È per questo che dal 1993, con l'apertura della prima banca pubblica per la conservazione del sangue cordonale in Italia, sempre più donne vengono invitate a donare, appena dopo aver dato alla luce i propri bimbi, le preziose cellule staminali contenute nel cordone ombelicale. In Italia oggi sono attive 19 banche che raccolgono, analizzano e conservano le unità di sangue cordonale donate al momento del parto in 320 punti nascita convenzionati. Delle 40 mila sacche conservate solo una piccola parte viene utilizzata, ma è importante incrementare il numero dei prelievi per disporre di una sempre più ampia varietà di caratteristiche genetiche e aumentare le probabilità di trovare le cellule compatibili con qualunque paziente ne faccia richiesta. Le banche italiane sono collegate in una rete coordinata dal Centro Nazionale Sangue e le caratteristiche genetiche delle cellule conservate sono riportate in un registro internazionale, in modo che si possa identificare in tempi brevissimi la sacca utile per un dato paziente e fargliela pervenire in qualsiasi parte del mondo. In Umbria dai primi anni del 2000 sono attivi centri di raccolta a Terni, Spoleto e in Alta Valle del Tevere, che inviano campioni alle banche del sangue cordonale del Lazio e della Toscana. Nel 2015 presso il servizio immuno-trasfusionale dell'ospedale di Terni è stato istituito il Centro di Raccolta Regionale del Sangue del Cordone Ombelicale (CRR-SCO), che raccoglie i campioni dei vari punti nascita regionali per inviarli alla Banca Regionale SCO del Lazio con cui c'è una specifica convenzione, e dal 2016 sono operativi anche i punti nascita di Perugia, Foligno ed Orvieto. abstract fonte com