Questo- spiega una nota regionale - sarà un "Giubileo itinerante" che va incontro ai viaggiatori (e pellegrini) moderni e per la prima volta nella storia della Chiesa, sarà possibile chiedere l'indulgenza plenaria in tutte le cappelle degli aeroporti civili e militari, italiani e internazionali – 260 finora – che ne hanno fatto richiesta alla Delegazione Pontificia di Loreto. Non solo, in occasione del Giubileo Lauretano, tre copie della statua della vergine nera, restate per una notte al cospetto dell'originale, stanno volando tra gli aeroporti del mondo: una, farà tappa in venti aeroporti italiani, un'altra si fermerà in aeroporti internazionali, primo scalo Buenos Aires; l'ultima viaggerà per gli aeroporti militari. A Loreto inoltre c'è il Museo Storico Aeronautico in cui si possono ammirare le uniformi, rigorosamente originali indossate dal personale della Regia Aeronautica fino al 1946 e poi dall'Aeronautica Militare fino ai giorni nostri, più di 500 modelli di velivoli storici ed è possibile pilotare vari tipi di velivolo a bordo di un simulatore di volo interattivo. Loreto è anche sinonimo di grande arte con il Complesso del Santuario Pontificio della Santa Casa, costituito dalla grande Basilica e dal Palazzo apostolico. La Basilica, che protegge il tesoro delle pareti della Santa Casa e domina l'intera valle, iniziata nel 1469 in stile tardo gotico, di derivazione fiorentina, fu probabilmente ideata sulla base di un progetto di Francesco di Giorgio Martini e fu completata nel 1587. Il 2020 è inoltre l'anno delle celebrazioni del 500° anniversario della morte di Raffaello Sanzio, artista che ha mosso i suoi primi passi proprio nelle Marche e il Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto (AN) presenta dal 4 aprile al 5 luglio 2020 la mostra La "Madonna del velo o Madonna di Loreto" di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un'opera, che darà conto della storia di un celebre soggetto caro a Raffaello, la cosiddetta Madonna del Velo o Madonna di Loreto appunto, una cui pregevole replica della bottega dello stesso maestro urbinate - di cui ora di sono perse le tracce - fu donata all'inizio del XVIII secolo al santuario lauretano. fonte com