"Con questo progetto che ci vede in prima fila come Caritas diocesana - ha detto il direttore dell'Ufficio pastorale folignate, Mauro Masciotti - vogliamo spezzare quel traffico umano, di uomini e donne, che si perpetua con i barconi, ed al contempo aiutare persone che sono in pericolo di vita i membri di questa famiglia. In questo caso, non siamo di fronte a migrazioni economiche come ci raccontano quotidianamente le cronache. Questo progetto prevede invece un percorso di accompagnamento per un periodo più o meno lungo e poi, quando ci saranno le condizioni di sicurezza, il ritorno nel loro paese d'origine. E' una forma di accoglienza - ha quindi concluso Mauro Masciotti - che trova riscontro anche nelle recenti parole di Papa Francesco che, nell'Angelus di qualche settimana fa, invitava al digiuno ed alla preghiera come segno di vicinanza alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan". "Quello in cui siamo coinvolti - ha aggiunto Elisabetta Tricarico, responsabile dell'Ufficio Immigrazione della Caritas diocesana di Foligno - è un progetto di accoglienza umanitaria che secondo il protocollo d'intesa punta al trasferimento dall'Etiopia di 500 profughi in due anni e prevede l'invio di personale specializzato nei Paesi di guerra per una valutazione di quelle che sono le vulnerabilità maggiori, sulle quali cioè è necessario intervenire. Lo scorso 30 novembre erano arrivati in Italia i primi 25 accolti, ora invece la seconda tranche, all'interno della quale c'è anche questa famiglia composta da ben tre generazioni, che sperano in un futuro migliore in un nuovo paese, dove poter vivere e crescere in tranquillità. Un posto che li accolga e in cui trovare un po' di serenità. L'accoglienza offerta dalla Caritas diocesana di Foligno prevede un percorso di supporto ed accompagnamento. Avranno al loro fianco - conlude la nota - anche una famiglia folignate che gli farà da "tutor", perché l'idea è quella di creare attorno a loro una rete che li sostenga e li accompagni al fine di renderli autonomi. In più - ha concluso Elisabetta Tricarico - lavoreremo su progetti educativi personalizzati, con un occhio attento alle esigenze di ciascun membro della famiglia". fonte com