City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Venerdì 10 Settembre 2021 15:18

Aeroporto: la Sase puntualizza al Sindacato CISL; lavoratori in agitazione. Criticati i new jersey

(CIS) - Perugia set. - Il Sindacato CISL critica la gestione dello scalo San Francesco, le caranze presenti, le disfunzioni operative che si ripercuotono sugli stessi lavoratori, dopo che alcuni sono andati in pensione (un decesso anche per covid – ndr-) e avvia  uno 'stato agitazione con procedure di raffreddamento', ma desiderosi si sviluppare proposte per rilanciare lo scalo che in periodo estivo ha visto un incremento di passeggeri e un forte impegno dei lavoratori tutti. Ma le critiche sono state respinte dalla Sase che oggi in un comunicato fornisce alcune "precisazioni" sulle dichiarazioni del sindacato stesso che "non rispondono – scrive Sase in una nota – alla realta' dei fatti". La Sase cita la Carta dei diritti" del passeggero che non e' stata mai utilizzata per segnalare anomalie. Ma il sindacato ribatte; basta andare in aeroporto e comprendere come questi vertici "guidano" lo scalo; un esempio: per non far fermare le auto che accompagnano o attendono i voli e che non vogliono entrare nei parcheggi a pagamento (per i primi 15 minuti e' gratis – ndr-) sono stati posizionati lungo tutta la strada interna all'aerostazione dei "new jersey" in cemento proprio per restringere lo spazio e quindi impedire la sosta a chiunque. La Sase respinge nella nota odierna, sostenendo che e' assolutamente falso che la mancanza di personale abbia causato ritardi ai voli. La nota Sase sui ritardi, sottolinea che "l'aeroporto umbro ha garantito una regolarità ed una puntualita', pari al 94% sul totale voli partiti dallo scalo, piu' alta della media nazionale che e' attorno all'86%; ." Scrive: L'Aeroporto di Perugia è infatti considerato tra i primi in Italia in termini di puntualita' e di recupero dei ritardi dalle compagnie con le quali lavoriamo".  segue

 

Nel documento sindacale Cisl " è stato affermato che alcune figure professionali utilizzate non sono sufficientemente qualificate e ricoprono ruoli senza le certificazioni necessarie. Questa affermazione – e' detto nella nota Sase - non e' corrispondente alla realta'. Il personale a cui va tutta la fiducia ed il ringraziamento per la ripresa dal Covid e per i risultati raggiunti in questi mesi, e' qualificato e' possiede tutte le certificazioni necessarie per svolgere le funzioni assegnate. Il Sindacato – conclude la nota della societa' di gestione – dovrebbe ricordare che e' compito dell'azienda selezionare personale, mentre e' compito dell'ENAC vigilare sulle certificazioni previste per adempiere ai vari ruoli." Quindi "il sindacato non puo' sostituirsi ne' all'azienda ne' all'organo di vigilanza e certificazione", puntualizza Sase. Ma alcuni dipendenti non si rassegnano; lo stato di agitazione andra' avanti con iniziative future, non ultima anche la "battaglia" per farsi riconoscere il diritto all'acqua potabile, visto che e' stata tolta la fornitura (era gratuita) ai lavoratori in servizio. Fonte com abstract


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