"Per questa via - ha aggiunt ,come in una nota - contiamo di ottenere diversi effetti che riteniamo potranno essere positivi per ricondurre lo strumento del Fondo nazionale di garanzia per le PMI alla sua missione originaria è cioè quella di essere infrastruttura al servizio delle politiche industriali per la tenuta e la crescita delle piccole imprese; rafforzare la filiera della garanzia pubblico-privata attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento dei Confidi e degli altri intermediari finanziari vigilati; ridurre quindi il razionamento del credito nei confronti delle PMI e ottenere migliori condizioni sul mercato del credito grazie alla sostanziale 'voucherizzazione' dello strumento che può consentire al Confidi di affiancare l'impresa non solo nell'iter burocratico di accesso alla garanzia pubblica, ma anche nel possibile utilizzo della garanzia stessa per consentire alle imprese di poter negoziare con le banche mettendole in concorrenza rispetto all'ammontare ed la costo del credito". Sempre sul tema dell'accesso al credito, con riferimento all'Umbria, la presidente Marini ha voluto ribadire che "per la nostra regione forse più che in altre realtà territoriali il tema dell'accesso la credito è centrale nelle politiche di sviluppo che abbiamo perseguito nel corso degli ultimi anni. Per non andare troppo lontano nel tempo è utile dare conto dei risultati ottenuti con gli strumenti messi in campo con l'ultima programmazione dei fondi strutturali". abstract fonte com