Sabato 27 Luglio 2019 10:23

Di Maolo : Il Serafico di Assisi ogni giorno si prende cura di 150 tra bambini e ragazzi

(CIS) – ASSISI LUG. – La vicenda del bambino autistico di cui le cronache si sono occupate nelle ultime ore ripropone tanti interrogativi e richiesta di norme. " È dunque necessario che lo Stato intervenga, - ha detto la presidente del Serfico di Assisi Avv. Francesca Di Maolo - assumendosi le proprie responsabilità. Le famiglie di questi ragazzi con disabilità vengono percepite come un costo, come una voce a carico delle risorse pubbliche. Ma si tratta di una prospettiva totalmente sbagliata. La famiglia, e ancora di più la famiglia colpita dalla malattia, dalla disabilità, o da altre problematiche è una risorsa strategica per lo sviluppo, perché la famiglia è capace di intraprendere, di patrimonializzare, di risparmiare, ma anche di curare, di assistere e di sostenere. La burocrazia, i limiti di spesa, i continui tagli nella sfera della salute e della cura e un welfare ormai obsoleto che continua ad erogare prestazioni standard verso risorse standard, ci stanno facendo perdere di vista la grandezza della vita. Dobbiamo uscire dalla visione assistenzialistica. Prendersi cura della vita più fragile è quanto di più generativo e prezioso che una società possa fare, perché la fragilità e il limite fanno parte dell'uomo e una società che li esclude è disumana, irragionevole e condannata all'infelicità. Ogni giorno, al Serafico, ci prendiamo cura di quasi 150 persone tra bambini e ragazzi. segue

Tra di loro ci sono anche i bambini che accogliamo con il progetto i "I letti di Francesco", posti letto totalmente sostenuti dalla carità, che accolgono situazioni di povertà sanitaria o bambini che sfuggono alla presa in carico del SSN per svariate ragioni. In tanti hanno supportato questo progetto, dalle imprese, ai privati cittadini, alle associazioni ed è l'esempio tangibile di quella parte di Italia che non si arrende alle difficoltà e che, insieme alle Istituzioni pubbliche, è ancora capace di sperimentare una sussidiarietà circolare in grado di abbracciare la vita. Le persone che vivono una fragilità hanno bisogno di compagni di viaggio, soprattutto quando la sofferenza umana morde crudelmente e le giornate diventano lunghe e difficili. Trovare delle persone "umane" che sappiano sentire il sentire dell'altro a volte è più importante di qualsiasi "terapia" ed è la strada maestra per ricucire una società ferita». Fonte com abstract

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