City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 31 Gennaio 2024 16:48

Legambiente: no a stazione Alta Velocita' a Creti-Farneta. La posizione critica al progetto


(CIS) - Camucia, gen - Semaforo rosso di Legambiente all'ipotesi progettuale di Rete Ferroviaria Italiana di costruire una nuova stazione Alta Velocità a Creti-Farneta, in Val di Chiana aretina, sul modello di quella di Reggio Emilia, tra Bologna e Milano, e quella di Afragola, prima di Napoli. In una lunga nota Lgambeinte spiega che la stazione AV di Creti dovrebbe sorgere in piena campagna come una cattedrale nel deserto: un progetto che implicherebbe costi ingenti e forte impatto ambientale dovuto al consumo di suolo, a beneficio di un'utenza ridotta dei capoluoghi di provincia di Arezzo, Siena e Perugia, di meno di un milione di persone. La zona interessata dal progetto è raggiungibile solo in auto con la Siena/Bettolle/Perugia (SS 715). Una superstrada nel cui tratto umbro si registrano peraltro la più alta densità di incidenti stradali della rete viaria regionale. La nuova opera finirebbe quindi con l'incentivare altra mobilità su gomma e la costruzione di nuovi parcheggi vicino alla stazione, aumentando il già notevole consumo di suolo rurale. La realizzazione della stazione Alta Velocità a Creti – spiega ancora la nota - comporterebbe un costo di circa 100 mln di euro, 15 anni di lavori e un consumo di suolo di oltre 20 ettari, che corrispondono a 28 campi da calcio, per costruire una stazione che è a un'ora circa di superstrada dai vicini capoluoghi di Arezzo, Siena e Perugia. Il macro bacino di utenza sarebbe limitato a meno di 900mila abitanti, cioè meno di un terzo di quello sotteso dalla stazione Medio Padana di Reggio Emilia. Legambiente quindi critica nettamente la soluzione della stazione AV a Creti a cui oppone la proposta del potenziamento del trasporto regionale nelle province di Arezzo, Siena e Perugia e la riqualificazione del sedime ferroviario di Chiusi e Arezzo. Da questo punto di vista è evidente un disaccoppiamento tra domanda e offerta. Dalle popolazioni dell'Umbria e della Toscana Sudorientale perviene un'incessante richiesta di potenziamento del trasporto ferroviario regionale, mentre invece, il piano industriale 2023-2028 di RFI va in tutt'altra direzione: solo il 10% degli investimenti è destinato al trasporto regionale mentre il 90% va all'alta velocità. Fonte com abstract


camera
Social Forum

Facebook_suiciditwitter_iconyoutube6349214

Questo sito utilizza i cookies per migliore la tua esperienza di navigazione. I Cookies utilizzati sono limitati alle operazioni essenziali del sito. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information