City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Venerdì 24 Novembre 2017 17:18

Articolo "Dentro la Thyssen": precisazioni dell'Azienda. Coinvolgimento ordine giornalisti del Piemonte

(CIS) - /Torino/Terni, nov. - Mercoledì 22 novembre il quotidiano La Stampa ha pubblicato un articolo dal titolo "Dentro la Thyssen". La notizia è stata divulgata anche sul sito web del quotidiano attraverso un video. Le immagini mostrano il giornalista Lodovico Poletto entrare indisturbato all'interno dello stabilimentoTthyssenkrupp Acciai Speciali Terni di Torino passando attraverso una rete divelta. Inizia cosi' una nota delle Relazioni esterne delle Accierie. "Il filmato descrive lo stato di degrado e di abbandono in cui versa lo stabilimento: partendo dall'esterno e avventurandosi poi all'interno, mostra un capannone incustodito con cavi spezzati, grosse fessure a terra e macchie nere sulle pareti. Nella convinzione che l'informazione debba rispondere sempre al principio della buona fede e che speculare su una tragedia di cui ancora è vivo il ricordo, così come il peso della responsabilità e il dolore delle famiglie, quel "documento" risulta un esempio di malafede. È un dovere di cronaca rendere noto che tutte le immagini mostrate nel filmato fino al minuto 2.32 e le foto pubblicate sul quotidiano di Torino, non sono dello stabilimento Thyssenkrupp, ma della fabbrica adiacente ex Ilva. I due edifici, un tempo entrambi Ilva, sono divisi da un muro e rispondono a due proprietà diverse.  segue

 

Il perimetro di proprietà Thyssenkrupp - spiega ancor al anota - ha un servizio di sorveglianza che dal primo settembre 2017 prevede un presidio h24, 7 giorni su 7 in portineria, più un servizio di ronde mobili (due durante il giorno e quattro di notte). È attivo un servizio di pulizia interna e le zone pericolanti sono transennate e segnalate: la macchia nera sul muro descritta come il segno ancora visibile dell'incendio del 2007 è stata in realtà provocata da una colata di acido dei macchinari. Le risorse investite dall'azienda per la vigilanza hanno lo scopo di evitare che lo stabilimento di Torino, sebbene dismesso, raggiunga uno stato di degrado che possa metterne ancora a rischio la sicurezza. Da parte nostra chiederemo l'immediato coinvolgimento dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, per una pronuncia chiara su un modo di "comunicare" che mina la credibilità di tutti i giornalisti, che lavorano con senso di responsabilità e buona fede". fonte com


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