"Voglio anche ricordare – ha sottolineato Paparelli - le edizioni del "Top Italian Jazz" negli USA, in Argentina, in Brasile e Giappone, il festival in Australia, "Umbria Jazz Balkanic Windows" in Serbia, e i concerti in Spagna, Cina, Albania, Francia, Grecia Regno Unito: rassegne che, sotto la denominazione "Umbria Jazz presenta Top Italian Jazz", e patrocinate e fortemente volute dagli Istituti Italiani di Cultura all'estero, hanno contribuito alla promozione degli artisti italiani all'estero, "Tutti progetti – ha sostenuto il presidente Paparelli - che hanno contribuito alla promozione integrata della cultura italiana e delle eccellenze italiane, a partire da quelle umbre, favorendo innanzitutto gli scambi culturali, ma anche quelli commerciali, nonché l'incremento del comparto turistico con un notevole ritorno d'immagine per il nostro Paese. E questi risultati sono testimoniati anche da due ricerche portate avanti dall'Università di Perugia, attraverso il lavoro dei professori Bruno Bracalente e Luca Ferrucci, che hanno confermato l'impatto estremamente positivo della manifestazione sull'economia dell'Umbria, sia per quanto riguarda la crescita di fatturato delle nostre aziende, sia per il tasso di occupazione delle strutture turistiche nei periodi di svolgimento delle iniziative e delle edizioni di Umbria Jazz". "L'auspicio – ha concluso il presidente Paparelli, come si leggein unanota – è che tutto questo patrimonio, culturale, artistico, tecnico ed economico, possa confermarsi e crescere nei prossimi anni, a partire dal 50° anniversario di Umbria Jazz ormai in dirittura d'arrivo". fonte com