City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Mercoledì 13 Dicembre 2017 13:10

Villaggio della Carita': sede Caritas a Giacomo Rossi

(CIS) - Perugia dic. - In occasione dell'intitolazione della Sala riunioni del "Villaggio della Carità", sede della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, a mons. Giacomo Rossi (1930-2017), fondatore e primo direttore della Caritas perugina, che molto si prodigò per l'attivazione del Centro di Ascolto diocesano, coadiuvato nell'opera dall'assistente sociale Stella Cerasa, l'ufficio stampa della Curia perugina, propone la storia e l'attività di questo importante servizio di grande valenza sociale. Fin dalla sua nascita, il 4 dicembre 1989, poche settimane dopo il crollo del "Muro di Berlino", il Centro di Ascolto (CdA) della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve «è una porta aperta sulla città». Così l'ha definito la sua prima responsabile, l'assistente sociale Stella Cerasa, che per oltre un quarto di secolo ha ricoperto questo delicato incarico coadiuvando mons. Giacomo Rossi, fondatore e primo direttore della Caritas perugina. «Don Giacomo – ricorda Stella – fu un sacerdote lungimirante e profetico nel cogliere quello che decenni dopo sarebbe stato il fenomeno migrazione. Tant'è vero che si prodigò ad attivare a Perugia, a partire dal 1989, un servizio di ascolto e di accoglienza per studenti immigrati, poi divenuto il Centro di Ascolto diocesano». segue

Oggi Stella coordina l'accoglienza dei richiedenti asilo ospitati dalla Chiesa perugina e da due anni la responsabile del CdA è la giovane assistente sociale Silvia Bagnarelli, che da studentessa del Corso di laurea in Scienze sociali presso l'Ateneo perugino ha svolto il suo tirocinio in Caritas nel 2008. «Fu proprio Stella Cerasa – racconta Silvia –, all'inizio della mia esperienza di tirocinante, a parlarmi del CdA come di "una porta aperta sulla città" e questo mi colpì molto facendomi comprendere fin da subito il delicato ruolo di questo servizio». Oggi è Silvia Bagnarelli a raccontare l'attività di questa "porta aperta sulla città", soprattutto la storia di vita di una delle circa 750 persone che dall'inizio del 2017 sono giunte al CdA diocesano per essere ascoltate e per ricevere un aiuto non solo materiale. «A queste persone, per la maggior parte donne – racconta la responsabile Caritas –, abbiamo erogato 5mila interventi di cui più di 2mila solo di ascolto». E' un'opera svolta dal lunedì al venerdì (ore 9-12.30), con accesso libero a tutti, e il giovedì anche di pomeriggio (ore 15-18) solo su appuntamento. In questo servizio l'assistente sociale Bagnarelli è coadiuvata da suor Giuliana Moretti, della Congregazione delle Figlia della Carità e responsabile dell'Opera sociale "Casa San Vincenzo", Luisa Pecetti, condirettore della Caritas diocesana, Paolo Bernardini, medico, Claudio Cristallini, ex dirigente dell'Agenzia delle Entrate, e Franco Volpini, giornalista a riposo e per tanti anni volto noto del TG3 RAI Umbria. «A loro, in particolare – evidenzia Silvia –, va il mio ringraziamento, perché ogni giorno sono al mio fianco gratuitamente e volontariamente svolgendo il loro servizio con amore e dedizione e mi aiutano a condividere un impegno di grande responsabilità». «Come suggerisce il nome, il cuore pulsante di questo servizio è l'ascolto – spiega l'assistente sociale –: un ascolto senza giudizio e pregiudizio, attivo, partecipato, empatico; un ascolto che mira a svelare le risorse e le potenzialità della gente. Si ascoltano le persone che hanno qualcosa da dire, un bisogno da condividere, un peso da togliersi e poi, dopo aver sentito i loro racconti, cerchiamo di farci prossimi, di alleggerire quel peso. Operiamo in collaborazione con le Caritas parrocchiali, sostenendo le famiglie nella gestione delle difficoltà quotidiane, ad esempio attraverso il pagamento delle utenze domestiche, con l'accesso alle strutture diocesane di accoglienza, al Punto di Ristoro Sociale "San Lorenzo", agli "Empori della Solidarietà" e al Consultorio medico diretto dalla dottoressa Fiammetta Marchionni, che si occupa di agevolare l'acquisto di farmaci, l'accesso ai presidi sanitari e dei pagamenti dei ticket per esami clinici». Per ogni persona accolta ed ascoltata si cerca di capire quali interventi siano utili al fine di migliorare le condizioni di vita – conclude Silvia Bagnarelli –, con la costante consapevolezza di non essere la soluzione a tutto». Com. stampa a cura di Riccardo Liguori


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