I numeri e le tendenze del Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) dell'Umbria paragonate a quelli medi dell'Italia e del Centro per attività "core" (ossia tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali) e "creative driven" (quelle attività che non producono beni o servizi strettamente culturali, ma che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività), nel 2022 l'Umbria presenta un valore aggiunto del Sistema Produttivo Culturale e Creativo (somma delle attività "core" e di quelle "creative driven") di 1,017 miliardi di euro, che valgono il 4,7% del totale dell'economia regionale (5,6% il dato medio nazionale, 6,5% quello medio delle quattro regioni del Centro, il che significa che l'Umbria ha, rispetto al dato italiano e a quello del Centro, un gap negativo rispettivamente del 16,1% e 27,7%). Quanto all'occupazione, il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dell'Umbria nel 2022 conta 19mila 600 unità di lavoro, il 5,3% dell'occupazione regionale totale (5,8% il dato medio nazionale, 6,5% quello del Centro, il che significa un gap negativo della regione, rispettivamente, dell'8% e del 18,6%). Il ritardo della regione nei confronti della media nazionale (trainata come detto dal Centro-Nord, mentre rispetto alle realtà del Mezzogiorno l'Umbria ha una posizione migliore) è evidente anche se si guardano altri indicatori. Ad esempio, il valore aggiunto generato in Umbria dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo nel 2022 è l'1,1% di quello nazionale, mentre sia la popolazione che il valore aggiunto totale dell'Umbria rappresentano l'1,4% circa del dato italiano. Le cose vanno meglio sul fronte dell'occupazione del SPCC, dove l'Umbria rappresenta l'1,3% del dato italiano, poco sotto quindi il suo peso in termini di abitanti e Pil. Abstract fonte com