Così i legali hanno discusso e contestando anche le conclusioni a cui l'azienda sanitaria era arrivata rispetto al requisito del trattamento vitale, dal momento che la relazione medica dava atto della piena dipendenza di Laura Santi da terze persone, che per lei dunque rappresentavano un vero e proprio sostegno vitale. La difesa dell'azienda sanitaria insiste affermando di aver correttamente adempiuto ai propri doveri e che, stante l'accertata insussistenza del requisito di trattamento di sostegno vitale, ha ritenuto di non dover procedere oltre con l'iter indicato dalla Consulta e ha prodotto il solo parere del comitato etico datato 5 settembre non trasmesso alla ricorrente e incompleto. Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni e difensore che coordina il collegio legale di Laura Santi ha detto di aver sollecitato ripetutamente negli ultimi mesi l'azienda sanitaria a completare le verifiche previste dalla sentenza 242/2019; abbiamo presentato ricorsi e denunce penali per chiedere qualcosa che è semplicemente previsto dalla procedura risultante dalla sentenza costituzionale sul caso Cappato: ovvero individuare il farmaco e le modalità di somministrazione e ottenere il parere del comitato etico e oggi a sorpresa apprendiamo che il parere c'è da 17 giorni ma è incompleto e non è stato trasmesso. Ci si chiede se così si rispetta la libertà di scelta di una malata che attende". Anche i legali codifensori Francesca Re e Angelo Calandrini codifensori insieme a Gallo, si chiedono cosa si attende; "Laura Santi sta attendendo il completamento di una procedura che in altre regioni come il Veneto è stata eseguita senza la necessità di un intervento del Giudice. Ci aspettiamo che sia ordinato un termine tassativo di adempimento affinché la signora Santi abbia pieno rispetto dei suoi diritti". Abstract fonte com