera da farle apparire come numerazione degli istituti bancari che avevano emesso – in apparenza – i falsi assegni. In caso di contatti/verifica, rispondevano sedicenti impiegati dell'istituto di credito con il compito di rassicurare l'interlocutore sulla bonta' del titolo. Una volta definiti gli accordi veniva concordata l'ora e data dell'incontro al quale gli indagati partecipavano con falsi documenti di identita'. Conclusa la compravendita, entrati possesso degli orologi, gli indagati sparivano; solo dopo alcuni giorni la vittima si accorgeva della truffa, quando la banca gli comunicava che l'assegno era falso. L'attivita' criminosa del gruppo, avrebbe fruttato in pochi mesi circa 600mila euro. L'indagine e' stata complessa, ma alla fine, il rilevante quadro investigativo ha portato l'ufficio a richiedere e ottenere la misure cautelare per gli indagati. Gli uomini della polizia postale di Perugia, Roma e Campania, il reparto prevenzione crimine e la Polizia penitenziaria di Roma e Napoli hanno eseguito le perquisizioni disposte in carcere a Poggioreale; individuati 6 dei 7 destinatari del provvedimenti, mentre uno e' allo stato irreperibile. Fonte com abstract


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