Venerdì 06 Aprile 2018 01:09

C.R. Umbria: Ok in Commissione a riduzione assegno vitalizio ex consiglieri

(CIS) - Perugia apr.- La Prima Commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, ha approvato all'unanimità la proposta di legge per la riduzione temporanea dell'assegno vitalizio degli ex consiglieri regionali. L'atto unitario della Commissione, che ha preso il via da due diversi provvedimenti presentati dall'Ufficio di presidenza di palazzo Cesaroni e dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, prevede un risparmio annuale di oltre 300mila euro e di circa un milione di euro nel triennio di applicazione. Questi risparmi saranno destinati a finanziare politiche a favore delle fasce di popolazione a maggior rischio di esclusione sociale, e i commissari, su proposta di Smacchi, stanno valutando l'ipotesi di indirizzarli in particolare ai padri separati che versano in difficoltà economiche. Relatore in Aula sarà il presidente Smacchi.L'annuncio in una nota regionale. La proposta di legge prevede che gli assegni vitalizi e di reversibilità in pagamento siano ridotti per la durata di 36 mesi con i seguenti scaglioni: il 5% per importi fino a mille euro, l'8 per cento per la parte oltre i mille e fino a 2mila euro, il 10% da 2mila a 4mila, il 12 per cento per la parte da 4 fino a 6mila euro e il 15% per la parte oltre i 6mila euro. segue

Inoltre è prevista l'esenzione per i redditi lordi complessivi annui fino a 18mila euro. La proposta di legge unitaria sulla riduzione dei vitalizi approvata oggi in Commissione prende spunto dalle proposte dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa e dei consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S), che erano stati illustrate in una precedente seduta. Inoltre in Commissione è stata illustrata l'istruttoria sulle proposte aggiuntive alla riduzione temporanea dei vitalizi presenti nella proposta dei consiglieri del Movimento 5 Stelle: la sospensione del pagamento dell'assegno vitalizio a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici, il divieto di cumulo degli assegni vitalizi con analoghi istituti, l'adeguamento del requisito di età per l'assegno vitalizio all'età per il diritto alla pensione di vecchiaia valevole per le generalità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (66 anni e 7 giorni), la riduzione temporanea degli assegni vitalizi. Su iniziative analoghe di altre Regioni ci sono però impugnative in corso, per questo la Commissione ha deciso di aspettare l'esito di questi procedimenti per poi valutarle. fonte com

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