"È importante evitare qualsiasi forma di allarmismo" sottolinea il presidente dell'ente, Andrea Spaterna. "L'orso è un animale non pericoloso per l'uomo, anzi rappresenta una ulteriore conferma della straordinaria biodiversità dell'ecosistema dei Sibillini. Va comunque ricordato che, in caso di incontro, come per tutte le altre specie di animali selvatici, è necessario adottare comportamenti tali da non disturbarlo o innervosirlo. Quindi restare calmi, non gridare o compiere movimenti bruschi che possano essere interpretati come minacce, non avanzare verso di lui bensì restare fermi oppure allontanarsi lentamente, senza correre". La presenza di orsi nel Parco è stata accertata in più occasioni negli ultimi anni. Finora, stante i risultati ottenuti grazie alle analisi genetiche, si è sempre trattato di individui maschi; questi, infatti, specialmente se giovani, possono andare in dispersione e raggiungere luoghi relativamente distanti dal territorio di origine, rappresentato soprattutto dal Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. "L'orso marsicano è molto importante dal punto di vista naturalistico" prosegue Spaterna "in quanto è una sottospecie endemica dell'Appennino centrale, dove sopravvive con una popolazione complessiva di 50/60 individui; per questo è rigorosamente tutelato da norme nazionali e comunitarie e il suo futuro dipende anche dalla diffusione e colonizzazione di nuovi territori potenzialmente idonei, quali i Monti Sibillini. La sua presenza però va gestita ed è per questo che il Parco, oltre a riconoscere un indennizzo economico in caso di danni, sta approntando misure a favore degli apicoltori per la protezione delle arnie. A breve sarà pubblicato un bando che finanzia la realizzazione di recinzioni adeguate a prevenire l'avvicinamento dell'orso". Fonte com abstract