"La nostra regione conta 5 Centri Anti-Violenza (Cav), uno per ogni provincia – ha concluso il vicepresidente della giunta regionale - più alcuni sportelli dislocati sul territorio. Ci sono poi 8 case rifugio. A gestire le strutture sono i comuni, che affidano il servizio ad enti o associazioni e vi lavorano operatrici con una formazione specifica: psicologhe, avvocatesse, mediatrici culturali e linguistiche, volontarie formate. " Anche nelle Marche , tra le prime regioni a dotarsi di una legge contro la violenza di genere, la n° 32 del 2008, il fenomeno non è in calo , tutt'altro. Solo nel 2022 sono stati commessi 3 femminicidi, di cui l'ultimo a Fano di una donna ucraina, Anastasija, che era fuggita dalla guerra per trovare una morte orribile per mano molto presumibilmente del suo compagno e lasciando un bambino di tre anni. Prima di lei Ilaria a Osimo a ottobre e Maria Teresa a luglio a San Benedetto. In 5 anni i femminicidi sono stati 13. L'identikit della donna che nella regione ha subito violenze - si legge in una nota - ha un'età a cavallo tra i 40 e i 49 anni e nella maggior parte dei casi è coniugata (40%), circostanza che evidenzia come il fenomeno della violenza domestica emerga tra i dati di costante allarme nel rapporto che ogni anno la giunta regionale commissiona alle Università di Urbino e Macerata e che verrà presentato il 29 novembre in una seduta dedicata del Consiglio regionale. Lo scorso anno 663 utenti si sono rivolte ai Cav delle Marche , l'anno prima erano 483, ben 180 in più. Un fattore probabilmente imputabile a due aspetti: non solo un aumento delle violenze, certo aumentate anche a causa della pandemia, ma anche ad una maggiore informazione e consapevolezza delle donne sulle attività delle strutture pubbliche dedicate. Nel 91% dei casi si tratta di nuovi accessi. Emerge una netta prevalenza di donne italiane, 489 su 663 totali e dunque il 73,8% con una crescita rispetto all'anno precedente del 6,5% (da 67,3% a 73,8%). Le donne che nel 2021 si sono rivolte al pronto soccorso sono state 205, di cui 10 minorenni ( 217 nel 2020 e 309 nel 2019). Nel 2021 la Regione Marche ha destinato per le strutture e per la realizzazione di progetti risorse per 1.158.658 euro di cui 698.658 mila di risorse statali e 460.000 di risorse regionali. In seguito un altro stanziamento di 1.134.216 mila euro, di cui statali 724.229 e regionali 419.987 mila.