Grazie all'aiuto degli amministratori pubblici e delle ditte specializzate, questo campo, nella vallata dinanzi al Santuario della Madonna della Pietra, è divenuto il cuore pulsante di tutta l'Unità pastorale. Completati i lavori strutturali qualche mese fa, via via si è cercato di curare l'arredamento dell'aula liturgica e sistemare tutti gli spazi esterni, che offrono alla comunità parrocchiale, in particolar modo ai giovani, luoghi per la preghiera, per la catechesi, per la formazione e per lo svago». La chiesa, ha proseguito il cardinale «oggi si mostra in tutto il suo splendore, insieme alle opere parrocchiali; belle e funzionanti, nelle varie parti architettoniche. In questa comunità vi è stato un mirabile connubio tra la recente chiesa di pietre e la chiesa viva del popolo, che qui esisteva e si è formata lungo tanti anni di servizio pastorale di don Giuseppe Gioia e dei suoi collaboratori». Il cardinal Bassetti, avviandosi alla conclusione ha auspicato che «questo complesso, con la sua chiesa, deve rappresentare - soprattutto nel tempo in cui si svolge il cammino sinodale della Chiesa italiana – un esempio di sinodalità. Qui devono collaborare in modo concreto, stimandosi vicendevolmente, le diverse associazioni di fedeli che fanno riferimento alle parrocchie del territorio, come anche i movimenti e i cammini che da tempo trovano spazio tra voi. Tutti, anche i fedeli che non fanno riferimento ad alcuna particolare espressione della fede, anche coloro che solo entreranno qui per una preghiera, devono trovare accoglienza e comunione. Sarà in questo modo, allora, che gli edifici costruiti da uomini potranno diventare - come abbiamo ascoltato dall'Apocalisse - "la casa di Dio" o "la tenda di Dio con gli uomini" (Ap. 21,3). Non è difficile ritrovare in questa descrizione il riferimento alla tenda o "tabernacolo" che Mosè aveva costruito nel deserto, in mezzo alle tende degli Ebrei, e di cui si parla nel libro dell'Esodo: era quello era il luogo in cui ci si incontrava, e soprattutto era il luogo in cui si ascoltava la voce di Dio che parlava a Israele. Nella gioia di questa giornata, desidero salutare tutti i presenti, le famiglie e giovani, gli anziani. È forse la mia ultima celebrazione insieme a voi come vescovo. Vi accompagni sempre la mia benedizione e il mio affetto».Diversi sono stati i segni che hanno caratterizzato la liturgia della dedicazione di questa nuova chiesa, dalla consegna delle sue chiavi da parte di mons. Gioia al cardinale Bassetti alla collocazione nell'altare della reliquia di san Giovanni Paolo II ex sanguine su abito indossato nel giorno dell'attentato in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, alla consacrazione dello stesso altare con l'olio del crisma da parte del cardinale. La reliquia di san Giovanni Paolo II è stata donata all'Unità pastorale dal cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz, il primo giugno 2015, nel corso del pellegrinaggio dei giovani dell'Oratorio "GPII" in terra polacca, per la definitiva allocazione nel complesso interparrocchiale intitolato a questo grande santo del nostro tempo. Com. stampa a cura di Riccardo Liguori / fonte com