Nell'anno accademico 2018-2019 c'erano 45 iscritti; in quello 2019-2020 c'erano 64 iscritti; nell'anno accademico 2020-2021 ce ne erano 84. I docenti: 5 sono stabili; 18 incaricati; 5 invitati; 1 in collaborazione. La media voti degli iscritti: da 18 a 20 lo 0%; da 21 a 24 il 2 %; da 25 a 27 il 10%; da 28 a 30 e lode l'88%. Di tutto ciò è naturalmente soddisfatta suor Roberta Vinerba: «Il mio predecessore padre Pietro Maranesi, ofm Capp., ha fatto un ottimo lavoro: ha avviato l'Istituto, lo ha custodito e lo ha fatto crescere, delineandone i tratti essenziali. Poi in questi anni è cambiato il mondo e anche la pandemia ha inciso. Aver raddoppiato il numero degli iscritti è motivo di gioia. Anche negli esami di grado (le lauree) abbiamo una percentuale alta di chi si laurea con il massimo dei voti (il 90%): ciò vuol dire uno studio serio, ma anche persone profondamente motivate. Per il direttore Suor Vinebra c'è un bisogno enorme di docenti, c'è una grande richiesta e le cattedre non sono coperte. Per cui l'ISRRA è anche una bella opportunità occupazionale. Ad esempio, regioni come il Veneto, l'Emilia Romagna e la Toscana ci chiedono se possono attingere dai nostri iscritti per l'insegnamento». «É anche cambiata la tipologia di persone iscritte all'ISSRA – ha aggiunto Vinerba - . Abbiamo molto giovani, diversi sono uomini e anche liberi professionisti. Scelgono il percorso di studi dell'ISRRA per un sapere umanistico, teologico, spirituale e sapienziale a tutto campo. Il nostro Istituto propone un percorso di umanizzazione in cui si trovano i perché della vita. È infine possibile – ha concluso il Direttore – attivare dei percorsi personalizzati per chi ha già un lavoro e una professione, in modo da portare avanti lo studio in maniera seria». Com. stampa a cura di Francesco Carlini /