«E' la gioia del vangelo che riempie il cuore e la vita dei cristiani ed è anche la fonte dell'entusiasmo che proviamo nella nostra missione catechistica ed evangelizzatrice – ha aggiunto –. La gioia del Vangelo apre orizzonti di speranza nelle situazioni più faticose e critiche della esistenza quotidiana; è ancora essa ad essere quella fiducia stabile che ci permette uno stile di annuncio cristiano, capace di mettersi in ascolto dell'altro. Oggi, più che in passato, la catechesi non può essere anonima, ma deve interessarsi dei volti di coloro a cui è diretta, creando un ambito materno ed ecclesiale nel quale sviluppare il dialogo: per questo è essenziale che la catechesi sia animata da un carattere familiare, caldo, mansueto, vicino alla vita della gente e senza la paura di andare, quando è necessario, contro corrente». "Il servizio della catechesi è un incontro di fede vissuto in prima persona nella concretezza e realismo del mondo contemporaneo, abitando il tempo presente con un'attenzione alle realtà in continuo divenire nelle comunità ecclesiali e nella società", è stato l'aspetto evidenziato da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu. «Il catechista svolge un servizio alla Chiesa, racconta con la sua esistenza l'incontro che ha avuto con il Signore», ha sottolineato il presidente della Ceu durante l'omelia della celebrazione eucaristica al Teatro Lyrick. «E da questo incontro nasce anche il dinamismo e la fantasia di cui il catechista è ricco – ha proseguito il presule –, inventando modalità concrete per raccontare la gioia del vangelo, animato dalla passione che lo ha catturato e che ha trasformato la vita per trasmetterla agli altri e diventare così messaggeri gioiosi di questo incontro da diffondere e condividere». Il Convegno conclude un triennio di lavoro svolto dalle Commissioni Ceu catechistica presbiterale, impegnate a esplorare le realtà e vivacità delle diverse parrocchie nell'evangelizzazione e catechesi. «Si è lavorato sull'esperienza della catechesi riproposta e promossa dagli stessi parroci – ha spiegato don Luca Delunghi, direttore dell'Ufficio catechistico regionale – in una più consapevole presa di coscienza di quello che è il bell'annuncio del Vangelo e con un'attenzione alle dinamiche e provocazioni che riceviamo dalla realtà di tutti i giorni, rimettendoci in ascolto, per una ripartenza che attraverso i vari documenti del magistero di papa Francesco e della Chiesa Cattolica sulla catechesi riqualifichi e ricalibri la nostra andatura». abstract fonte com. FL e RL