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Domenica 24 Settembre 2023 16:50

Malata di sclerosi vuol riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio assistito


(CIS) – Perugia set. - Lo scorso 11 luglio, il Tribunale di Perugia, a seguito del ricorso d'urgenza presentato da Laura Santi, affetta da sclerosi multipla, contro l'azienda sanitaria, aveva accertato e dichiarato il suo diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito nonchè ad ottenere un parere del Comitato etico regionale entro i successivi 60 giorni. Laura Santi, tramite i suoi legali, ha deciso di proporre un reclamo contro questa decisione perché, pur accertando il suo diritto a ottenere quanto richiesto, si limitava a dichiarare - si legge in una nota -  l'esistenza di questo diritto senza però ordinare all'azienda sanitaria di provvedere nella forma adeguata a tutte le fasi indicate dalla Corte costituzionale e dunque mettere Laura Santi nelle condizioni di poter scegliere sul proprio fine vita. Due giorni fa si e' tenuta l'udienza dinanzi al Tribunale di Perugia, in composizione collegiale, dove i legali di Laura Santi, insistendo sui motivi del reclamo hanno rappresentato l'esigenza, sempre più urgente, di dare piena attuazione a tutti i punti della sentenza n. 242 del 2019 e dunque di completare la procedura di verifica prevista dalla Consulta, includendo anche l'individuazione del farmaco e delle modalità di autosomministrazione e all' esito ove le condizioni della Signora Laura Santi fossero corrispondenti a quanto previsto dal giudicato costituzionale, a fornire l'assistenza necessaria completa di farmaco affinché, quando la ricorrente deciderà, se deciderà, possa procedere con l'autorizzazione del farmaco. segue

 

Così i legali hanno discusso e contestando anche le conclusioni a cui l'azienda sanitaria era arrivata rispetto al requisito del trattamento vitale, dal momento che la relazione medica dava atto della piena dipendenza di Laura Santi da terze persone, che per lei dunque rappresentavano un vero e proprio sostegno vitale. La difesa dell'azienda sanitaria insiste affermando di aver correttamente adempiuto ai propri doveri e che, stante l'accertata insussistenza del requisito di trattamento di sostegno vitale, ha ritenuto di non dover procedere oltre con l'iter indicato dalla Consulta e ha prodotto il solo parere del comitato etico datato 5 settembre non trasmesso alla ricorrente e incompleto. Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni e difensore che coordina il collegio legale di Laura Santi ha detto di aver sollecitato ripetutamente negli ultimi mesi l'azienda sanitaria a completare le verifiche previste dalla sentenza 242/2019; abbiamo presentato ricorsi e denunce penali per chiedere qualcosa che è semplicemente previsto dalla procedura risultante dalla sentenza costituzionale sul caso Cappato: ovvero individuare il farmaco e le modalità di somministrazione e ottenere il parere del comitato etico e oggi a sorpresa apprendiamo che il parere c'è da 17 giorni ma è incompleto e non è stato trasmesso. Ci si chiede se così si rispetta la libertà di scelta di una malata che attende". Anche i legali codifensori Francesca Re e Angelo Calandrini codifensori insieme a Gallo, si chiedono cosa si attende; "Laura Santi sta attendendo il completamento di una procedura che in altre regioni come il Veneto è stata eseguita senza la necessità di un intervento del Giudice. Ci aspettiamo che sia ordinato un termine tassativo di adempimento affinché la signora Santi abbia pieno rispetto dei suoi diritti". Abstract fonte com


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