City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Giovedì 13 Dicembre 2018 16:28

Card. Bassetti. Il Natale, il presepe: semplicita' evangelica, poverta', umilta'...

«Il Natale è invece un inno alla vita da cantare su uno spartito in cui sono scritte tre parole: gioia, dono, umiltà. La gioia di un Dio - ha scritto Bassetti - che viene in mezzo agli uomini e nasce ultimo tra gli ultimi... "Egli viene - scrive don Mazzolari - e con Lui viene la gioia". Una gioia che viene donata al mondo, scrive il parroco di Bozzolo, "attraverso un bambino che non ha niente". Un bambino che non ha regali da elargire agli altri perché lui stesso è il vero dono di Dio all'umanità intera. Solo accogliendo veramente Gesù nella propria vita ogni persona può essere "un dono per gli altri". Un dono gratuito che non lascia spazio al mercanteggiamento dei sentimenti e alle mode effimere più costose. Un dono che si può comprendere appieno solo con l'umiltà della fede. L'umiltà di quegli uomini e di quelle donne che sanno riconoscere il Signore della storia senza fare di se stessi degli idoli in carne e ossa». Il presepe: semplicità evangelica, povertà, umiltà e null'altro. «Il Papa ha esortato a prepararsi al Natale con il coraggio della fede e a celebrarlo non mondanamente. Con un'esortazione alla semplicità e all'essenzialità della festa. Festa che è da vivere in famiglia e nella comunità cristiana; per esempio, attorno a un simbolo di rara ricchezza culturale e spirituale: il presepe. segue

Un simbolo antico che in Italia ha una storia speciale grazie alla felice intuizione del Poverello di Assisi. Tommaso da Celano, descrivendo la rappresentazione del presepio voluta da san Francesco a Greccio, restituisce il significato profondo di questo simbolo natalizio: "In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà". Il presepe ancora oggi ha questo significato: semplicità evangelica, povertà, umiltà. E null'altro». Le dispute sul presepe. «Le odierne dispute sul presepe, perciò, stridono alle orecchie di chi è puro di cuore – conclude il cardinale Bassetti – e risultano enormemente distanti dalla commozione e dal giubilo raccontati da Tommaso da Celano. Bisogna allora avvicinarsi al Natale cercando di gustare questa dolcezza, e dunque lasciando da parte asprezze, maldicenze, divisioni. Ed è questa la dolcezza della vita, che è nata in una stalla di Betlemme e che ogni anno rinasce nei nostri cuori». a cura di R. L. fonte com


camera
Social Forum

Facebook_suiciditwitter_iconyoutube6349214

Questo sito utilizza i cookies per migliore la tua esperienza di navigazione. I Cookies utilizzati sono limitati alle operazioni essenziali del sito. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information