City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Giovedì 23 Maggio 2019 12:44

Giornalimo italiano : dopo le elezioni sara' piu' stringente il confronto con il governo .

Gianfranco Ricci consigliere Nazionale Ordine Gianfranco Ricci consigliere Nazionale Ordine

(CIS) – Roma mag. - Il giornalismo italiano e le emergenze da sottoporre al confronto con il Governo che governerà all'indomani delle travagliate dispute interne che hanno caratterizzato il lungo conto alla rovescia verso il voto (europeo e amministrativo) del 26 maggio. In una articolo scritto dal consigliere nazionale Gianfranco Ricci le problematiche che vengono sollevate. " Sapete, cari colleghi, che da un paio di mesi è in corso un'analisi a piu' voci all'interno degli Stati generali della nostra categoria (Ordine, Fnsi, Editori, etc..) per individuare le più opportune soluzioni ai molti problemi che assillano chi, con qualunque ruolo, si affanna per onorare l'impegno dell'Informazione. Le risposte – ha garantito il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte - emergeranno ufficialmente tra settembre e ottobre con provvedimenti che dovranno transitare anche attraverso le valutazioni del Parlamento.Il dibattito fra le parti dovrebbe intensificarsi proprio dopo le elezioni, con interlocutori governativi presumibilmente meno sollecitati dalla loro campagna elettorale. Gli argomenti da sviscerare sono, comprensibilmente, tanti: compreso, se si vuole, perfino il diritto alla vita dell'Ordine dei giornalisti, diritto che, come sapete, qualche esponente della maggioranza ha considerato quantomeno vacillante. Limitiamoci, per questo nostro odierno confronto, a due impellenti esigenze: anzitutto la moratoria dei tagli alla piccola editoria e l'urgente sostenibilità dell'autonomia dell'Inpg il cui piatto – è noto – piange. In sintesi: il Governo da qualche mese ha ufficializzato la decisione di tagliare i sostegni economici a quegli strumenti di informazioni che, pur piccoli nelle dimensioni, sono grandi per il ruolo che ricoprono. Ucciderli significa bloccare diverse centinaia di voci democratiche e, per di più, ridurre in ginocchio economico migliaia di lavoratori. A danno, per di più, del diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati in modo completo e plurale.  segue

 

Per l'Inpg - continua Ricci nel sul suo articolo ai colleghi - il discorso è diverso, ma senza dubbio straordinariamente importante: il vistoso calo dei giornalisti che con i versamenti mensili, contribuiscono a sostenere la cassa dell'Istituto, ha determinato crescenti crisi di bilancio annuale. Dureranno i fondi? Quanti anni potranno durare? La minaccia che si prospetta non richiede più dettagliate e amare riflessioni. Come si sa di recente c'è stato un reiterato annuncio del Governo a presentare un emendamento che, per garantire un futuro all'Istituto di previdenza, deve prevedere l'ampliamento della platea contributiva, con l'inserimento dei comunicatori, così' numerosi e diffuso nell'era della comunicazione telematica.L'emendamento – è noto – è stato intercettato proprio nel momento in cui poteva essere approvato. Ma ora sembra che possa essere riproposto in termini forse meno discutibili. Se davvero fosse, sarebbe fondamentale per la più serena sopravvivenza di un Organismo importantissimo per la tranquillità non solo di chi è in pensione, ma anche, e soprattutto, per il sereno conto alla rovescia di chi, su più fronti, lavora in attesa di un domani più tutelato. L'ipotesi di porte aperte dell'Inpg ai comunicatori ha, per la verità, suscitato perplessità anche fra gli iscritti all'Ordine, allarmati dal sospetto che i diritti dei nuovi ingressi non fossero bilanciati dai doveri (preventivi e in corso d'opera) che competono a chi è inserito negli Albi dell'Ordine. Timore comprensibile, ma subito azzerato non solo dalle fonti parlamentari, ma anche dai vertici dell'Ordine: ''L'eventuale ingresso laterale nell'Inpg non implica automaticamente l'iscrizione nell'Ordine''. Iscrizione che, eventualmente, potrebbe maturare, su richiesta, soltanto in un secondo momento, dopo aver percorso l'itinerario imposto dalla legge a qualsiasi giornalista, vincolato, una volta conquistato il ''tesserino'', al rispetto dei princìpi deontologici e agli obblighi della Formazione continua. GR


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