Giovedì 01 Marzo 2018 18:05

Operazione GDF "Great Energy": 9 soggetti indagati (2 in carcere, 5 ai domiciliari, due obbligo firma)

(CIS) – Perugia mar. - Nove sono i soggetti (due in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due con obbligo di dimora), indagati a vario titolo, dalla magistratura Perugia per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti tributari, truffe aggravate ai danni dello Stato e dei fornitori, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio. Gli investigatori (GDF e Ufficio doganale) stanno eseguendo il sequestro preventivo di oltre 30 milioni di Euro disposto dal G.I.P. sui conti correnti, sulle quote societarie e sui beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati.I provvedimenti restrittivi – e' detto in una nota della Procura (procuratore Luigi De Ficchy) ricostruita in una conferenza stampa della GDF - riguardano un'organizzazione criminale, con base operativa a Perugia, operante nel mercato energetico, che, attraverso un articolato meccanismo fraudolento, ha incassato i corrispettivi per le forniture di gas ed energia elettrica erogati ad una nutrita clientela (privati, aziende ed Enti pubblici) omettendo il pagamento di oltre 20 milioni di Euro dovuti sotto forma di accise, iva e delle altre imposte. Le complesse indagini di polizia giudiziaria, dirette dalla Procura ed eseguite dalle Fiamme Gialle perugine e, per i profili di competenza, dal Servizio Antifrode del locale Ufficio Doganale, hanno preso il via da una cui segnalazione consentendo di scoprire l'ampio disegno criminoso ordito dai promotori dell'organizzazione, due imprenditori locali che, con il determinante apporto tecnico-giuridico di un professionista del capoluogo umbro e di numerosi "uomini di fiducia", hanno utilizzato nel tempo, in rapida successione, tre società preordinatamente destinate ad operare nel mercato energetico in completa evasione di imposte, maturando ingenti debiti anche nei confronti dei fornitori. segue

Da prima delle società coinvolte richiedente all'Agenzia delle Dogane di Perugia le autorizzazioni ad erogare prodotti energetici, dichiarando di possedere un irrisorio numero di clienti e versando di conseguenza una cauzione minima, si e' compreso il sistema crimonoso. Intestazioni a prestanomi compiacenti, dove si perfezionava il progetto criminoso del sodalizio che, ampliava notevolmente il proprio fatturato grazie all'acquisizione, all'esito di sofisticati passaggi societari, del cospicuo pacchetto clienti di un'importante e storica società del settore energetico.Le investigazioni di polizia economica e finanziaria svolte dai Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Perugia hanno consentito di accertare come, sotto la qualificata regia tecnico-giuridica del professionista, l'organizzazione, temendo gli esiti degli accertamenti in corso, abbia poi operato uno "svuotamento" dalle casse dell'ultima azienda di ben nove milioni di Euro, simulando dei contratti di fornitura con una società residente negli Emirati Arabi, ma, di fatto, riconducibile ad uno dei due promotori dell'organizzazione, per fare fuoriuscire provviste finanziarie in parte rientrate in Italia, occultate sotto la forma di aumento del capitale sociale di due distinte aziende, operanti nel campo dell'energia e della nautica. La sinergia tra il Corpo e l'Agenzia ha infatti contribuito in maniera significativa al disvelamento della complessa architettura criminale progettata e realizzata dal sodalizio in un settore merceologico tanto peculiare sotto il profilo normativo quanto strategico dal punto di vista economico e tributario.In tal senso, un plauso particolare va rivolto alla Guardia di Finanza per la consueta professionalità ed abnegazione evidenziate anche nell'espletamento delle lunghe e delicate indagini in argomento, nonché all'Agenzia delle Dogane per la professionalità dimostrata e la qualificata collaborazione fornita nell'ambito di competenza. abstract fonte com

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