Domenica 21 Febbraio 2021 16:20

Virus Covid-19 presente in paziente con dermatosi: DIRE, in pazienti rash cutanei

(CIS) – Roma, feb. - La cute puo' essere una spia ?. Uno studio internazionale coordinato dall'Università Statale di Milano ha indagato sulle biopsie cutanee dall'autunno 2019, riscontrando che il virus Sars-CoV-2 era presente in una giovane paziente affetta solo da dermatosi. Lo studio è molto importante perché dimostra che la pelle può essere un 'segno' del Covid anche quando i sintomi sono pochissimi. Lo sostiene la prof. Ketty Peris presidente della societa' italiana di dermatologia medici e chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (SIDeMast) e direttrice dell'Unità operativa complessa di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma. Pochi giorni fa una trasmissione televisiva ha rilanciato la problematica con interviste a studiosi e medici. Da tempo si raccolgono infatti dati, e dagli studi è emerso che circa nel 20% dei malati di Covid compaiono rash cutanei "simili a varicella, orticaria o vescicole, quindi molto affini a quelle che vediamo in corso di altre manifestazioni virali, sono più frequenti al tronco, ma possono essere diffuse su tutto il corpo. Ci sono poi lesioni rosse e violacee in particolare sulle estremità delle dita di piedi e mani, simili ai geloni provocati dal freddo eccessivo, che si sono manifestate soprattutto in bambini e adolescenti, per lo più del tutto asintomatici".segue

 

L'Agenzia nazionale Dire ha chiesto alla professoressa Ketty Peris quali possono essere i principali campanelli d'allarme, o meglio gli 'indizi' sulla cute che possono farci pensare al Covid?. Sono riconoscibili oppure assimilabili ad altre patologie della pelle?. "È fondamentale ovviamente fare una diagnosi differenziale – ha spiegato alla Dire la presidente della SIDeMaST – se per esempio una persona ha una manifestazione diciamo di tipo allergico, è importante distinguere se si tratta veramente di un'allegria oppure di una reazione che potrebbe essere assimilabile o simile e dovuta al virus. La prima cosa da indagare, allora, è se il paziente ha qualche altro sintomo, magari anche non eclatante, come febbricola o diarrea, che però può far sospettare. In questi caso ci si può sottoporre al test". In molti, in questi mesi di emergenza sanitaria, hanno però preferito evitare gli ospedali rimandando le visite per timore di contrarre il virus. "Gli ospedali – ha concluso - sono posti sicuri e le persone non devono temere nulla". Da Dire fonte

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