Per questo nelle settimane scorse abbiamo interloquito con l'Unavi (Unione nazionale vittime) per cercare di dare una risposta dignitosa al dolore e allo sconcerto di tante persone e famiglie in Italia". "Non ci ha mossi l'intento di assicurare un sussidio a persone svantaggiate – hanno spiegato la vicepresidente della Camera e il senatore PD - ma quello di rendere esigibile un diritto a persone violentate, pestate, uccise da criminali non identificati, non punibili o impossibilitati a risarcire. D'altro canto, proprio lo scorso anno il nostro Paese aveva recepitola direttiva 2004/80/CE con la legge 122 che riconosce l' accesso all'indennizzo "equo e adeguato al pregiudizio sofferto" indipendentemente dal luogo dell'Unione Europea in sui il reato è stato commesso. L'emendamento approvato consente dunque al nostro Paese di essere più coerentemente in linea con la normativa comunitaria". "Per il 2017 vengono stanziati finanziamenti aggiuntivi per 12,8 milioni di euro e 31,4 milioni per il 2018 che, seppure non potranno mai riportare in vita o cancellare i segni in chi ha subìto violenza – hanno concludoso - mostrano la volontà dello Stato di essere loro vicino e cancellano un pregiudizio oggettivo sulle vittime o sui loro parenti".