"Non è stata una commedia, ma una recitazione bellissima descrivendo i fatti della vita con semplicità. Sembrava quasi di aver reso il nostro tempo contemporaneo al tempo di Gesù anche con espressioni caratteristiche dell'intercalare perugino. La spontaneità di Maria e Giuseppe nel descrivere la loro famiglia come le altre è stata importantissima, quasi un monito: se viene meno la Sacra Famiglia, modello per tutte le famiglie, crolla tutto, perché la famiglia è il cardine della società e della Chiesa. E come Chiesa - ha aggiunto il prelato - siamo da sempre impegnati a sostenere e a difendere la famiglia, che ha la sua origine nel progetto di Dio, fin dall'inizio della storia della salvezza». Rivolgendosi agli interpreti di Maria, Giuseppe, dei tre Magi e a tutti i personaggi del presepe vivente dell'Oratorio di Ospedalicchio, il cardinale Bassetti ha detto loro: «E' stato bellissimo rendere il Vangelo con espressioni attuali, ma questo non ha tolto nulla alla sacralità di un presepe. Il vostro è stato un vero presepe raccontato nella vita di oggi». Poi il presule si è soffermato su un personaggio, quasi a richiamare il messaggio che la Sacra rappresentazione ha voluto donare a tutti i presenti. «Il personaggio più importante – ha evidenziato il cardinale – è stato quello messo ai margini della scena dagli altri, perché non ha portato nessun dono e non ha detto nulla, perché stava in contemplazione. Ci vuole in tutti i presepi la figura di quello che adora, ammira in silenzio e contempla il mistero di Dio, il Natale, il più grande prodigio che si sia compiuto nella storia. Il Natale è la cosa più concreta che possiamo immaginare: Dio ha voluto fare l'esperienza del nostro corpo prendendo su di sé la nostra natura umana. E' stato uno scambio meraviglioso di doni: noi abbiamo dato al Signore la nostra povera natura umana, perché la salvasse, e Lui ha ricambiato donandoci la sua natura divina, facendoci suoi figli». «Il vostro è un grande ospedale ..., - ha concluso il card. Bassetti - c'è bisogno di tanti Ospedalicchi nella nostra comunità diocesana... Mi raccomando, tenete vivo il Natale e continuate a tenere viva, anche tra i giovani, la fede». fonte com. a cura di Riccardo Liguori