La maggior parte delle aziende prevede un consolidamento ed un aumento delle esportazioni per l'anno in corso. Le aree geoeconomiche verso le quale si prevedono le maggiori performance esportative sono gli USA e l'Europa (soprattutto Germania, Francia). Particolare attenzione viene riservata al Regno Unito e alla Svizzera. "Stando a quanto emerge dall'indagine, possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023 – ha sottolinea il presidente di Umbria Export Riccardo Concetti –. Nonostante lo scenario complesso, i settori più rappresentativi dell'economia umbra, a partire dalla meccanica, dall'agroalimentare e dal tessile sembrano orientati all'ottimismo. È vero che c'è una componente esogena collegata al prezzo delle importazioni, ma continuano a crescere anche i volumi, e questo è importante. Anche i principali servizi richiesti, partecipazione a fiere internazionali e assistenza nella ricerca controparti ed organizzazione di incontri bilaterali testimoniano da una parte il chiaro ritorno verso iniziative promozionali in presenza e dall'altro l'interesse a sviluppare nuovi contatti anche utilizzando nuovi strumenti e approcci digitali. L'indagine mostra anche un interesse delle aziende verso la formazione tecnica su tematiche doganali e verso gli strumenti finanziari pubblici che possano supportare questa importante fase di consolidamento e soprattutto di ripresa. Da parte di Umbria Export, nel quadro delle attività organizzate da Confindustria Umbria, particolare attenzione sarà dunque dedicata anche alle attività informative sui mercati target e su quelli che esprimono potenzialità ancora non pienamente sfruttate (per Sud Est asiatico e Africa) al fine di poter accompagnare le aziende, non solo con servizi personalizzati, ma anche con una attività di informazione e sensibilizzazione". Fonte com abstract