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Giovedì 04 Febbraio 2021 13:39

Rinnovo ordine giornalisti: 11-18-25 aprile; anche voto telematico ?

(CIS) – Roma, 4 feb. - Il Presidente Nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha fissato per tre domeniche di aprile (11-18-25) le elezioni per il rinnovo degli Organi. Lo ha comunciaato agli iscritti umbri il consiglierere nazionale dell'Ordine Gianfranco Ricci, spiegando le motivazioni che hanno portato i vertici nazionali dell'Ordine a decidere in tal senso. Il Decreto di Novembre 2020 aveva stabilito che l'Ordine avrebbe avuto solo 90 giorni per definire il Regolamento per l'eccezionale e auspicatissima nuova modalità di voto (elettronico – ndr-) e per convocare le elezioni. La scadenza inesorabile era il 7 febbraio 2021. L'Ordine Nazionale non ha perso un istante: lavorando con determinazione, ha scritto in tre settimane un complicatissimo Regolamento per il voto anche telematico, l'ha approvato con larga maggioranza in Consiglio, l'ha inviato al Ministero rapido nel riconoscerlo ufficialmente e nel pubblicarlo nel Bollettino ufficiale.  Apparentemente tutto ok. I problemi sono insorti quando si è trattato di scandire, passo dopo passo, l'itinerario tecnologico per arrivare a garantire un voto telematico molto complesso perché stratificato, per legge, su tre turni (anche il ballottaggio), perché non tutti i 110 mila iscritti italiani iscritti all'Ordine sono abilitati (sempre per legge) a votare e a candidarsi, e infine perché (dice sempre la legge) si deve tener conto anche di un Collegio unico nazionale per le minoranze linguistiche. Invitalia, unica centrale appaltante pubblica per investimenti economici superiore a 40 mila euro, ma inferiori a 350 mila euro, contattata immediatamente dopo il definitivo ok ministeriale sul Regolamento (16 gennaio) ha steso un programma di lavoro (appalto, installazione della piattaforma e approfondita verifica del nuovo impianto) mettendo su carta la tempisitica: 4-5 mesi e forse piu'. segue

 

Il 7 febbraio era l'ultimo giorno consentito dal Decreto per convocare le nuove elezioni e i teorici maggio-giugno annunciati da Invitalia per mettere a punto il costosissimo impianto telematico. Se il Presidente Nazionale Carlo Verna non avesse provveduto ad annunciare le elezioni entro il 7 febbraio sarebbe stato colpevole di omissione del dovere impostogli dal legislatore che, forse inconsapevole della serietà del problema, aveva concesso soltanto per 90 giorni sia per confezionare in toto una procedura nuovissima e difficile, sia per calendarizzare il voto. Quindi ha individuato gli appuntamenti elettorali, di '11-18-25 aprile come i più prossimi tenendo conto che il preavviso va dato con adeguato anticipo. Sono purtroppo appuntamenti programmati soltanto per l'afflusso ai seggi visto che di telematico si potrebbe parlare, ad andar bene, soltanto fra diversi mesi. Voti ai seggi, dunque, con tutti i timori pandemici che ancora imperversano in Italia e con la minaccia di regioni colorate e bloccate dai divieti di circolazione perfino fra i Comuni.. D'altronde a rigor di Decreto non si poteva fare altrimenti, anche perche' – e' detto nella nota di Ricci - la proroga consentirà soltanto l'ordinaria amministrazione: non sarà permessa, ad esempio, la spesa di una pesante fattura per l'installazione della piattaforma. E' palese il vuoto determinato dal normatore quando, per un impegno tanto gravoso, ha stabilito che tutto dovesse concludersi in 90 giorni. Per venirne fuori quindi, elezioni, ma resta il rinnovo degli organismi anche col voto telematico oltre che con quello in presenza; ma la legge prevedeva per oggi la formale convocazione delle elezioni e così sono state indette nelle date a partire dal prossimo 11 aprile (a seguire 18 e 25 aprile per gli eventuali ballottaggi). I vertici dell'Ordine in unanota evidenziano che il legislatore correggendo le storture che ha determinato decida di "procrastinare il voto, come accaduto nel recente passato senza pandemia e senza una novità storica come il voto telematico." Verna ha scritto che il Consiglio Nazionale ritiene "che sia un diritto acquisito per i giornalisti di potersi esprimere nelle urne virtuali senza essere costretti a spostarsi da un capo all'altro della propria regione di appartenenza, visto che sempre la normativa vigente consente di allestire non più di tre seggi fisici. Risolta, ci auguriamo presto, la crisi di governo, auspichiamo un'adeguata diretta interlocuzione col Ministro della Giustizia competente a proporre urgenti soluzioni legislative, dopo aver già preso contatti con i sempre disponibili Uffici di via Arenula." Fonte com abstract


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