(CIS) – Perugia feb. – Un provvedimento di sequestro di una somma di 3 mila euro ancora giacenti presso un istituto bancario campano, nella disponibilità di terze persone in fase di identificazione, e' stato eseguito dagli uomini del centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale di Perugia. Il Gip, data l'urgenza, ha disposto - sussistendo il fumus del delitto commesso -, la convalida del sequestro. Tutto e' nato da una denuncia per truffa presentata da una donna che aveva ricevuto sulla propria utenza telefonica una serie di messaggi nei quali l'interlocutore, sedicente figlio, comunicava di aver smarrito il cellulare e della necessita' di acquistare subito uno nuovo. La donna avrebbe dovuto versare ad un sedicente venditore la somma di 1000 euro per l'acquisto di un telefono nuovo, cosa che ha fatto – e' detto in una nota della Procura - recandosi in una tabaccheria e inviando la somma su una carta prepagata. Poco dopo un nuovo messaggio, con il quale l'interlocutore, sedicente figlio, ha avanzato una nuova richiesta di 4,5 mila euro per acquisto di capi di abbigliamento; anche questa volta la donna, recatasi nella propria banca, ha eseguito un bonifico sull'Iban segnalato. segue
A questo punto la donna rientrata in casa, ha saputo dal marito che aveva contattato il figlio ignaro, della truffa che ha fatto scattare la denuncia. Subito i relativi accertamenti, riuscendo gli agenti della Postale ad individuare, in tempi relativamente brevi, i conti sui quali le somme erano state accreditate dove, parte delle stesse (3 mila euro appunto) erano ancora giacenti presso l'istituto bancario campano. Il sequestro preventivo in caso di urgenza, e' stato quindi eseguito, mentre ulteriori indagini del Centro operativo sucurezza cibernetica Polizia Postale, finalizzate all'identificazione dei responsabili della truffa, sono in corso. Abstract fonte com
