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Mercoledì 27 Marzo 2019 16:36

L’Università per Stranieri di Perugia, per il tramite del CVCL (Centro Valutazione Certificazione Linguistica) intende costituirsi parte civile

(CIS) – Perugia mar. - - A Modena una indagine della polizia di Stato ha messo in luce false certificazioni di esami di lingua italiana per stranieri onde ottenere il permesso di soggiorno; (5 persone sono state arrestate; indagate altre 25 persone in collegamento con il Centro di formazione linguistico accreditato presso la UNistraPG), oggi con una nota ufficiale, la Università per Stranieri di Perugia, per il tramite del CVCL (Centro Valutazione Certificazione Linguistica) si riconosce parte lesa rispetto ai fatti contestati a "Diffusion World srl" e per i quali intende costituirsi parte civile. L'Università per Stranieri di Perugia, per il tramite del suddetto Centro - si legge in una nota - , è uno dei soci fondatori sia dell'ALTE (Association of Language Testers in Europe) costituitasi nel 1991, sia dell'Associazione CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità) comprendente i quattro Enti certificatori per la lingua italiana, ufficialmente riconosciuti in questo ruolo dal Ministero per gli Affari Esteri (MAE). Il CVCL elabora e produce esami per il rilascio di certificati linguistici per diversi contesti d'uso; svolge la propria attività attraverso oltre 400 Centri di esame disseminati in tutto il mondo e ha rilasciato circa 70 mila certificazioni solo nell'ultimo triennio. Tali centri, previa verifica della sussistenza di una serie di specifici requisiti richiesti, ottengono l'accreditamento e operano attraverso somministratori ed esaminatori adeguatamente formati dal nostro Ateneo. Nel corso degli anni, il CVCL ha innalzato, anche a seguito di ingenti investimenti, gli standard di qualità interna che da sempre hanno caratterizzato l'attività del Centro, il quale li ha estesi, con identico rigore, anche ai soggetti con i quali interloquisce. segue

In considerazione di ciò, viene svolta un'intensa attività di monitoraggio dei centri di esami, con particolare riguardo al contesto migratorio, attraverso audit sistematici e a tappeto, che vanno oltre quelle che sono le nostre funzioni istituzionali, arrivando, una volta appurate violazioni al proprio Regolamento, a sospendere le convenzioni stipulate. Il tutto consente spesso - conclude la nota - di smascherare condotte fraudolente o, comunque, compiute in violazione degli standard imposti dal Regolamento del Centro. Sempre a tal fine, la collaborazione con le Questure che operano sul territorio italiano è una costante da anni, con l'obiettivo di portare alla luce forme a volte diffuse di contraffazione dei propri certificati ed altre condotte fraudolente. fonte com


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