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Martedì 03 Aprile 2018 14:48

Redditi 2017: l'Umbria ha un recupero lento; analisi Mediacom043

direttore Mediacom043 Castellini direttore Mediacom043 Castellini

(CIS) - Perugia apr. - "Gli ultimi dati del ministero dell'Economia e delle Finanze sulle dichiarazioni dei redditi 2017 confermano che l'Umbria ha messo alle spalle la recessione, ma che la strada per tornare ai livelli pre-crisi non è in piano, perché il recupero della regione è più lento della media italiana e, crescendo meno di molti altri, l'Umbria continua a perdere terreno in termini relativi, soprattutto con il Centro-Nord." Lo ha detto il direttore del settore Datajournalism di Mediacom043, Giuseppe Castellini in una nota. "Inoltre –ha continuato Castellini - ancora ben 71 comuni su 92 presentano un reddito complessivo più basso, spesso di non poco, rispetto al 2008, quando alla fine di quell'anno scoppiò la crisi finanziaria che dal 2009 produsse i suoi inevitabili effetti sull'economia reale. La regione, insomma, segue con ritardo (come peraltro sua caratteristica peculiare all'interno dei cicli economici) la ripresa in atto nel Paese, anch'essa peraltro non fortissima se si tiene conto di quanto si è perso durante la recessione, e non sembra aver trovato solidi trampolini di lancio, benché segnali di vivacità emergano in vari territori come in alcuni comuni dell'area del Trasimeno, a Corciano, ad Assisi e Bastia e anche in comuni come Torgiano. segue

L'area appenninica resta indietro, nonostante qualche timido risveglio a Gubbio e Gualdo ma non, ad esempio, a Nocera. Non buono il dato di Perugia, che è ancora sotto del 5,7% rispetto al reddito complessivo che aveva prima della recessione e che nell'ultimo anno fiscale sale solo dello 0,4%, lo stesso dato di Terni. Terni e Narni appaiono in serio ritardo rispetto al recupero dei livelli pre-crisi e la crescita del reddito che mostrano nell'ultimo anno fiscale non sembra tale da far presagire che quel livello sarà raggiunto tanto presto. Debole anche l'Orvietano. Il comune più in difficoltà tra quelli maggiori appare senza dubbio Todi, attraversato da una crisi che sembra non avere fine. Un'ombra che in quel territorio si allunga anche su Marsciano. In altre parole -sintetizza Castellini - è arrivato qualche raggio di sole, ma troppo poco per pensare a un vero rilancio della regione in tempi brevi. L'Umbria è come un malato grave (in 16 anni nel Pil per abitante ha perso ben 14 punti percentuali rispetto alla media nazionale, che pure non è certo andata bene) che è appena uscito dalla terapia intensiva. Ma non è certo guarito e i colpi della malattia si vedono ancora in modo netto, con una guarigione in atto ma molto, troppo lenta". L'analisi prende in considerazione i comun umbri piu' grandi e quindi più significativi, quelli con più di 10mila abitanti, 6 su 18 - e' detto nella nota - hanno recuperato i livelli pre-recessione e in alcuni casi sono andati sopra questo livello in modo interessante. In testa brilla la 'stella' di Corciano, dove le dichiarazioni Irpef 2017 mostrano un aumento del reddito complessivo del 5,8% rispetto a quello pre-crisi. Il secondo miglior risultato è quello di San Giustino (+1,4% sui livelli pre-recessione), quindi Assisi (+1,2%). Superano, anche se di pochissimo, la soglia del reddito pre-crisi anche Bastia Umbra (+0,3%) e Umbertide (+0,1%). Magione raggiunge la soglia pre-recessione ma non la supera. Tra i municipi umbri con più di 10mila abitanti che sono ancora sotto, i peggio messi sono Gualdo Tadino (-8,3% rispetto al reddito complessivo pre-recessione), Narni (-8%) e Terni (-8%). Quindi Spoleto (-6,8%), Gubbio (-6,4%), Todi (-6,3%), Perugia (-5,7%). Foligno marca -3,9%, Marsciano -3,4%, Orvieto -3,1%. Quindi Città di Castello (2%) e Castiglione del Lago (1,9%). abstrcat fonte com


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