In particolare - spiega una nota - , mediante il controllo di 82 società intestate a prestanome compiacenti, il sodalizio simulava fittizie assunzioni e giornate lavorative, per consentire a n. 92 falsi dipendenti, una volta licenziati, di beneficiare dell'indennità di disoccupazione, incamerando una parte degli illeciti proventi il cui computo complessivo è stato quantificato in circa 1 milione di euro. Di grande utilità, in tal senso, si è rivelata la collaborazione con il locale istituto Previdenziale, avendo fornito i necessari riscontri durante le attività ispettive. Queste società sono state utilizzate anche per perpetrare centinaia di truffe ai danni di onesti imprenditori italiani ed esteri per circa 3 milioni di euro: gli appartenenti all'organizzazione, infatti, simulando ampie garanzie riguardo la propria solvibilità, acquistavano ingenti quantitativi di merce nei settori dell'edilizia, del bio-riscaldamento e della somministrazione di alimenti e bevande, pagando, tra l'altro, per mezzo di titoli di credito emessi senza provvista ovvero bonifici bancari garantiti da false fidejussioni; ottenuta la disponibilità delle merci, le stesse venivano immediatamente rivendute in altre Regioni ovvero, nel caso di alcune autovetture di grossa cilindrata e di alto valore economico, esportate in Bulgaria, reimmatricolate e successivamente ricondotte in Italia, a disposizione del sodalizio.Infine, l'organizzazione, conduceva al fallimento le società controllate, mediante la sistematica distrazione dolosa di tutto o parte del patrimonio aziendale, in pregiudizio delle ragioni dei creditori, portandole alla bancarotta e cagionando un danno di 3.600.000,00 euro. fonte com abstract