Per la necessità di attivare nuovi posti letto Covid in Terapia Intensiva, l'attività chirurgica in elezione è stata progressivamente ridotta. Fatta eccezione per il periodo 7-15 novembre in cui è stata garantita solamente l'attività in emergenza-urgenza, dal 16 novembre sono state riprese le attività chirurgiche programmate e per incrementare progressivamente le sedute operatorie, l'Azienda ospedaliera di Terni ha siglato degli accordi con la Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2: grazie all'integrazione di sale operatorie ed equipe infermieristiche ed anestesiologiche, i chirurghi del Santa Maria di Terni potranno quindi effettuare parte dell'attività chirurgica elettiva negli ospedali di Narni, Orvieto e Branca, con l'eccezione delle specialistiche come la chirurgia vascolare e la cardiochirurgia che saranno effettuate unicamente in sede. Inoltre, come previsto dalla DGR 277 del 16 aprile 2020, sono in corso, come ulteriore possibilità, delle convenzioni con case di cura private accreditate nella regione (sede Perugia e Foligno), per poter garantire anche le prestazioni chirurgiche non procrastinabili (chirurgia generale, neurochirurgia, urologia, ortopedia, ginecologia, chirurgia maxillo-facciale). Gli interventi nelle strutture extra-aziendali vengono programmati in base alla residenza del paziente, compatibilmente con la complessità chirurgica e il setting assistenziale dell'intervento. I pazienti in lista d'attesa per interventi chirurgici per il trattamento di patologie oncologiche o 'tempo-dipendenti' erano circa 170 In fase pre-Covid mentre oggi sono 267. Con la messa a regime di circa 40 sedute operatorie settimanali, è prevedibile effettuare circa 60-65 interventi chirurgici a settimana. Nel contempo, in attesa della riduzione dell'impatto epidemiologico del Covid-19, grazie alle assunzioni effettuate dall'Azienda, sono disponibili nuove risorse mediche e infermieristiche fondamentali per riprendere progressivamente tutte le attività aziendali per un ritorno alla normalità. In particolare il personale infermieristico che sta entrando in servizio, debitamente affiancato e formato, potrà sia potenziare i reparti Covid e il Pronto Soccorso sia far recuperare altri infermieri di sala operatoria, che attualmente sono impegnati nelle Terapie intensive. Usl Umbria 2: Nella prima fase dell'ondata pandemica sono stati sospesi gli interventi chirurgici in classe di priorità C e D, mantenendo l'esecuzione degli interventi in classe U e B. L'attività specialistica ambulatoriale è stata ridotta o sospesa al fine di erogare esclusivamente le prestazioni non procrastinabili e, seppur in un contesto critico, sono state confermate le attività ambulatoriali e di screening. La direzione strategica aziendale della Usl Umbria 2 ha quindi effettuato un'analisi di tutte le prestazioni da erogare in base agli appuntamenti programmati dal 8 marzo al 22 giugno e che sono state sospese nella fase del lockdown. Tali prestazioni sono state oggetto del "Piano aziendale di recupero prestazioni ambulatoriali ai sensi della DGR 467/2020 e ai sensi della DGR 771/2020" con risultati decisamente apprezzabili. Ad oggi il quadro delle prestazioni recuperate è il seguente: delle 3483 prestazioni "U" e "B" inserite in lista e garantite nel corso dell'emergenza pandemica ne sono state erogate 3204 (il 92,0%), 230 quelle annullate dagli utenti e 49 (1,4%) quelle non erogate. Sono invece 63924 le prestazioni sospese nel periodo 9 marzo - 21 giugno. Di queste ben 51756 sono già state recuperate, circa l'81%. Le azioni della direzione strategica dell'Azienda Usl Umbria 2 puntano ad un ulteriore abbattimento delle liste (il restante 19%) soprattutto in quelle sedi la cui attività risulta essere attualmente inferiore all'80 per cento. Usl Umbria 1: Dalla fase 3 dell'emergenza Covid-19 sono state riaperte tutte le prestazioni sanitarie che vengono, a tutt'oggi, regolarmente garantite. Da giugno ad oggi sono state erogate 474.000 prestazioni di specialistica ambulatoriale, sia nuove che già prenotate, escluso il laboratorio analisi. In particolare, alla data del 25 novembre quelle recuperate sono state 30.000, pari al 75%. Per garantire il risultato sono state previste anche aperture straordinarie serali e nei giorni festive. Per le branche più critiche, come la diagnostica per immagini, le sedute straordinarie sono state programmate fino al 31 dicembre. Per quanto riguarda gli screening, quelli della cervice uterina programmati fino al 31 ottobre sono stati 9.082 mentre risultano da programmare al 31 dicembre 3.868. Per quanto riguarda il colon retto sono state programmate al 31 ottobre 3.528 prestazioni e, sempre alla stessa data, risultano effettuate 6.912 mammografie mentre ne restano da prenotare, entro il 31 dicembre 2020, 8.136. Per quanto riguarda i distretti Alto Chiascio e Assisano, il recupero delle mammografie è previsto per il 31 gennaio 2021. Sul fronte delle vaccinazioni sono state programmate numerose sedute aggiuntive per poter recuperare tutte le prestazioni per arrivare ad un completo recupero del cronoprogramma. Le difficoltà su questo versante sono però dettate dalla seconda ondata della pandemia Covid-19, con intere classi o famiglie in isolamento fiduciario per la presenza di contatti con positivi e con la diffidenza di alcune famiglie di accedere al servizio per paura del contagio. Gli interventi chirurgici in regime di ricovero da giugno, mese in cui è ripresa in pieno l'attività, ad oggi sono stati 3.183 mentre quelli in lista d'attesa, sempre in regime di ricovero, dal primo gennaio 2020 sono 2.801. Con la seconda ondata, tuttavia, sono stati ridotti o sospesi gli interventi chirurgici elettivi e procrastinabili per la necessità di spostare il personale al fine di garantire l'apertura di ulteriori posti letto di rianimazione. Vengono eseguiti solo quelli oncologici o prioritari non procrastinabili e quelli ambulatoriali, che, a loro volta, erano sospesi del tutto durante il lockdown.