Una clinica che dalla sua storica sede di Porta Sole ora ha trovato una nuova sistemazione contribuendo così anche a restituire, nel solco della tradizione, vita ed attività al complesso della Nuova Monteluce, storicamente sede dell'ex-ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, e così anche al quartiere. La nuova "Porta Sole" passando da un luogo "di sole" ad un luogo "di luce" non ha fatto un passo piccolo ma un gesto temerario che però è riuscito nel suo intento. Così la solida realtà di ieri che tanti cittadini hanno sperimentato nei momenti di difficoltà, si pone come un approdo sanitario sempre più sicuro e confortevole per il presente e per il futuro. Porta Sole e Monteluce, due quartieri di una stessa città diversi tra loro per tessuto economico e sociale eppure strettamente legati, non solo dal significato del nome che richiama la fonte stessa della vita su questa terra - l'astro che illumina e riscalda - ma soprattutto per la concomitante presenza, per lunghissimi anni, di due importanti strutture come la Clinica e l'Ospedale unite da una medesima mission: la cura della salute. Oggi questi due poli sanitari che rappresentano una sorta di luogo dell'anima nell'immaginario collettivo dei perugini, si sono in un certo senso incontrati, per uno strano gioco del destino ma soprattutto per la volontà, il coraggio, il profondo senso di appartenenza alla stessa comunità della famiglia Cucchia. Un "incontro" testimoniato ora anche da questa pubblicazione. Presenti all'incontro pubblico gli autori dei saggi: alle spiegazioni delle "Le ragioni di un libro" di Maria Rita Mantovani Cucchia e ai Ringraziamenti, alla Nota della curatrice Giubbini e all'Introduzione di Maria Grazia Nico Ottaviani, segue la prima parte più storica con i seguenti testi: "Malattia e guarigione: storia della sanità tra pubblico e privato" di Rinaldo Tieri. Alberto Cucchia poi scrive del nonno e fondatore: "Il professor Alberto Cucchia e la fondazione della Casa di Cura Porta Sole: storia di un uomo d'altri tempi". A seguire "La Casa di Cura ieri (1975-2005)" di Maria Rita Mantovani Cucchia, "La storia del logo: l'inizio della svolta" di Alberto Cucchia e "La Casa di Cura Porta Sole, una solida realtà di ieri per l'oggi e il domani" di Virgilio Ambroglini. Questo volume nasce dall'idea di Maria Rita Mantovani Cucchia di ricostruire la storia della Casa di Cura, creata nel 1938 a Porta Sole dall'iniziativa di un medico benemerito, il professor Alberto Cucchia, e fondata in collaborazione con il professor Angelo Barola. Un volume che racconta tappe importanti nella storia della famiglia Cucchia e della Clinica ma che poi si sviluppa anche in altro, grazie all'Archivio dell'ingegner Carlo Cucchia. Carlo, «il progettista che ha operato tra le due guerre», come lo definisce - sottolinea una nota - lo stesso Belardi, fratello del fondatore della Clinica Alberto Cucchia, fu infatti incaricato, subito dopo la guerra, di redigere il progetto di ristrutturazione del Palazzo di Porta Sole, acquistato da Alberto Cucchia e Angelo Barola, trasformandolo da palazzo residenziale in struttura sanitaria. Ma l'Archivio Carlo Cucchia depositato presso l'Archivio di Stato di Perugia, di cui all'epoca Giovanna Giubbini era direttore, conteneva anche i progetti della Cappella per i malati intitolata Salus Infirmorum all'interno dell'Ospedale di Santa Maria della Misericordia e di alcuni padiglioni di ampliamento dello stesso. Anche questo a sottolineare quindi un legame, un vincolo, un fil rouge che univa le due realtà, quella di Porta Sole e questa nuova di Monteluce: entrambe quindi trasmettono un pezzetto di storia della famiglia Cucchia. Oltre a ciò, il progetto redatto dallo studio tedesco Bolles+Wilson della "Nuova Monteluce" prevedeva di racchiudere tra i due bracci della Nuova Porta Sole proprio quella cappella affrescata da Gerardo Dottori e, all'epoca, arricchita anche da arredi disegnati dallo stesso Carlo Cucchia, purtroppo ora quasi completamente distrutti da un insensato atto vandalico.abstract fonte com