"Basti pensare – ha rilevato Paparelli - all'inclusione sociale, alla mobilità e logistica sostenibile, l'efficienza e il risparmio energetico, la digitalizzazione di servizi e alla fruizione di attrattori culturali e la loro messa in rete. Allo stesso modo, attenzione particolare viene dedicata alle tre aree interne della regione (area nord-est, area sud-ovest e area sud-est), per rompere i vincoli dell'isolamento, garantire quantità e qualità dei servizi pubblici, al fine così di contribuire maggiormente al rilancio dell'intera comunità territoriale. Inoltre, da ultimo, è stato avviato il Progetto Integrato d'area per la riqualificazione e valorizzazione dell'area del Trasimeno". "Il 2019 è un anno che assume un rilievo fondamentale nel quadro della programmazione comunitaria – ha detto ancora – poiché siamo a metà della programmazione 2014-2020 e si è già avviata la futura programmazione comunitaria 2021-2027, per cui si apre la fase di concertazione a livello europeo e nazionale per arrivare alla definizione dei programmi operativi regionali del prossimo settennato. L'Umbria arriva a questa meta intermedia con i buoni risultati che ci vengono riconosciuti. Per quanto riguarda il Programma operativo del Fesr – ha specificato - abbiamo avviato tutti gli interventi a valere sugli 8 Assi prioritari: Ricerca e Innovazione, Crescita digitale, Competitività delle Pmi, Energia sostenibile, Ambiente e cultura, Sviluppo urbano sostenibile, Prevenzione sismica e Assistenza Tecnica. L'Asse sul Terremoto, l'ultimo, è stato introdotto nel 2017 e prevede interventi per ricerca e sviluppo tecnologico, competitività delle piccole e medie imprese, economia a basse emissioni di carbonio, prevenzione e gestione dei rischi, salvaguardia e tutela dell'ambiente". Per quanto riguarda l'attuazione del Programma Fse, il Programma operativo "si sta realizzando in tutti i suoi Assi già con uno sguardo alla programmazione 2021-2027. Il Programma ha avuto la capacità di sviluppare modelli di intervento in tutti gli Assi e di costruire un sistema di governance, sia nelle relazioni tra pubbliche amministrazioni che nei rapporti pubblico-privato, in grado di assumersi già le responsabilità e le competenze che deriveranno dall'avvio della nuova programmazione comunitaria. Ne sono un esempio l'attuazione integrata degli strumenti di politica attiva del lavoro; gli interventi di aumento delle competenze dei residenti umbri lungo tutta la filiera scolastica e formativa, dalla prima qualifica alla specializzazione post-laurea; gli accordi di collaborazione con i Comuni capofila di zona che insistono prioritariamente sulle risorse del Fse per l'offerta di servizi di integrazione sociale dei cittadini; gli interventi per una migliore efficienza ed efficacia dell'azione pubblica verso la collettività regionale. I tanti elementi di sperimentazione hanno rallentato la fase iniziale dell'attuazione del programma ma costituiscono oggi – ha notato - il vero valore aggiunto per la messa in atto della futura programmazione". "Il 2019 è un anno cruciale, con sfide importanti per il conseguimento dei risultati attesi e possiamo dire che l'Umbria ha vinto questa sfida – ha sottolineato uno dei rappresentanti della Commissione Europea, Lodovico Conzimu (Fse) –. Sono state svolte attività innovative e coinvolti diversi ambiti sociali, difficili da aggredire. Permangono ancora sfide, quali quella delle politiche occupazionali per superare il gap fra uomini e donne, favorendo l'accesso delle donne al mondo del lavoro. È una delle sfide per il futuro del contesto non solo umbro, ma nazionale". Di "ottimo stato di avanzamento" della programmazione regionale comunitaria dell'Umbria ha parlato, fra gli altri, Piera Casentini dell'Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, mettendo in evidenza come siano state raggiunte con gli interventi del Fondo sociale europeo oltre 73mila persone "e si è potuto così rafforzare sia l'inclusione sociale sia le competenze", mentre Rosita Caputo, del Ministero del Lavoro, si è soffermata su "gli esiti positivi della programmazione e contributo positivo dato all'Umbria, anche per quanto riguarda lo strumento di Garanzia Giovani, una priorità a livello nazionale ed europeo". abstract fonte com ALTRO SERVIZIO