A raccontare l'evoluzione, in questi 25 anni, di Frantoi Aperti è stato Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell'Olio e.v.o. Dop Umbria che ha ricordato come sia cambiata l'olivicoltura umbra. Alla nascita di Frantoi Aperti "non c'era la Dop, si cominciava la raccolta a fine novembre, si mettevano le olive nei sacchi di iuta, ancora in tanti frantoi erano le grandi macine di pietra a scandire i tempi di lavorazione e si prendeva spesso l'olio sfuso, in contenitori molte volte improvvisati. In quegli anni, in quell'incubatore di idee che è stato per diversi anni il Centro Agroalimentare dell'Umbria guidato dall'imprenditore Marco Caprai, è nato l'embrione di Frantoi Aperti per come lo conosciamo oggi. Aprire i frantoi in quegli anni sembrava un'eresia: luoghi spesso impreparati all'accoglienza di visitatori, opifici senza fronzoli, grigi e impregnati di odori acri di morchie, pensati solo per estrarre e conservare olio. All'inizio Frantoi Aperti era tutto concentrato in un unico week end di novembre diventato poi un mese di eventi dal 2009, un intero mese in autunno in cui i riflettori sono puntati su tutto il territorio regionale. 25 anni sono un traguardo considerevole per Frantoi Aperti in Umbria – ha proseguito Morbidoni - evento che non solo ha fatto da apripista alle prime esperienze di turismo dell'olio a livello nazionale, ma che è stato un vero e proprio incubatore di format che si sono consolidati nel tempo, che hanno fatto della contaminazione di linguaggi e di arti un modello che ha un po' rivoluzionato l'idea delle manifestazioni dedicate all'olio. Non solo momenti di folklore e degustazione confinati in ambito locale, ma un vero e proprio contenitore culturale che promuove l'Umbria dell'Olio nel suo complesso, accompagnando l'evoluzione delle imprese e dei territori con una comunicazione fortemente innovativa. Grazie a tutti produttori e i comuni presenti alla cerimonia. Abstract fonte COM - Altra notizia www.cis24ore.it