Per evitare il commissariamento occorrono interventi strutturali a immediato e lungo termine. In quest'ottica il ''Consiglio di Amministrazione dell'Inpgi , nel risollecitare il trasferimento di migliaia di Comunicatori, ha approvato varie misure di intervento, le ultime delle quali il 23 giugno scorso con questo provvedimento. ''Introduzione per cinque anni di un contributo straordinario dell' 1 % a carico di tutti gli iscritti attivi e pensionati, che determinerà un incremento di gettitoquantificabile in 15,5 milioni di euro annui. Nell'arco del quinquennio di vigenza pertanto, affluiranno nelle casse dell'Istituto77,5 milioni di euro. Per quanto riguarda i colleghi in attività, il contributo concorrerà ad incrementare la propria posizione previdenziale''. Incidenza anche sui pensionati che collaborano con i giornali: ''Rimodulazione del limite di reddito cumulabile con la pensione, con l'abbassamento della attuale soglia di franchigia a 5.000 euro annui. Ciò comporterà un risparmio di spesa pensionistica quantificabile in circa 1,5 milioni di euro annui. E' stata comunque decisa una deroga per le pensioni di importo annuo non superiore al trattamento minimo contrattuale annuo del redattore ordinario vigente nell'anno precedente (oggi pari a 38 mila euro). In questo caso il limite di reddito cumulabile è fissato, a decorrere dall'anno 2022, in 22.000 euro''. INOLTRE: ''Sospensione della concessione delle residue prestazioni facoltative (case di riposo, superinvalidità e sussidi). Il risparmio di spesa annuo è stimabile in circa 1,2 milioni di euro''. IN AGGIUNTA: '''Poiché la pensione di anzianità erogata dall'lnpgi si consegue con 62 anni e 5 mesi di età e 40anni e 5 mesi di contributi, è stata introdotta una percentuale di abbattimento pari al 3% su base annua, rapportata agli anni e ai mesi mancanti al raggiungimento del requisito della pensione anticipata vigente nel sistema generale e, cioè, oggi 41 e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini. La misura potrebbe comportare una minore spesa nel primo anno di 255 mila euro,nel secondo anno di 510 mila, nel terzo anno di 765 mila euro e cosi via''. INFINE: ''Per quanto riguardai costi di struttura, il Consiglio Generale - il 29 aprile scorso - ha già adottato un intervento per ridurre del 10% gli oneri afferenti i compensi dei componenti degli Organi Collegiali, per un importo stimato pari a circa 130 mila euro. Le ulteriori riduzioni del 5% dei restanti costi di struttura,deliberate oggi dal CDA, compresi quelli del personale,sono stimate in circa 1,12 milioni di euro annui. Il totale complessivo stimato dei risparmi sui costi di struttura è pari, quindi,a 1,25 milioni di euro''. Il giorno dopo queste dure decisioni una dichiarazione del presidente dell'Inps, Pasquale Tridico è andata in scena proprio quando da parte del governo sembrava esserci un'apertura a un'ulteriore proroga da concedere all'autonomia dell'Inps, In audizione alla Camera Tridico ha infiammato il dibattito: ''Quello che come capo dell'istituto non vorrei succedesse è lo spostamento dei contribuenti – Comunicatori -dall'Inps verso l'Inpgi: secondo me non è la soluzione. Noi saremmo in grado di assorbire l''Inpgi, ovviamente sostenuti in maniera adeguata per il disavanzo che l'Inpgi si porta dietro. Non vogliamo fare interferenze in un settore così delicato, ma spostare 17mila comunicatori non è la soluzione''. Rapida, e inquieta, la replica della Presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni:''Tridico fa di tutto per sabotare ogni possibile soluzione strutturale alla soluzione della grave crisi. Consentire l'allargamento della platea, peraltro previsto da una legge dello Stato a partire dal 2023, non è una 'migrazione' di contribuenti, ma è l'unica soluzione in grado di ripristinare l'equilibrio economico, soluzione che non prevederebbe oneri diretti a carico dello Stato''. Le dichiarazioni di Tridico sono state valutate ''di inaudita gravità'' anche dal Segretario Generale della Fnsi Raffaele Lorusso: '' Chiara ingerenza nell'attività dell' Inpgi, di cui prefigura l'assorbimento. Tridico non perde l'occasione per annunciare la fine imminente dell' Inpgi. Evidentemente, oltre che il patrimonio dell'Istituto, ha messo nel mirino la professione giornalistica che da più parti si punta a indebolire fino a renderla insignificante. Il governo riprenda il dossier informazione e avvii un confronto serrato sulla difesa di un settore vitale per la democrazia, che non può prescindere dal rilancio del lavoro e da una previdenza autonoma''. abstract fonte info G.F Ricci