Mercoledì 06 Febbraio 2019 16:45

Card.Bassetti ha incontrato una rappresentanza di religiosi e religiose per la XXII Giornata mondiale della vita consacrata

(CIS) - Perugia feb. "Nell'esprimere la mia gioia e la mia gratitudine al Signore nel ritrovarci insieme, voi che rappresentate la vita consacrata nella nostra comunità diocesana, vado subito a quello che mi colpisce di più come quando incontro i sacerdoti: la vocazione, la chiamata». Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha dato il benvenuto, nella sala San Francesco dell'Arcivescovado di Perugia, nel pomeriggio ieri, a quaranta religiosi e religiose in rappresentanza di 350 membri (250 le religiose e 100 i religiosi) di cinquanta congregazioni, istituti ed ordini presenti nell'Archidiocesi perugino-pievese, in occasione dell'annuale Giornata mondiale della vita consacrata. «La nostra è la chiamata ad essere per il Signore – ha proseguito il porporato – e poi a vivere in maniera diretta, intensa la realtà della Chiesa, che è il corpo mistico di Cristo, e servire tutta l'umanità, perché, come dice la Lumen Gentium, il fine della Chiesa è la salvezza, la comunione e l'unità di tutto il genere umano». La Giornata della vita consacrata è stata istituita ventidue anni fa da san Giovanni Paolo II ed è promossa in Italia dall'Usmi (Unione superiori maggiori d'Italia) e dal Cism (Conferenza italiana superiori maggiori) per dare corpo e visibilità alla vita consacrata. segue

Dopo la presentazione delle realtà locali Usmi, da parte di suor Leontina Di Maio della congregazione di Gesù Redentore, e Cism, da parte dell'abate benedettino emerito dom Giustino Farnedi, e l'introduzione spirituale di suor Daniela Tripodi delle Figlie di San Paolo, l'incontro con il cardinale - e' detto in una nota -, come lo stesso presule ha evidenziato nel suo intervento, è stato su «temi concreti, pratici e cruciali» che investono diversi istituti religiosi. In primis quello di fare più comunione tra loro per proseguire in sinergia l'opera di servizio alla Chiesa, alla comunità dei credenti e alla società civile (non pochi istituti religiosi sono impegnati nella gestione di scuole e di strutture socio-assistenziali e sanitarie) a prescindere dalla loro costante diminuzione sul territorio dovuta alla crisi delle vocazioni. Queste, le ha definite il cardinale, «sono il miracolo più grande che ci sia: Dio che si china sulle sue creature, piccoline come siamo noi, e le chiama. Ogni vocazione, particolarmente quelle al sacerdozio, alla vita consacrata e alla vita missionaria della Chiesa, quelle che chiamiamo di speciale consacrazione, è diversa dall'altra, perché la vocazione è ciò che di più di personale esista, come ogni persona è unica ed irripetibile». abstract font ecom

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