"In quella sede era stata formulata la richiesta di una sospensione e di una riduzione dell'Imu per la quota di competenza dello Stato e di un intervento normativo volto a sospendere e a ridurre il carico della Tari su strutture che sono di fatto vuote e che certamente non producono rifiuti. Non risulta che tali richieste siano state prese in considerazione e che se ne stia discutendo in Parlamento. Sono invece questi gli interventi di cui sentono un forte bisogno gli operatori del settore insieme ad una disposizione normativa che preveda la dilazione dei tempi di ammortamento dei mutui attivati presso il sistema bancario. In merito a quest'ultima richiesta - spiega ancora la nota - vi è una traccia negli emendamenti proposti dalla Commissione ma con l'indicazione che tale misura sia a favore solo delle aziende collocate in seno al cosiddetto cratere. Ciò lascia intendere che non sia stato compreso che per gli operatori del turismo il danno derivante dalla forte riduzione di fatturato è un problema che ha interessato sia le aziende dentro che fuori dal cratere". L'appello che Confindustria e Confcommercio hanno lanciato in tutte le sedi istituzionali ad oggi ha avuto delle risposte assolutamente insufficienti. Forse non è chiaro ai nostri Amministratori che a rischio non vi sono solo il destino di centinaia di imprese, ma anche di migliaia di posti di lavoro e che per l'Umbria, già in un contesto di crisi economica, la caduta del settore del turismo porterebbe a una condizione ancor più drammatica le condizioni economiche del nostro territorio. Confindustria e Confcommercio Umbria chiedono dunque, appellandosi alla Regione Umbria, in particolare alla presidente Marini, ed anche alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, che siano mandati segnali chiari e netti al Parlamento affinché accolga le richieste avanzate senza indugi e adotti tutti gli interventi necessari al riguardo. fonte com