Ammodernamento della E45 e sblocco del Viadotto Puleto rappresentano solo due esempi di un processo di riqualificazione delle infrastrutture che può contribuire a far ripartire l'economia umbra. "Con il contributo di tutti, istituzioni, associazioni, imprese e cittadini - ha sottolineato nel suo intervento di saluto, Maurizio Mariotti, delegato alle Infrastrutture di Confindustria Umbria - va realizzato un piano strategico complessivo finalizzato a rendere il nostro sistema stradale e ferroviario più moderno ed efficiente". "Sulla E45 – ha rassicurato Toninelli - dobbiamo sollecitare Anas perché acceleri lo svolgimento dei lavori. Abbiamo previsto 10 milioni nello Sblocca cantieri per le imprese locali. L'obiettivo è di riaprire a tutto il traffico il prima possibile. Quella tratta è particolarmente importante dal punto di vista economico non solo a livello regionale ma per tutto il territorio nazionale". In questo quadro di grandi difficoltà generali, alle prese con le conseguenze del terremoto e con una crisi economica profonda dell'Umbria e del settore, gli imprenditori umbri hanno dovuto affrontare anche la vicenda della Perugia-Ancona."Siamo orgogliosi di aver combattuto questa battaglia – ha aggiunto Spaccia - e di aver trovato una soluzione che rende il nostro settore e il nostro Paese un po' più civile e per questo ringrazio il Ministro Toninelli, i Parlamentari dell'Umbria e delle Marche, le due Regioni, tutte le organizzazioni e le Associazioni, per aver sostenuto questa battaglia. In questo modo si è riusciti a trovare, con il cosiddetto "fondo salva cantieri", una soluzione accettabile. Ora rimane un piccolo sforzo e un grande obiettivo. Fare il regolamento attuativo in modo tale da soddisfare rapidamente le esigenze delle imprese e, insieme a questo, finalmente finire la strada".Sulla vicenda il ministro Toninelli ha ricordato come in occasione della visita al cantiere della Perugia-Ancona insieme al Presidente del Consiglio Conte, "le istanze ricevute da parte del Coordinamento delle imprese creditrici di Astaldi si siano trasformate in una norma importantissima: la norma salva imprese. Avremmo voluto inserirla nello Sblocca cantieri ma non è stato possibile, l'abbiamo comunque prevista nel Decreto Crescita. La norma prevede che noi ristoreremo fino al 70 per cento dei crediti che queste piccole e medie straordinarie imprese del territorio hanno nei confronti della Astaldi che avuto una crisi finanziaria. Penso che questo sia il migliore intervento che il Governo potesse fare, soprattutto nel metodo: abbiamo ascoltato chi ci ha fatto delle richieste legittime e le abbiamo concretizzate in una norma". "Il fatto che guardiamo in faccia la realtà – ha concluso Spaccia - non significa certo che siamo rassegnati, pessimisti, incapaci di valorizzare le enormi risorse del Paese, della nostra meravigliosa Umbria e del settore. Oggi abbiamo bisogno di un momento nel quale chiamiamo a raccolta le tante responsabilità e le innumerevoli risorse di una terra e di un popolo straordinario. Noi dobbiamo porci l'obiettivo di diventare un territorio dove si possa lavorare, produrre, studiare e vivere bene. Un territorio "attraente" per uomini, capitali, investimenti, attività produttive". abstract fonte com