"Per questo riteniamo pericoloso - ha continuto Marini - il fatto che qualcuno all'interno del Consiglio europeo pensi di tagliare, per politiche di bilancio, la cosa migliore che l'Europa ha costruito, cioé rendere coesa l'Europa ed integrati i suoi territori".La presidente Marini ha quindi proseguito affermando di non condividere "la politica di rinazionalizzazione delle politiche di coesione", ed anche sottolineato "il rischio di una gestione troppo centralistica da parte di alcuni Stati membri" non solo per le politiche di coesione, ma anche in relazione al Fondo sociale europeo-Plus. "Soprattutto questo Fondo – ha affermato Marini – deve essere a disposizione delle Regioni e delle comunità locali per le loro politiche attive del lavoro, ma anche per la realizzazione di azioni politiche che servano a superare differenze all'interno dei territori delle singole regioni". "Abbiamo anche apprezzato – ha detto la presidente – lo sforzo fatto dalla Commissione in direzione di una maggiore semplificazione nelle procedure burocratiche per l'uso dei fondi e proprio su questo tema sarò co-relatrice di uno specifico parere del Comitato delle regioni. Più le imprese, le amministrazioni pubbliche, gli stessi cittadini saranno facilitati nell'accesso alle risorse comunitarie, più crescerà la fiducia verso l'Europa". Marini ha voluto infine ricordare l'impegno delle istituzioni europee per la ricostruzione post sismica nelle regioni del Centro Italia: "E' stato molto importante ciò che la Commissione ha fatto venti anni fa per il sisma del 1997, concedendoci maggiore flessibilità nell'uso delle risorse europee, e molto importante ciò che ha fatto in questi due anni sia attraverso il fondo di solidarietà, sia attraverso iniziative diretta della Commissione per specifiche iniziative di ricostruzione – ha concluso Marini - direttamente riconducibili all'Unione Europea, come nel caso della Basilica di san Benedetto di Norcia". Abstract fonte com FA