Martedì 02 Marzo 2021 01:18

Chi sono i pellegrini sui cammini francescani; molti uomini, Italiani, Tedeschi e Francesi

(CIS) – Assisi mar. - Chi percorre i cammini francescani sono in maggioranza uomini (50,58%) mentre le donne rappresentano il 45,85%. Il 94,74% l'ha percorso a piedi e il 2,46% in bicicletta. Di questi pellegrini il 69,93% giungono ad Assisi in solitudine, mentre il 30,07% in gruppo. Lo si evince dai dati raccolti dalla Statio Peregrinorum. La maggioranza dei pellegrini sono italiani, ma è comunque un'esperienza conosciuta e apprezzata in tutto il mondo se si pensa che provengono dai 5 continenti. Tra gli stranieri al primo posto ci sono i tedeschi, a seguire: Francia, Svizzera, Repubblica Ceca con il 6,75%, i brasiliani con il 6,11%, gli olandesi con il 4,82%, i belgi con il 3,54%, gli spagnoli 1,29% e perfino camminatori provenienti dalla Cina e dall'Australia. I luoghi di destinazione preferiti dai camminatori sono: Assisi (89,09%), Roma (4,34%), Spoleto (0,77%) e Ascoli Piceno (0,68%). I cammini francescani sono per tutte le età: al primo posto i pellegrini dai 30 ai 60 anni (57,05%), a seguire con il 19,88% gli ultrasessantenni, mentre tra i 18 e 30 sono il 18,97% e infine il 4,1% è costituito da pellegrini di età inferiore ai 18 anni. Riguardo le motivazioni che spingono i pellegrini ad intraprendere i vari cammini il 21,77% esprime motivazioni religiose, il 10,52% religioso-culturali e il 4,2% per motivazioni esclusivamente culturali. Per quanto riguarda i Cammini francescani – sottolinea una nota - , il più frequentato è la "Via di Francesco" con una percentuale del 75,34% di pellegrini, seguono: "Di qui Passò Francesco" (12,21%), "Cammino di Assisi" con il 3,43%, "Il Cammino di Vezelay" (0,48%) e la "Via Lauretana" (0,58%). Il 58,2% dei camminatori arriva ad Assisi da La Verna. Seguono Città di Castello con 4,87%, Gubbio con 4.1% e altre località come Roma (3,52%), Sansepolcro (2,7%) e Rieti (2,22%).  segue

"Un'occasione questa che mi permette di fare un augurio di benedizione a chi ha reso possibile la vita dei Cammini Francescani nonostante la pandemia. In primo luogo – ha detto Fra Jorge Fernandez (OFM-Conv) - a chi si è messo in viaggio in questo periodo così difficile. Il cammino è di per sé una sfida spirituale, mentale e fisica, ma oggi, vista la circostanza storica, è diventata una sfida nella sfida. Auguri anche a chi ha accolto i pellegrini lungo il percorso: ha aperto la porta, ha offerto un sorriso, un letto, un pasto caldo. Auguri a queste persone che sfidando le circostanze sanitarie hanno deciso di accogliere con tutte le precauzioni, le attenzioni e le preoccupazioni. Auguri ai testimoni dei cammini: gli abitanti dei paesi che vedono arrivare i pellegrini e magari offrono loro un saluto, un'informazione. Grazie alla nostra comunità del Sacro Convento di Assisi e alle tante Comunità religiose che hanno accolto con una benedizione, una preghiera, una messa i camminatori. Un grazie agli organizzatori dei Cammini che hanno disegnato e curato un percorso per permettere ai pellegrini di immergersi non solo nella natura e nella bellezza dell'Umbria, ma anche nella spiritualità francescana che speriamo di poter rivivere nuovamente quest'anno." "I dati dei cammini ci dicono che nonostante l'emergenza pandemica le persone hanno camminato non solo interiormente ma anche fisicamente. Si cerca un percorso, una direzione, un incontro con la persona di Francesco e con il Creato. Spero – ha sottolineato Mons. Luciano Paolucci Bedini - che la ripartenza da questa situazione difficile aiuti tutti a sentirsi responsabili e protagonisti di questo tesoro prezioso che siamo chiamati a custodire e conservare. Il mio saluto e il mio incoraggiamento è anche a nome di tutta la Ceu. Vanno create le condizioni affinché chi decide di attraversare i cammini trovi ciò di cui ha bisogno. Per l'assessore regionale al turismo Paola Agabiti "I cammini sono l'elemento che esprimono la storia e i valori dell'Umbria. Oltre a rappresentare un'occasione di promozione devono costituire un momento di riflessione, legato a Francesco e Benedetto e ai luoghi da scoprire. L'Italia è meta di un turismo lento. Creare reti di relazione, unire piccoli centri per rendere attrattivo il territorio e innescare un circolo virtuoso. Abbiamo un grandissimo patrimonio, i cammini costituiscono la modalità primaria per riaffermare forza e potenzialità dell'Umbria. Come Regione stiamo già lavorando, anche assumendo un ruolo guida del turismo lento a livello nazionale." fonte com abstract

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