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Giovedì 13 Maggio 2021 16:00

Al Serafico di Assisi premio Francesco d'Assisi e Carlo Acutis

(CIS) - Assisi Mag.- Sarà l'Istituto Serafico di Assisi a ricevere il premio internazionale "Francesco d'Assisi e Carlo Acutis, per un'economia della Fraternità". Il riconoscimento verrà consegnato durante la cerimonia prevista per sabato 15 maggio alle ore 17.30 al Santuario della Spogliazione di Assisi (diretta su Maria Vision canale 602, sui canali social della Diocesi e del Santuario della Spogliazione, sui siti www.diocesiassisi.it e www.assisisantuariodellaspogliazione.it). Dopo la relazione del vescovo della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, le conclusioni online saranno affidate al ministro per le Disabilità, Erika Stefani. Il premio vuole incoraggiare quelle realtà che si muovono all'interno della cultura del dono responsabilizzante e generativo e mira a individuare e promuovere quelle esperienze di auto-riscatto economico e sociale che possono fare scuola e diventare vie dello sviluppo di una società più fraterna. L'Istituto Serafico, di cui quest'anno ricorrono i 150 anni dalla fondazione, come ricordano dalla Diocesi costituisce una grande realtà a servizio di persone, soprattutto bambini e ragazzi, con gravi e plurime disabilità, nei confronti dei quali la società e l'economia del profitto non sempre esprimono la dovuta attenzione. Ad essere premiato è il modello dell'Istituto Serafico, (fondato nel 1871, ed è un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell'innovazione medico scientifica per i ragazzi con disabilità plurime) - come spiegato dalla presidente, Francesca Di Maolo. segue

 

"Questo premio è un motivo di grande gioia per tutti noi.  È un riconoscimento importante - ha detto - non solo della nostra realtà, del nostro modello di cura e del nostro modello aziendale, ma è un riconoscimento alle persone che negli anni si sono presi cura della vita più fragile e indifesa. Persone straordinarie che ci ricordano che il lavoro è vocazione. Riceviamo questo premio dopo l'inverno della pandemia: il periodo più triste e doloroso della nostra storia. Niente – ha aggiunto - sarebbe stato possibile senza il coraggio, la dedizione e la professionalità dei nostri operatori. Anche in questi momenti di estrema difficoltà hanno dimostrato che lavorare al Serafico è, prima di tutto, una scelta di vita, una scelta di amore. Al Serafico si lavora non per "qualcosa", ma per "qualcuno". Questo premio è un riconoscimento al lavoro di cura al quale si deve guardare anche come una leva importante della nostra economia, perché non ci sarà possibilità di sviluppo senza la cura delle persone più fragili. Un atto generativo per tutta la società: in termini di autonomie raggiunte, partecipazione alla vita pubblica, democrazia, giustizia sostanziale e occupazione".Il riconoscimento arriva in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni di fondazione dell'Istituto. Fonte com abstract


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