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Mercoledì 16 Giugno 2021 12:57

Mostra dal titolo: "Incanto tardogotico. Il trittico ricomposto"


(CIS) – Spoleto giu. - Dal 15 giugno al 7 novembre, grazie alla preziosa collaborazione dei Musei Vaticani, sarà riunito e visibile per la prima volta il trittico composto dalla Madonna in trono con il Bambino e gli angeli, attualmente custodito nel Museo Diocesano di Spoleto, e dagli scomparti laterali con le raffigurazioni di Santa Paola Romana e Santa Eustochio che, scampati alla furia del terremoto del 1703, entrarono nel mercato dei collezionisti e sono documentati in Vaticano a partire dal 1867. La mostra, dal titolo "Incanto tardogotico. Il trittico ricomposto del Maestro della Madonna Straus" è curata da Adele Breda, Curatore del Reparto per l'Arte Bizantino-medievale dei Musei Vaticani, da Stefania Nardicchi, Conservatore del Museo Diocesano di Spoleto, e da Anna Pizzamano, Dottoranda in "Storia e Beni Culturali della Chiesa" presso la Pontificia Università Gregoriana. Il catalogo della mostra, a cura di Adele Breda e Anna Pizzamano, è edito da Quattroemme, Perugia. In occasione del recente restauro dei due scomparti laterali conservati all'interno della Collezione Vaticana, riportanti la ricercata iconografia di due sante poco note, Paola Romana ed Eustochio, madre e figlia che vissero all'epoca di San Girolamo (fine IV secolo), - e' detto in un nota - se ne è approfondito lo studio e si è cercato di trovare lo scomparto centrale perduto. Le ricerche hanno individuato al Museo Diocesano di Spoleto una tavola frammentata, dove è rappresentata una Madonna in trono col Bambino tra due angeli reggicortina. Il dipinto, seppur mutilo della parte inferiore, appare stilisticamente affine ed è stato riconosciuto come parte centrale del trittico. segue

 

L'opera ornava in origine l'altare della chiesa di Santa Maria presso il castello di Abeto di Preci, da cui l'appellativo di "Maria Santissima di Piè di Castello". Al fine di comparare i tre elementi del trittico, si sono rese necessarie accurate indagini scientifiche: per questo motivo, la Madonna di Spoleto è stata trasferita al Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali dei Musei Vaticani, dove i diversi componenti sono stati esaminati a fondo: l'essenza lignea, i pigmenti, le incisioni e i punzoni ne hanno confermato la piena compatibilità. Il Reparto per l'Arte Bizantino-medievale ha proseguito le ricerche storico-artistiche ed è arrivato all'ipotesi ricostruttiva che viene qui presentata.Con l'intento di approfondire lo studio di un pittore di elevatissima qualità non abbastanza noto, è stata selezionata anche un'opera più tarda del medesimo maestro da mettere a confronto, la Madonna in trono col Bambino tra due angeli, oggi custodita presso il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare "Beato Angelico" di Vicchio del Mugello. fonte com abstract


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