Giovedì 04 Gennaio 2018 19:33

Legambiente: i sacchetti li stavamo gia' pagando: ora il costo e' visibile. 5 euro l'anno ?

(CIS) - Roma/Perugia gen. - Sacchetti Frutta e Verdura Compostabili: un nuovo balzello per il consumatore o un passo verso una spesa consapevole e sostenibile? Non si può certo dire che l'entrata in vigore dell'articolo 9-bis della legge di conversione 123/2017 - il cosiddetto decreto Mezzogiorno approvato lo scorso agosto - sia passata inosservata. La norma, in ottica di riduzione rifiuti, modifica il vigente Codice dell'Ambiente - recependo la direttiva UE 2015/720 - e impone la sostituzione di tutte le borse di plastica, in particolare quelle fornite per il trasporto di merci o prodotti (ad esempio borse alla cassa) ed anche quelle "richieste" a fini di igiene o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi" (reparti ortofrutta, gastronomia, macelleria, ecc.), con sacchetti biodegradabili e compostabili. Una nota di Legambiente Umbria torno sull'argomento, dando delle spiegazioni. "Il clamore e le proteste di questi giorni vertono principalmente sul fatto che dal 1 gennaio si devono pagare i sacchetti in modo esplicito ed evidente nello scontrino emesso dal negozio. Ma questo – sottolinea la nota Legambiente - lo stavamo già facendo anche prima, solo che il costo non era visibile come voce a sé stante nello scontrino ma inglobato in quello del prodotto. Niente di nuovo, quindi, nella sostanza.  segue

 

Semmai si può dire che mettere in chiaro il costo del sacchetto serve anche a fermare i sacchetti illegali che costano ogni anno solo di evasione fiscale 30 milioni di euro e contribuirà a ridurre i costi di bonifica ambientale ed altri disastri che gli imballaggi di plastica fanno quotidianamente. Ricordiamoci ad esempio che in base alle attività di monitoraggio della campagna di Legambiente Clean up the Med, le buste di plastica rappresentano il 16% dei rifiuti scaricati in mare da otto paesi del Mediterraneo. Secondo altre stime, ci sarebbero 25 milioni di sacchetti ogni mille chilometri di costa. Quindi pagare una cifra, poco più che simbolica (5 €/anno?), per l'imballaggio e vederlo scritto nello scontrino in maniera esplicita serve esclusivamente a rendere consapevoli i cittadini che gli shopper che utilizziamo ogni giorno hanno un valore e che possiamo scegliere di utilizzarne meno assumendo comportamenti responsabili e virtuosi. Per questo dovrebbe essere data la possibilità di utilizzare scelte alternative che siano economicamente e ambientalmente più convenienti e sostenibili, come la retina di antichissima memoria, ma questo dipende dalla GDO visto che la norma non vieta esplicitamente l'utilizzo. La legge infatti a riguardo si esprime solo regolamentando le riutilizzabili per l'asporto delle merci, ma non dice nulla per l'imballo primario. abstract fonte com

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