Sabato 16 Gennaio 2021 13:45

Caritas: in tempi cosi' duri necessita' di essere un "noi", non un "io"; aiuti alimentari e aiuto affitto


(CIS) – Perugia 16 gen. – Necessario il sostegno alimentare. «Come ha detto recentemente papa Francesco – ha ricordato ancora don Briziarelli –, abbiamo necessità di essere un "noi", non un "io", soprattutto in questi tempi così di dura prova per tutti. Non è un caso che partiremo a breve anche con un progetto di sostegno alimentare alle famiglie. Si tratta di un progetto condiviso insieme al Comune di Perugia e alla Croce Rossa. Abbiamo bisogno di fare "rete", di incontrarci, di discutere, di pensare insieme per trovare strategie comuni dove mettere al centro il povero e riuscire nelle situazioni di difficoltà ad intervenire ognuno secondo le proprie competenze e ruoli».Aiuto prolungato nel tempo. «Questo essere più un "noi" che un "io" sta comunque prendendo concretamente coscienza nella comunità diocesana – ha rilevato il direttore della Caritas perugino-pievese –. Lo stiamo riscontrando in un fenomeno che avevamo auspicato, quello di una possibilità e di un desiderio nato in tante famiglie: non fare soltanto una donazione limitata alla campagna natalizia "Adotta un affitto", ma farsi prossimi e decidere di accompagnare una famiglia per un tempo più lungo. E' stato il nostro desiderio, quello che questa campagna animasse alla carità le nostre comunità risvegliando in loro un senso di corresponsabilità. In queste prime due settimane del 2021 stiamo cominciando ad avere delle risposte con le prime persone che ci contattano, disiderose di accompagnare una famiglia in difficoltà per un tempo prolungato».  segue

 

Nel tracciare un "primo bilancio" di "Adotta un affitto" don Briziarelli ha sottolineato «la grande risposta che c'è stata durante il periodo natalizio sia da privati cittadini, parrocchie, associazioni, che da aziende. Questo ci ha scaldato il cuore oltre che aver raggiunto un obiettivo importante che ci permetterà di intervenire in tante situazioni. E' la bellezza di un cammino che abbiamo fatto, condiviso insieme a singoli, famiglie e aziende che hanno scelto di aderire alla nostra campagna. A tutti loro va il nostro grazie e il grazie di quelle famiglie che torneranno a sperare e ad alzare gli occhi al Cielo. A noi tutti il "compito" di continuare a promuovere la campagna». «In questo tempo di pandemia, dove potrebbero esserci situazioni in cui le persone sono più propense a chiudersi in sé stesse, ad essere più individualiste, il nostro riscontro è diverso perché stiamo vedendo tanta generosità, tanto desiderio di collaborare e tante persone che arrivano in Caritas a chiedere la possibilità di avere un posto in questa catena di amore e di speranza che si è creata. Per quanto ci riguarda non possiamo che dire grazie e cogliere anche da questa grande emergenza della pandemia non poche occasioni di bene, perché, come ricordiamo in Caritas, "il bene è contagioso", crea vita e dà speranza."Com. stampa a cura di Riccardo Liguori 

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